Confcommercio Udine: «Recensioni false e dumping contrattuale, fenomeni da contrastare con decisione»

Due fenomeni che mettono in difficoltà quotidiana le imprese del terziario: la diffusione delle recensioni false online e il dumping contrattuale. Se ne è parlato a Confcommercio Udine all’incontro “Recensioni false e dumping contrattuale: come mi tutelo?”, ospiti la direttrice Area legislativa legale e tributaria Fipe nazionale Giulia Rebecca Giuliani e il direttore Area lavoro Fipe nazionale Andrea Chiriatti.

Recensioni false: un danno serio per le imprese

«Secondo i dati del ministero delle Imprese e del Made in Italy – ha ricordato Giuliani – il 70% dei consumatori legge le recensioni prima di scegliere un ristorante e queste possono incidere, in un senso o nell’altro, fino al 30% del fatturato. È altrettanto significativo che il 66% degli utenti dichiari di essersi imbattuto in recensioni false. Si tratta dunque di un fenomeno largamente diffuso, che mette a rischio la reputazione digitale delle imprese».

Giuliani ha inoltre sottolineato come il ddl Pmi sia intervenuto anche per evitare che agenzie specializzate propongano la vendita di pacchetti di recensioni positive o minaccino di produrne di negative: «Una pratica che alimenta distorsioni gravi. Serve una tutela più forte e regole certe che obblighino le piattaforme a verificare l’autenticità delle recensioni».

Dumping contrattuale: rischi per imprese e lavoratori

Non meno rilevante il tema del dumping contrattuale affrontato da Andrea Chiriatti, direttore Area lavoro Fipe nazionale: «Oltre il 92% dei lavoratori del settore opera con il contratto Confcommercio Fipe, ma abbiamo registrato una crescita esponenziale di contratti meno rappresentativi. Dal 2022 ad oggi, ad esempio, uno dei contratti alternativi è passato da 5.000 a 30.000 applicazioni. Le aziende che scelgono queste scorciatoie credono di risparmiare, ma in realtà rischiano sanzioni, recuperi contributivi e contenziosi che possono costare molto di più. Senza contare la concorrenza sleale che si crea verso chi applica correttamente il contratto nazionale».

Tutelare chi rispetta le regole

Anche il vicepresidente di Confcommercio Udine e consigliere Fipe nazionale, Antonio Dalla Mora, membro della commissione che ha sottoscritto un accordo con i lavoratori «di piena soddisfazione per entrambe le parti», e il direttore provinciale Lorenzo Mazzolini hanno rimarcato l’impegno dell’associazione. «La pirateria contrattuale – le parole di Dalla Mora – non solo mette in concorrenza scorretta le imprese, ma crea un danno di reputazione a tutto il settore. Molti di questi contratti sono infatti firmati da sigle non rappresentative che applicano condizioni peggiori e stipendi più bassi, creando una concorrenza sleale tra le imprese del nostro settore. Imprese sane, imprese virtuose, imprese che operano in maniera corretta sul mercato».

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