Fedeli e skuola.net: la tenaglia che stritola il prof (da rottamare)

Per chi non se ne fosse accorto, il 5 maggio si è conclusa una consultazione in rete, indetta da skuola.net, alla quale hanno risposto circa 37 mila studenti delle medie superiori e inferiori (su un totale di circa 4 milioni e duecentomila iscritti) che si sono espressi in merito al sistema scolastico italiano.

Per la precisione hanno votato le priorità tra 20 punti proposti dagli editori del sito. Quindi ne è uscita una classifica molto interessante.

Qui si trovano i 20 punti in questione, per chi volesse analizzarli uno per uno, assieme alle relative precisazioni. Per esempio, al primo posto si è classificata la voglia di “Lezioni di cittadinanza smart “ con la relativa istruzione specifica: inserire per tutti  nel programma scolastico lezioni di educazione civica, finanziaria, stradale, all’uso consapevole della rete internet e al vivere eco sostenibile.

E via così attraverso il rottamiano il vecchio prof, (18° posto) , tolleranza zero con i docenti sotto il  minimo dell’efficienza (17°),  educazione all’affettività (4°), opposizione al bullismo (5°), più gite, più modernità,  più peso all’opinione degli studenti, docenti con preparazione specifica ai problemi adolescenziali  etc. etc.

Insomma un doppio decalogo la cui parola d’ordine è #Remakeschool e in cui c’è un po’ di tutto, una specie di macedonia di temi e motivi, tra memorandum di Lisbona, La Buona Scuola (alla quale gli editori sostengono di contrapporsi), rivendicazioni da movimento studentesco, modernismo, effetto invalsi, un po’ di Forum Ambrosetti, tecnologia & modernità…

A parte le generalizzazioni buone per ogni palato, non sarebbe sorta l’ombra del sospetto se non si fosse levato il grido di battaglia “rottamiamo il vecchio” (il prof in questo caso).

Impossibile non subire la seduzione fatale che la metafora della rottamazione esercita su chi ha seguito e subito le vicende politiche (e particolarmente scolastiche) degli ultimi anni, a cominciare dalla “rottamazione senza incentivi” dei dirigenti anziani del PD, lanciata da Renzi nel 2010.

Allora – per colpa di quel rottamiamo – viene da ragionare su numeri e slogan, viene da girellare nel sito skuola.net per vedere di cosa si tratta, per scoprire che è un luogo simile al paniere ricolmo dei 20 punti. C’è un po’ di tutto. Sembra un luogo promiscuo di vizi e virtù. Di virtù indiscusse, per la quantità di informazioni orientate agli studenti non solo medi.

E di vizi – ma si fa per dire – perché ci sono i riassunti di storia o dei Promessi Sposi (buoni come i famigerati Bignami di una volta), oppure le versioni di greco e latino tradotte e a disposizione degli studenti che non hanno tempo di affrontare l’impresa.

Se poi, assieme all’invito a demolire il vecchio prof, si porge l’orecchio alle voci provenienti dall’attuale governo, non si può fare a meno di notare qualche consonanza con una tra le ultime esternazioni del ministro Fedeli.

Il 5 maggio si chiude la consultazione sulla scuola, si pubblicano i risultati e il 17 maggio Fedeli, dai microfoni di Zapping, lancia un proclama simile a quello degli studenti: “Penso che debbano entrare nuove e diverse competenze nella scuola… “ e che questa sarà l’occasione per “ringiovanire” la classe docente. Sembra la combinazione tra il 17° e il 18° punto del sondaggio studentesco.

Se le belle e lodevoli proposte della consultazione studentesca potevano sembrare staccate dalla realtà lavorativa che occupa circa un milione di docenti più gli ATA e il personale di segreteria, se potevano essere messe in discussione da quella percentuale di “votanti”, ci pensa la ministra (come vuole essere chiamata) a bilanciare lo scompenso e rinforzare il messaggio.

Sembra un effetto sandwich (come quello inventato da John Montagu) o piuttosto una manovra a tenaglia (come quella di Milziade a Maratona) ma la sostanza non cambia: tra la base degli studenti e il vertice del Miur c’è sempre lo spazio per una strategia (più o meno ambigua): una strategia volta a declassare la figura del docente italiano e fargli acquisire il ruolo del jolly buono per ogni occasione. Una strategia che fa venire il solito dubbio: dietro Fedeli sappiamo chi o cosa c’è.

E dietro skuola.net?

Roberto Calogiuri

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