Inaugurata ad Illegio la mostra “Amanti. Passioni umane e divine”

Illegio (Ud) – Domenica 22 maggio, davanti ad un pubblico numeroso si è inaugurata ad Illegio la quattordicesima mostra internazionale dal titolo “Amanti. Passioni umane e divine”, che resterà aperta fino all’8 ottobre 2017.

Si conferma così ancora una volta centro d’interesse internazionale la sede espositiva d’arte d’Illegio, che ha portato alla ribalta il suo piccolo borgo negli anni. A confermare questo alto valore parlano chiaro i dati: trecentomila visitatori complessivi, mille opere d’arte esposte, trecento prestatori nazionali e internazionali, tra musei, gallerie, collezioni private, oltre alle quattro mostre dedicate all’arte cristiana in Carnia dal 2000 al 2003, alle quattordici mostre internazionali che Illegio ha progettato dal 2004 a oggi si uniscono anche sei mostre straordinarie con complessivi cinquecentomila visitatori, restauri di cento opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale nazionale ed europeo, ma questi sono solo i numeri di un caso di sinergia tra fede e cultura, tra cultura e turismo, tra turismo e sviluppo sociale divenuto un caso interessante anche d’ impresa culturale e di proposta spirituale. Itinerari d’arte capaci di avvicinare il non credente e di arricchire il credente.

Come ha sottolineato Mons. Angelo Zanello, presidente del Comitato di San Floriano: “Illegio diventa un centro dove misurarsi con l’esigenza fondamentale dell’uomo d’oggi e di sempre: l’esigenza dell’amore, potenza spirituale primaria, forza divina che muove tante vicende della storia grandiose e contorte. Propone di riscoprire cosa significa amare e come sia possibile amare realmente, ripercorrendo le storie d’amore scritte indelebilmente nella memoria collettiva dell’umanità, nei miti, nella letteratura, nella Sacra Scrittura”.

L’amore di coppia è il file rouge dell’intero percorso espositivo composto da quarantadue opere d’arte scelte in un arco temporale di sette secoli, la più antica, Storie di Santa Caterina d’Alessandria del Maestro della strage degli Innocenti di Mezzarata alla più recente, Amanti di Gyula Benczúr, che si svilupperanno nelle dieci sale.

Come evidenzia don Alessio Geretti, curatore della mostra, “Amanti. Passioni umane e divine” è un’indagine sull’iconografia dell’amore di coppia condotta a partire dai quattro cicli narrativi fondamentali della civiltà occidentale: la mitologia classica; la Sacra Scrittura; l’agiografia cristiana; la letteratura dal medioevo cavalleresco al romanticismo ottocentesco. Indagando le figure dell’amore nei testi individuabili in questi cicli narrativi, la parallela ricerca iconografica rende testimonianza alla presenza del tema dell’amore, dei suoi gesti sensibili e simbolici, del suo rapporto con la bellezza e della sua tensione all’infinito, che attraversa la storia dell’arte occidentale».

L’intento della mostra è quella di offrire una meditazione sull’amore ed immergere il visitatore in una profonda meditazione sull’amore, nel suo rapporto tra materia e spirito, tra gioia e tormento, tra la vita e la morte, solleva formidabili domande e suggerisce possibili risposte custodite dalla cultura dell’Occidente e dalla rivelazione cristiana, domande che l’uomo indaga da sempre su cosa sia l’amore? Che rapporto c’è tra amore, bellezza e desiderio? Qualè il senso e il fine dell’eros nella vita umana? Inevitabilmente, – come si legge nella nota scientifica “la mostra si propone quindi di offrire all’uomo d’oggi una teoria dell’amore umano, in questa nostra epoca nella quale il più evidente dei problemi antropologici è che l’uomo contemporaneo spesso non sa più amare né ricorda più con nitidezza la rivelazione divina sull’amore autentico, le sue condizioni e il suo destino”.

In mostra sarà possibile vedere per la prima volta in Italia opere di straordinaria bellezza, tra cui in particolare tre capolavori di primaria grandezza: una elegantissima versione di Venere e Cupido, di Artemisia Gentileschi, da collezione privata svizzera, e due spettacolari dipinti raffiguranti Maria Maddalena, uno di Orazio Gentileschi e l’altro di Bartolmé Esteban Murillo, ambedue da collezioni private londinesi.

Dal gesso di Antonio Canova, Amore e Psiche stanti e Endimione dormiente, insieme al suo dipinto Cefalo e Procri  all’idillio dell’amore si respira ad esempio davanti ai Giovani innamorati nel giardino di Ernst Klimt, fratello del celebre Gustav, proveniente dal Belvedere di Vienna, così come al cospetto della nudità di Venere dormiente, di Luca Giordano, dal Museo Nazionale di Capodimonte.

La rottura dell’idillio incantato e l’irruzione tragica della morte che separa gli amanti “prende alla gola” contemplando lo struggente commiato dei due amanti di Giovanni Pagliarini, Imelda de’ Lambertazzi e Bonifacio, che con il loro ultimo bacio suggellano un amore eterno, ma anche di fronte alla tragedia senza tempo di Romeo e Giulietta, ricordata tra l’altro da un’opera di Ferdinand II Piloty che giunge a Illegio dalla Royal Shakespeare Company di Stratford-upon-Avon, luogo natale dell’intramontabile William Shakespeare.

La finzione seducente di un amore solo sensuale sorprende lo sguardo e intriga l’anima ammirando la seicentesca Salomè di Simon Vouet o la novecentesca Salomè danzante di Ivan Tišov. Per contro, la figura appassionata e casta di Lucrezia viene riproposta da un sublime Leandro Bassano.

La prospettiva sulla redenzione dell’amore umano e sull’Amante divino, che si presenta come corteggiatore a domandare la mano dell’anima che intende congiungere a sé, rifulge nei preziosi ori, ad esempio nella tavola di Jacopo di Mino del Pellicciaio, Il matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria.

Organizzatore della mostra “Amanti. Passioni umane e divine”, curata da don Alessio Geretti, è il Comitato di San Floriano, che dal 2004 al 2016 ha realizzato le mostre internazionali ad Illegio, oltre ad altre mostre in Italia, a Bruxelles e presso la Santa Sede.

Partner istituzionali che sostengono in molte forme la mostra del Comitato sono: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Promoturismo FVG, la Fondazione Friuli e il Comune di Tolmezzo. E’ inoltre prezioso il contributo degli sponsor privati del territorio.

Info su www.illegio.it

[Serenella Dorigo]

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