Museo ferroviario di Campo Marzio: firmato un protocollo per la conservazione

Trieste – La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ha firmato il 18 luglio un protocollo d’intesa per la conservazione e la valorizzazione del complesso museale di Campo Marzio, a Trieste, assieme al ministro dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

L’atto è stato siglato, oltre che dalla Regione e dal Ministero, anche da Ferrovie dello Stato Spa, Rete Ferroviaria italiana Spa, Fondazione Ferrovie dello Stato italiane e Comune di Trieste.

Come confermato dallo stesso Franceschini, sono stati messi a disposizione per il recupero del museo 4 milioni di euro che, unitamente al percorso del treno storico, formerà un’unica offerta al costo di un unico biglietto.

Proprio la tratta storica è stato il primo appuntamento del ministro che, partendo dalla stazione di Miramare assieme alla presidente Serracchiani, al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, all’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, al presidente della Fondazione Fs, Mauro Moretti e alle altre autorità locali, ha percorso a bordo di una carrozza d’epoca restaurata gli oltre 30 chilometri che uniranno la Stazione Centrale di Trieste a quella di Campo Marzio, passando per la stazione di Opicina e il quartiere di Rozzol.

Un ringraziamento speciale è stato rivolto da Serracchiani e Franceschini ai volontari che dal 1984 hanno tenuto vivo il museo ed hanno consentito la conservazione dei reperti e delle testimonianze che oggi costituiscono una ricchezza valorizzata e rilanciata.

“Questo è il frutto di un lavoro prezioso con Ferrovie dello Stato e la Fondazione Fs grazie al quale il Friuli Venezia Giulia, a distanza di quattro anni, può essere considerata una regione che ha recuperato i ritardi del passato non solo sul trasporto delle merci e dei passeggeri ma anche su quelle tratte storiche che intercettano l’interesse e il gradimento di molti turisti”.

Così Debora Serracchiani, che ha poi ricordato il primato del Friuli Venezia Giulia per maggior numero di musei e treni storici, comprendendo nell’insieme anche la tratta ferroviaria Gemona del Friuli-Sacile-Maniago.

La presidente ha quindi messo in evidenza i risultati conseguiti in questi anni: l’aumento dei treni nel porto di Trieste del 30 per cento, il gradimento certificato dei passeggeri in regione e, in prospettiva, la linea veloce Venezia-Trieste. Un’opera per la quale, come confermato anche dall’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, sono già state allocate le risorse pari a 1,8 miliardi di euro nel contratto di programma fra Friuli Venezia Giulie e Veneto, di cui già spesi 3 milioni sulla tratta udinese e altri 50 milioni per interventi fra le due regioni.

“Se vogliamo che i turisti arrivino in Friuli Venezia Giulia – ha concluso Serracchiani – ci servono i treni veloci da una parte e quelli storici dall’altra. In entrambi i casi i risultati conseguiti dimostrano che abbiamo lavorato, grazie anche all’impegno dell’assessore al Terrtitorio, Mariagrazia Santoro (presente oggi a Campo Marzio), cambiando passo rispetto al passato”.

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