Successo per “Gusti di frontiera”: 700mila visitatori alla rassegna di delizie dal mondo

Gorizia – Bilancio positivo nonostante il maltempo per Gusti di frontiera, la manifestazione enogastronomica goriziana giunta alla 14ª edizione.

Per quattro giorni, dal 21 al 24 settembre, quindici vie del centro hanno ospitato 357 stand ricolmi di delizie da tutto il mondo, con un totale stimato di 700mila visitatori.

Il brutto tempo che ha caratterizzato la domenica non ha scoraggiato i golosi: chi aveva deciso di venire a Gorizia per pranzare ha approfittato dei tanti stand dotati di copertura, poi nel pomeriggio la tregua concessa dalla pioggia ha fatto sì che il centro si animasse con un continuo via vai di persone.

Molti non hanno perso l’occasione per acquistare le leccornie delle 44 nazioni rappresentate, altri hanno cenato fuori e non sono mancati i balli fino a tarda sera.

Immancabile la fila davanti allo stand dei kurtos ungheresi, anche nei momenti in cui la pioggia cadeva già intensamente.

Tanti gli stand che hanno registrato il tutto esaurito: le mozzarelle in corso Verdi davanti ai Giardini pubblici, il cinghiale in via Crispi, gli gnocchi di susine in piazza Cavour tanto per fare qualche esempio.

Il sabato da record, con le 300mila presenze registrate nell’arco della giornata, ha fatto sì che tanti operatori registrassero un netto incremento di affari rispetto al 2016: è il caso dei Borghi Francia ai Giardini pubblici e Nord Europa in piazza Vittoria, così come il Borgo latino di piazza Municipio e il Borgo Adriatico nell’area del mercato all’ingrosso, tutti accomunati da un aumento nelle vendite delle rispettive specialità.

Lo stand aretino di Bucine, fin dal momento dell’apertura caratterizzato da una lunga coda di avventori in attesa, ha dato fondo alle sue scorte grigliando e servendo tra le altre cose 53 lombate, 1.500 bistecche, 160 porchette, 80 prosciutti e 30 chili di salame.

Straordinari i dati del Borgo Oriente, la cui presenza nel piazzale Donatori di sangue quest’anno è stata potenziata: 900 i chili di kebab e 250 quelli di falafel serviti da Israele, 300 i chili di riso, 600 quelli di pollo e 1.000 quelli di verdure degli indiani, 600 i cocktail con le ricette orientali venduti.

I siriani di via Boccaccio hanno venduto 300 chili di dolci, trovandosi costretti ad andare per due volte a Milano a rifornirsi.

Tra gli appuntamenti a tema, a cura dell’Accademia della Cucina italiana, un incontro sul tiramisù, dolce che ha raggiunto la fama internazionale per il quale ad agosto il Friuli Venezia Giulia ha ottenuto la certificazione PAT (Prodotto artigianale tipico).

Durante la conferenza si è parlato delle ricerche storiche e dei riscontri giornalistici ritrovati negli archivi, che hanno fatto riemergere ricordi e memorie delle famiglie alle quali si deve la paternità del dessert.

Nel corso del convegno l’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli, ha ribadito che il nome tiramisù è stato inventato da un cuoco di Pieris, imbarcato sulle navi da crociera reali, e poi valorizzato ed elevato con la ricetta che oggi conosciamo all’albergo Roma di Tolmezzo di proprietà della famiglia Del Fabbro, raccogliendo l’eredità dei Cosolo, appunto di Pieris, gestori del ‘Vetturino’.

Intervenendo sull’argomento, ma precisando di non voler innescare contrapposizioni o polemiche, Shaurli ha spiegato che “non ci interessa lanciare sfide fra tradizioni e usanze che hanno diritto di essere riconosciute, ma si tratta piuttosto di riconoscere il saper fare del nostro territorio e di dinastie come quelle delle famiglie Cosolo e Del Fabbro, intimamente collegate alla storia della nostra regione”.

“La macchina organizzativa ha funzionato alla perfezione: tutti hanno fatto la loro parte e concorso al successo di questa edizione. Chi ha vegliato sull’applicazione del piano di sicurezza lo ha fatto con elasticità ed efficienza, garantendo un flusso di persone sempre scorrevole”, ha rimarcato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, tracciando il bilancio dell’evento. E ha proseguito: “Vedere tanti volti soddisfatti e sorridenti è stata l’attestazione del successo di Gusti di frontiera.

Cresce anche il numero di visitatori che provengono da fuori regione e da oltreconfine, in quanto il nostro evento sta diventando sempre più un appuntamento in cui trovarsi con amici e familiari, come avviene per esempio con l’Oktoberfest. Abbiamo delle grandi idee per il 2018 per aumentare la qualità della manifestazione da ogni punto di vista”.

A tirare le somme insieme al primo cittadino anche l’assessore comunale ai Grandi eventi, Arianna Bellan: “A dimostrazione dell’interesse crescente che Gusti di frontiera sta suscitando fuori regione, va detto che sono state numerose le gite organizzate a Gorizia nei giorni della kermesse da varie agenzie di viaggio, di tutta Italia ma anche di Austria e Slovenia. Anche gli standisti si sono detti molto soddisfatti: a fronte di una domenica di pioggia hanno riscontrato un aumento dei consumi rispetto allo scorso anno. Significativi poi i dati sui trasporti, con l’incremento del 43 per cento dei passeggeri dei treni speciali nella giornata di sabato”.

 

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