Elettrodotto Udine-Redipuglia, il TAR rinvia l’udienza per il ricorso dei 7 comuni

Udine – I lavori per l’elettrodotto Udine-Redipuglia sono ancora al centro del dibattito politico.

La notizia è che il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha rinviato al 4 ottobre prossimo, per la trattazione del merito in pubblica udienza, il ricorso avanzato dai sette Comuni friulani favorevoli all’interramento contro Regione FVG e Ministero dell’Ambiente per l’annullamento del decreto di compatibilità ambientale dell’opera elettrica della Terna.

Il ricorso era stato presentato dai Comuni di Basiliano, Lestizza, Mortegliano, Pavia di Udine, Palmanova, Trivignano Udinese e San Vito al Torre.

I giudici amministrativi, nell’ordinanza depositata il 24 marzo dopo la camera di consiglio del 22 marzo scorso sottolineano che le esigenze cautelari “possono essere tutelate attraverso una sollecita trattazione nel merito”, che le opere di completamento dell’impianto “Elettrodotto 380 kV in doppia terna Udine Ovest-Redipuglia ed opere connesse” ad avviso del TAR “non sembrano avere carattere irreversibile”, notano che l’elettrodotto è stato realizzato per circa l’80%, e che il tratto mancante ha una lunghezza non superiore a un chilometro sui 39 complessivi.

Due giorni prima, il 22 marzo, presso la IV Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Vittorino Boem, si erano svolte le audizioni in merito all’iter procedurale relativo all’infrastruttura.

All’incontro erano presenti sia Terna Spa, che lo stesso giorno aveva ripreso a lavorare sulla linea aerea, sia l’assessore regionale competente Sara Vito. Dall’altra parte del tavolo c’erano i rappresentanti dei sette Comuni, il comitato per il Friuli della vita Rurale e Legambiente.

I sindaci e le associazioni avevano lamentato la tardiva convocazione dell’audizione in Commissione, notando la coincidenza proprio con la sentenza TAR e con la ripresa dei lavori.

Inoltre il rappresentante del comitato Friuli, durante l’audizione, si era incatenato alla sedia per protestare contro il fatto che, a suo avviso, non aveva avuto spazio a sufficienza per il suo intervento.

Contrarietà per la vicenda è stata espressa dai consiglieri 5 Stelle, che in una nota diffusa il 24 marzo protestano contro la sentenza: “Sette mesi – scrive il capogruppo Cristian Sergo. – Questo è il tempo che i giudici del Tribunale Amministrativo del Lazio si sono presi per poter decidere in merito ai ricorsi avanzati dai comuni sulla realizzazione dell’elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia. E questa sarebbe la miglior tutela delle esigenze cautelari richieste dai sindaci che avrebbero voluto la sospensiva dei lavori. Cantieri che secondo il Tar non provocheranno danni maggiori a quelli già fatti da un’opera che è già stata realizzata all’80%”.

Sostiene Sergo: “I giudici, accogliendo la tesi di Terna spa, sostengono che mancherebbe meno di un chilometro al completamento dell’opera ma – aspetto ancora più significativo – affermano altresì che le opere di completamento dell’elettrodotto “non sembrano avere carattere irreversibile”. Come a dire: qualora venisse accolto il ricorso dei sindaci i piloni potranno essere abbattuti e il paesaggio salvaguardato!”

“Questa mattina – fa sapere Sergo – è stata discussa alla Camera dei deputati un’interpellanza urgente, presentata dal deputato del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva, con cui si chiedeva al governo Gentiloni di intervenire nei confronti di Terna spa per convincerla a non sprecare ulteriori risorse per completare un’opera su cui pendono già di nuovo molti ricorsi e che a nostro avviso è stata di nuovo viziata nella sua autorizzazione da una procedura di Via incompleta”.

“Ricordiamo che sono molte le contraddizioni emerse anche nel corso della recente audizione in Consiglio regionale. Le alternative ci sono, dall’interramento lungo la Terza corsia dell’A4 alla realizzazione dell’Interconnector tra il Veneto e la Slovenia da 869 milioni di euro completamente interrato, studiato proprio per decongestionare la rete di trasmissione nazionale, ma Terna sembra essersene dimenticata. Per questo continueremo questa battaglia a tutto campo senza retrocedere nemmeno di un centimetro” conclude Sergo.

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