Autostrade Alto Adriatico raggiunge i 54 milioni di transiti nel 2025, decisiva la terza corsia. Ridotti gli incidenti
La rete di Autostrade Alto Adriatico raggiunge per la prima volta i 54 milioni di transiti, con un incremento di due milioni rispetto al 2024 e di quattro milioni rispetto al 2023. È il dato più significativo presentato dalla direzione Operations della Concessionaria, che conferma una tendenza in crescita ormai consolidata nel Nord Est, sempre più corridoio privilegiato per i flussi Est-Ovest provenienti dall’Europa.
Il presidente di Autostrade Alto Adriatico, Marco Monaco, sottolinea come l’arteria autostradale sia diventata un punto di riferimento per il trasporto merci e per i viaggiatori diretti verso le mete turistiche della regione. «La nostra rete è un fattore decisivo per lo sviluppo produttivo e turistico del territorio. Modernizzarla è fondamentale per sostenere la competitività del Nord Est», spiega.
Traffico in aumento, soprattutto per i veicoli leggeri
Dagli anni Duemila a oggi la crescita è stata costante: dai 35,8 milioni di transiti del 2002 si è passati a una proiezione di oltre 54 milioni nel 2025. Anche i chilometri percorsi hanno registrato un’impennata, passando da 1,6 miliardi nel 1995 a quasi 2,8 miliardi stimati per quest’anno.
Rispetto allo stesso periodo del 2024 (dati al 31 ottobre), il traffico complessivo è aumentato del 4%, con un +5% per i veicoli leggeri e un +2% per i mezzi pesanti. Sul tratto A4 tra Portogruaro e San Donà, ancora a due corsie e in attesa dell’avvio dei lavori per la terza corsia previsto entro il 2026, la crescita oscilla tra il 2 e il 3%, mentre l’incremento dei mezzi pesanti non raggiunge l’1%.
Secondo Monaco, la realizzazione della terza corsia — circa 60 chilometri complessivi, di cui 40 completati dal 2021 — ha reso più fluido il collegamento tra Trieste e Venezia, favorendo sia i flussi turistici sia quelli della logistica.
Meno incidenti e più sicurezza, anche nel tratto critico della A4
Oltre ai numeri del traffico, il comunicato evidenzia un calo significativo dell’incidentalità. Dal 2005 a oggi gli incidenti con danni alle persone si sono ridotti di due terzi, passando da 11,5 a 4,5 ogni 100 milioni di veicoli-chilometro nel periodo gennaio-ottobre 2025.
Anche il tratto tra Portogruaro e San Donà di Piave, storicamente uno dei più delicati della rete, registra per la prima volta un dato migliore rispetto alla media delle altre concessionarie: 6,19 contro 6,2.
Il presidente Monaco attribuisce questo risultato agli interventi condivisi con la Polizia stradale, mirati al rispetto della velocità, della distanza di sicurezza e all’uso di nuove tecnologie di controllo.
Confrontando i dati al 31 ottobre 2024 e 2025, gli incidenti totali scendono da 461 a 396, mentre nel tratto Portogruaro–San Donà si passa da 94 a 86 sinistri. I decessi complessivi lungo la rete diminuiscono da 9 a 5, di cui uno nel tratto compreso fra Portogruaro e San Donà di Piave.

