A Trieste il Bloomsday 2017 – Una festa per Joyce. Per riscoprire l’Ulisse

Trieste – Ritorna anche quest’anno, sempre diverso e sempre uguale, il festival joyciano Bloomsday 2017 – Una festa per Joyce che ci fa scoprire l’Ulisse, uno dei grandi capolavori della letteratura moderna.

A Trieste, città che ha ospitato a lungo lo scrittore James Joyce, da venerdì 16 giugno, la giornata conosciuta e celebrata in tutto il mondo come Bloomsday, appunto, dal nome del protagonista del romanzo Leopold Bloom a domenica 18, molti spazi del centro cittadino si animeranno di spettacoli, conferenze, concerti, tour e mostre d’arte ispirati alla sua opera.

Anzi: ispirati – come è caratteristica e tradizione del Bloomsday triestino, giunto alla VII edizione – a uno dei capitoli di Ulisse, appunto, che in questo caso sarà il penultimo, Itaca – Il ritorno, dove si racconta il ritorno di Bloom, accompagnato dal giovane Stephen Dedalus, figlio in pectore, alla sua casa di Eccles Street, a Dublino, in cui ritrova la fedifraga moglie Molly: nel talamo nunziale, in posizione testa piedi, Poldy e Molly ripercorrono assieme gli avvenimenti di quella lunga giornata da cui scaturisce, di lì a poco, la conclusiva fantasmagoria del monologo conclusivo della donna, su cui il libro si chiude.

Ma Itaca è anche il luogo in cui tutti i contrasti del viaggio vengono a galla: la scienza fronteggia la fede, il corpo affronta lo spirito, il basso rispecchia l’alto. Tanto che Joyce aveva definito questo suo  lungo episodio, scritto tutto attraverso il rincorrersi di domande e risposte, catechismo matematico e lo aveva dedicato all’arte di interrogarsi, che noi chiamiamo scienza. Sicché sarà un uomo di scienza, Giuseppe Mussardo, professore di fisica teorica presso la Sissa di Trieste, ad inaugurare l’edizione 2017, con una conferenza dedicata al quark, la particella elementare che il premio Nobel Murray Gell-Mann battezzò ispirandosi al joyciano Finnegans Wake.

La circumnavigazione di Itaca continuerà con la conferenza di Renzo S. Crivelli, autore anche di Nora Joyce. L’altro monologo, che verrà portato in scena dall’attrice Sara Alzetta sul bastione rotondo del Castello di San Giusto, oltre che guida di uno dei due tour ai luoghi joyciani – il secondo sarà guidato da Giulia Negrello e sarà in lingua inglese a favore dei sempre più numerosi ospiti stranieri – e animatore dell’appuntamento della domenica mattina alla stazione Rogers, dove è prevista la sua conferenza James Joyce. Protofemminista o libertino e la presentazione del libro di Giuliana Bendelli Leggere l’Ulisse di James Joyce.

Ancora Itaca sarà al centro dell’installazione artistica di Maria Snchez Puyade Kaos Nostos che aprirà i battenti il 16 giugno presso la centralissima Sala Veruda, a due passi da piazza Unità d’Italia e rimarrà aperta per un mese. Sarà inoltre il centro ispiratore delle Digressioni controvento di Pino Roveredo, Matteo Verdiani e del gruppo Stolen Wordz, delle rappresentazioni “sulla pubblica via” del gruppo “L’Armonia”, del concerto dei Wooden Legs musicato dai Baby Gelido appositamente per il Bloomsday 2017 che si intitola Ugly Duckling, ossia “il brutto anatroccolo” secondo la definizione che lo stesso Joyce aveva dato di questo capitolo logorroico, disperante, insensato e, forse per questo, il più amato. Si chiama Ritorno a casa, infine, il film scelto per la proiezione che conclude il festival, diretto nel 2001 da Manoel de Oliveira e interpretato da Michel Piccoli: la storia di un attore che viene “respinto” dall’Ulisse joyciano e decide, appunto, di tornare alla sua “Itaca”.

La mattinata di sabato 17 giugno sarà dedicata a Lucia Joyce, la sfortunata figlia dello scrittore, affetta da problemi mentali e destinata a una lunga segregazione. Ce ne parlerà il film Medicated Milk del 2016, che ci verrà presentato dalla sua autrice, Aine Stapleton e, a seguire, il vulcanico Edoardo Camurri che ritorna al Bloomsday triestino per la seconda volta per parlare di Joyce, la schizofrenia e la modernità. Per restare in qualche modo in tema, al pomeriggio si avrà la presentazione del volume Lacan lettore di Joyce di Muriel Drazien che verrà presentato dalla psicoanalista Gabriela Alarcn e dall’autrice. Spazio alla musica, infine, con il concerto di musiche di Giorgio Coslovich Joyce Choice, ispirato alla raccolta di versi Chamber Music.

Le novità dell’edizione 2017 sono l’inserimento di eventi specialmente diretti al pubblico che parla inglese e la realizzazione di eventi speciali come l’apertura del Joyce BUSeum ricavato all’interno di un autobus d’epoca (grazie all’associazione Inbusclub e al Knulp Bar Libreria) che verrà posizionato per i tre giorni della durata del festival nella centrale piazza Sant’Antonio a due passi dalla statua di Joyce di Ponterosso: all’interno il visitatore potrà ottenere materiali e informazioni sul soggiorno triestino di Joyce e sul festival mentre l’esterno sarà decorato dalle illustrazioni di Davide Lippolis, a cui si deve anche la grafica dell’evento.

Inoltre è prevista una nutrita serie di appuntamenti enogastronomici riuniti sotto il titolo Earlanda. La risposta joyciana a Eataly che inizieranno il giorno prima, giovedì 15, presso il ristorante Mimì e Cocotte, con menù “joyciano” e battute di Stefano Dongetti (Bloom, dei!), e proseguiranno il 16 con il menù e il caffé Chez Joyce presso l’Antico Caffè San Marco, dove verrà presentato un volume di illustrazioni a tema – serve dirlo? – joyciano di Jan Sedmak. Ancora il 16 e il giorno successivo, sabato 17, si potrà cenare “irlandese” anche al pub Mastro Birraio, e durante i tre giorni del Bloomsday il Knulp Bar-libraria proporrà la sua speciale versione dell’aperitivo à la Bloom, accompagnato da un libro di Joyce a scelta. Il pubblico è invitato a manifestarsi in quanto frequentatore del Bloomsday per ottenere sconti e omaggi.

Un omaggio al pubblico offriranno anche la Bloom Coffee School di Imperator e la pasticceria La Bomboniera che allieteranno la mattinata di sabato 17, mentre si rinnovano le collaborazioni storiche del festival con i sempre gentilissimi ed efficienti gestori del Victoria Hotel Letterario che sorge, non dimentichiamolo, presso uno degli indirizzi triestini dello scrittore irlandese e con la Scuola di Musica 55 di Casa della Musica.

Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero.

Inedite e graditissime sono invece le collaborazioni dell’edizione 2017 con la Sissa, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste e con il romano Lacan Lab, Laboratorio Freudiano per la formazione degli psicoterapeuti.

Bloomsday 2017 – Una festa per Joyce è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste attraverso il Museo Joyce Museum. Direzione amministrativa Paolo Quazzolo e Manuela Salvadei. Direzione scientifica Renzo S. Crivelli. Direzione artistica Riccardo Cepach.

Programma completo su : www.museojoycetrieste.it

Per informazioni: Museo Joyce Museum, via Madonna del mare, 13 – Trieste www.museojoycetrieste.it www.facebook.com/MuseoSvevoJoyce

tel. 040 6758170 / 8182 museojoyce@comune.trieste.it

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