A4, terza corsia e nuovo ponte sul fiume Tagliamento: lavori a pieno ritmo

Palmanova – Terza corsia A4 e nuovo ponte sul fiume Tagliamento: lavori a pieno ritmo nel tratto di autostrada compreso fra Alvisopoli e Gonars, dove sarà realizzato il terzo lotto dell’ampliamento.

Sono già entrate nel vivo, infatti, le attività del cantiere che corre a fianco dell’arteria, e cioè: la realizzazione delle nuove strade poderali a servizio dei fondi agricoli e delle proprietà; il disboscamento; lo spostamento delle interferenze; la bonifica da ordigni bellici (ormai pressoché completata); la predisposizione della base per la terza corsia medesima.

Cantiere nel cantiere è l’area dove verrà costruito il nuovo ponte sul fiume Tagliamento.

Qui è in fase di avanzata realizzazione il capannone all’interno del quale verranno prodotti i conci (enormi manufatti da 90 tonnellate l’uno) che, assemblati gli uni agli altri andranno a “comporre” l’impalcato del nuovo ponte.

L’edificio (150 metri di lunghezza, 20 di larghezza per un’altezza di 13 metri), ospiterà la lavorazione che inizierà fra giugno e luglio e che prevede una produzione di un migliaio di pezzi.

Qui, attualmente, sono operative 22 persone – al lavoro sei giorni su sette – che saliranno a 40 man mano che le operazioni entreranno a regime.

Sempre nell’area del cantiere di prefabbricazione del ponte, funziona un impianto per la produzione di calcestruzzo che comprende anche una serie di silos contenenti la materia prima (complessivamente è previsto l’utilizzo di 45 mila tonnellate di calcestruzzo).

Nell’area golenale del Tagliamento, invece, è in funzione un impianto per la produzione di “bentonite” un materiale più leggero che viene usato per il sostegno delle pareti scavate dei pali in attesa del loro riempimento con il calcestruzzo.

Sono complessivamente 150 le maestranze già impegnate nei lavori della terza corsia, molte delle quali provengono dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.

Già partite anche le operazioni di scavo per la realizzazione delle fondazioni dei due ponti, uno per carreggiata, che verranno realizzati per oltrepassare il Tagliamento.

Ogni pila del ponte è composta da otto pali tangenti del diametro di 1 metro e mezzo che saranno scavati nel terreno fino a una profondità di 75 metri.

Un tratto di circa una ventina di metri dello scavo sarà protetto con un “lamierino” (tubo cavo) che svolge una funzione di contenimento del terreno circostante il palo stesso, nelle zone in cui la percentuale di ghiaia è maggiore.

In totale le pile saranno 38 (304, quindi, i pali utilizzati), 19 per ogni carreggiata. Questa fase di lavorazione è particolarmente delicata in quanto richiede un’elevata precisione per ogni singola parte, perché ogni modifica nell’inclinazione – seppur infinitesimale – può compromettere il risultato finale.

Tutto il materiale utilizzato per la realizzazione del ponte (e in generale per tutte le costruzioni del lotto), prima di essere messo in opera, viene sottoposto a rigorosi test, per verificare che corrisponda esattamente a quanto previsto nel progetto.

I pali, ad esempio, sono soggetti a specifiche prove di carico, suddivise in due fasi, che durano 48 ore, effettuate in un’area del cantiere, appositamente allestita.

La prima fase prevede che la porzione di palo venga sottoposta progressivamente a un carico crescente che raggiunge i 3 mila 200 KiloNewton (320 tonnellate).

Nella seconda fase il carico aumenta ulteriormente fino a raggiungere il cosiddetto punto di rottura che, in questo caso è di 8 mila KiloNewton (800 tonnellate).

Si tratta di parametri che simulano un carico – molto superiore a quello previsto per ogni sezione del manufatto –  nel momento in cui il ponte entrerà in esercizio.

(Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone)

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