E per il compleanno di Erik Satie quest’anno va in scena Satirose al teatro Miela

Trieste – Quest’anno Erik Satie, eccentrico maestro, artista, conservatore e progressista, intelligente, bizzarro e ironico, a volte sarcastico e iconoclasta, verrà omaggiato  al Teatro Miela dal 13 al 19 maggio.

L’inaugurazione si tiene il 13 maggio alle ore 19 al Teatro Miela.

Venticinque anni densi di attività: ricordiamo le “Vexations “che  hanno visto alternarsi sul palco decine di pianisti per 24 ore, la maestria di musicisti come Uri Caine, Wim Mertens, Renè Aubry, Giovanni Sollima senza trascurare  Remo Anzovino e  i più presenti satiniani  Alessandra Celletti e Aleksander Rojc.

Ricordiamo anche gli eventi organizzati in siti alternativi e normalmente non predisposti per attività di spettacolo, come il Porto Vecchio, il Castello di Miramare, il Carso e varie  piazze di Trieste.  Le opere degli artisti triestini che in tutti questi anni hanno riempito le pareti del teatro con opere formidabili nate dai più svariati temi dal binomio inutile indispensabile; mielaviglie meraviglie; artisti seria/mente divertiti; assurde ironie che hanno reso questo Festival unico.

L’edizione 2017 vede le proposte musicali più svariate: dal clubbing/elettronico di Francesco Tristano, al jazz/blues del fenomeno emergente Grace kelly, alla classica elettronica in video delle Vexations di Adriano Castaldini, al concerto per pianoforte della Notte Boreale a cura di Letizia Michielon (Conservatorio di Musica Tartini Trieste) per finire con duo elettronic/classic Teho Teardo & Blixa Bargeld.

Durante questa settimana saranno esposte due mostre: “Uno studio su Erik Satie” opere di Riccardo Toccacielo e “Come Chiunque … altro “ di Lorena Matic.

Ricorda Riccardo Toccacielo : “Ho conosciuto Erik Satie nel 2008 mentre studiavo la vita e le opere di John Cage. Ancora oggi a distanza di anni, credo non solo nell’importanza, ma nella responsabilità di condividere il pensiero e i lavori di questo artista straordinario. Abbiamo molte opere che non sarebbero potute esistere se Satie non fosse vissuto. Il culto di Satie ebbe una durata relativamente breve, ma l’influenza di Satie, contribuì a indirizzare il corso della musica durante gli anni a venire. Come con John Cage e il “silenzio”, ereditiamo ogni giorno da Satie le sue Musique d’Ameublement. Un invenzione fondamentale e invisibile agli occhi, tangibile in maniera inconsapevole. La sua fu la mente inventrice per eccellenza. La sua personalità, il suo carattere, la sua posizione estetica e soprattutto quella sua capacità di nascondere la bellezza affinchè i pedanti e i maestri di scuola cascassero in errore, ecco l’acuta arma che scelse per vincere la sua battaglia contro le tradizioni. Tutto questo ho amato e continuo ad amare di Erik Satie.
Come un giorno scrisse Cocteau, “ogni opera di Satie è intimamente legata alla precedente, si distacca tuttavia da quella, e vive di vita propria; è, insomma, una sostanza originale, una sorpresa, una delusione per quanti pretendono che si debba ribadire lo stesso chiodo”.
Il mio studio sul materiale con cui realizzare le opere è partito quando mi trovai di fronte a questa affermazione e rispettando la profonda originalità di Satie, la semplicità, decisi di utilizzare ogni materiale possibile per arrivare a creare opere semplici. Ho iniziato sciogliendo centinaia di vinili, per poi modificare e rendere sonora una lampada un divano ed un mazzo di fiori, ho lavorato il plexiglass e messo a nuovo un vecchio offertorio. Ho utilizzato il legno e delle cornici e ho applicato 840 diffusori acustici da 1 cm su di un quadro, rendendolo sonoro.”

L’identità e la relazione con l’altro contraddistinguono la poetica del lavoro di Lorena Matic; Come Chiunque altro è un’opera composta da 33 ritratti e 33 interventi (pittorici, grafici, materici, ecc.) di altrettanti artisti a formare un unicum, e da una locandina realizzata dagli studenti della sezione Grafica e Comunicazione della scuola I.T. Deledda Fabiani di Trieste, che omaggerà ogni partecipante al progetto.

Il titolo del progetto è composto da due parti Come Chiunque altro che prende spunto da una frase – Mi chiamo Erik Satie come chiunque – tratta dal libro “Quaderni di un mammifero” di Erik Satie e ALTRO.  Come sottolinea Matic: “L’unione delle due parti rappresenta le due concezioni in antitesi sull’uomo: l’individuo è per sua natura uguale a tutti gli altri (biologicamente il percorso è identico per tutti) ma allo stesso tempo è unico ed irripetibile, e da qui è partita l’idea di artisti tutti diversi tra loro, per esperienza, età, tecnica…ma uguali, accomunati dall’arte.

Ogni artista è stato incontrato individualmente e ritratto fotograficamente, a cui si è poi consegnato un passepartout (parola dal doppio significato: è ciò che separa il  centro dalla cornice, ma è anche la chiave che apre tutte le porte) su cui interagire ed “aprire” una di queste porte.

Si è usi augurare Buon compleanno, Tanti auguri, 100 di questi giorni a chi compie gli anni; agli artisti invitati al progetto ma anche al compleanno di Satie, si è chiesto loro di emozionarsi esprimendo un augurio/dichiarazione di amore a sé stessi (…perché chi non ama sé stesso difficilmente può augurare il bene al prossimo) da tradurre con il segno o con la parola sul passepartout.

L’affettuosa provocazione ha messo in gioco doppiamente gli artisti, che solitamente operano al centro di uno spazio delimitato da una cornice, mentre qui sono stati limitati a concentrarsi sul ciò che contorna il centro, e secondariamente si sono dichiarati, evidenziando una parte di sé, in antitesi a ciò che succede nella società contemporanea contraddistinta invece dal timore di rendere manifesto un pensiero.

Anche il numero di artisti invitati non è casuale, 33 che nella numerologia rappresenta il risveglio spirituale, ciò che porta alla luce la parte più intima di sé stessi; …e qualcuno, molto entusiasticamente l’ha definito quasi un progetto terapeutico.

Tra i vari artisti con cui è nata questa interazione e che vedremo in mostra: Piero Conestabo, Fabiola Faidiga, Fabio Fonda, Emanuela Marassi, Manuela Sedmach, Mario Sillani Djerrahian, Franco Vecchiet, Elisa Vladilo…solo per citarne qualcuno e senza voler tralasciare gli altri.

Contemporaneamente si è realizzato un laboratorio con la sezione di Grafica e Comunicazione del I.T.Deledda Fabiani di Trieste, partendo da una mappa concettuale su Satie al fine di realizzare una locandina, quale cadeau personalizzato – contenete le firme di tutti gli artisti invitati – per i soggetti partecipanti al progetto”.

Alle ore 20.30 SATIEMANIA cortometraggio, animazione di Zdenko Gasparovic, produzione Zagreb Film 1978, 14’. Uno degli esempi migliori della sinergia animazione-musica. La tecnica sognante di Gasparovic si sposa alla perfezione con la musica di Satie. Disegni, schizzi, quadretti accompagnano alcune sonate: dai ritmi più forsennati per passare al disegno lento e citazionista che accompagna i brani più intimisti.

Alle ore 22.00 Francesco Triestano in concerto. Chi suona Bach non frequenta DJ superstar come Carl Craig e non va in scena alle tre del mattino. Ma Francesco Tristano – cittadino del Lussemburgo, figlio di mamma italiana e residente a Barcellona, è artista di razza diversa. È considerato uno degli astri nascenti del pianismo internazionale: nel 2004 vince il premio internazionale di Orleans, un’onorificenza che viene conferita solo agli artisti piu promettenti del ventesimo secolo; quindi si laurea alla “Juilliard” di New York, una delle accademie più selettive del mondo, poi studia nei conservatori di Lussemburgo, Bruxelles e Parigi. Durante i suoi concerti spesso sorprende il pubblico, con sapiente maestria, inserendo raffinati elementi di musica elettronica, techno e jazz.
Il suo talento e la passione per la sperimentazione, però, l’hanno portato a non fermarsi davanti a una trionfale carriera da pianista. L’interesse per la musica elettronica, e il suo sodalizio con alcuni dei Dj più rappresentativi della scena attuale – dal già citato Carl Craig e poi  al pioniere della Techno-Detroit Derrick May, fino a Moritz von Oswald – l’hanno portato di diritto in cima alle line-up dei migliori club e festival del mondo.
Al Miela si esibirà in una performance che dal pianoforte classico ci trasporterà nei territori più consoni al “clubbing” con pulsazioni ritmiche ed elettroniche più marcate.

La prevendita per tutti gli spettacoli c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it. Per maggiori info: https://www.miela.it/

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