Conferenza di Confindustria Alto Adriatico prima della pausa estiva: preoccupazioni per i dazi e nuove sfide

Pordenone – Le tensioni geopolitiche, i nuovi scenari economici internazionali e le sfide legate alla formazione e alla sicurezza sul lavoro sono stati al centro della conferenza stampa convocata da Confindustria Alto Adriatico prima della pausa estiva. A fare il punto, il presidente Michelangelo Agrusti, affiancato dal direttore generale Massimiliano Ciarrocchi e dal vicedirettore operativo Giuseppe Del Col.

«Stiamo vivendo un periodo particolarmente tormentato, anche dal punto di vista economico: guerre, dazi e tensioni geopolitiche stanno modificando il quadro competitivo per le nostre imprese», ha esordito Agrusti, evidenziando la necessità di ricalibrare strategie e azioni per affrontare una fase segnata dall’incertezza.

Uno dei principali elementi di criticità riguarda gli accordi commerciali in discussione tra Stati Uniti e Unione Europea, in particolare l’aumento fino al 50% dei dazi su acciaio e alluminio. «Siamo di fronte a misure sbagliate, che danneggeranno non solo l’economia europea ma anche quella americana», ha affermato Agrusti, sottolineando l’assenza di chiarezza sui contenuti dell’intesa.

A preoccupare è soprattutto la possibilità che i dazi colpiscano non solo le materie prime, ma anche i manufatti industriali: «Questo farebbe tutta la differenza del mondo per la tenuta competitiva del nostro sistema manifatturiero», ha spiegato.

Un altro punto critico dell’accordo è l’obbligo per l’Europa di acquistare gas liquido statunitense, più costoso di quello naturale e con problemi legati alla capacità di rigassificazione: «Rischiamo di passare dalla dipendenza dalla Russia a una dipendenza altrettanto stringente dagli Stati Uniti», ha commentato Agrusti.

Sul fronte delle spese per la difesa in ambito NATO, il presidente ha invitato a riflettere sulle ricadute per le imprese europee: «Bisogna capire se l’impegno a destinare il 5% del PIL alla difesa significherà più produzioni europee o prevalentemente acquisti dagli Stati Uniti».

Accanto alle preoccupazioni internazionali, Agrusti ha rivendicato i risultati raggiunti sul piano della formazione tecnica, considerata una leva strategica per lo sviluppo industriale. «Siamo stati pionieri nella promozione degli Istituti Tecnici Superiori», ha ricordato. Oggi, nella regione, sono attivi diversi ITS nei settori agroindustriale, energetico, meccatronico e digitale, frequentati da oltre 400 studenti. Le prospettive di crescita sono sostenute anche dai fondi del PNRR: nel 2024, Confindustria Alto Adriatico ha ottenuto circa 14 milioni di euro per strumenti, tecnologie e immobili, fondi già interamente utilizzati.

Ulteriori finanziamenti per un milione e mezzo di euro consentiranno di ampliare l’offerta formativa al Valle Center entro marzo 2026. Lì troveranno posto anche la nuova sede della Fondazione ITS Pordenone Alto Adriatico, in grado di ospitare circa 300 persone, e uno studentato previsto nell’area dell’ex Birreria, la cui riqualificazione sarà completata entro la primavera del 2026.

È in corso anche una collaborazione con il Consorzio Universitario per l’attivazione di nuovi corsi universitari al Valle Center, in sinergia con le università di Udine e Trieste. L’ISIA Design vi trasferirà parte delle sue attività, pur mantenendo operativa la sede di via Prasecco, destinata ad accogliere l’incremento degli iscritti.

Alla visione formativa si collega anche un progetto a lungo termine: un piano decennale per la nuova manifattura regionale. Tre gli obiettivi principali: modernizzare l’industria esistente, attrarre investimenti esteri e creare nuovi imprenditori. «Serve anche un ecosistema finanziario che superi rigidità e pregiudizi – ha aggiunto Agrusti – con meccanismi più flessibili per l’accesso al credito».

La sicurezza sul lavoro resta una priorità. Dopo i gravi infortuni degli anni scorsi, è stata costituita l’Alta Scuola per la Sicurezza presso la Lean Experience Factory di San Vito al Tagliamento, dove vengono formati tecnici e responsabili con metodologie d’avanguardia. Proprio alla LEF è stato sviluppato, in collaborazione con Formindustria, il “Virtual Safety Training”: un sistema che integra realtà virtuale immersiva e intelligenza artificiale generativa per simulare scenari di rischio e addestrare in sicurezza sia studenti che lavoratori. «La sicurezza, per noi, è diventata una magnifica ossessione», ha concluso il presidente.

Infine, è stata annunciata l’assemblea “Industria Europa”, in programma il 24 ottobre a Trieste, co-organizzata da Confindustria Alto Adriatico e Confindustria Udine, con il patrocinio di Confindustria Friuli Venezia Giulia. L’evento, aperto al pubblico, attende almeno duemila partecipanti, tra cui numerosi studenti universitari e ITS. Saranno presenti anche rappresentanti delle organizzazioni industriali europee tedesche, francesi e polacche. «Vogliamo far capire alle nuove generazioni che l’industria non è solo produzione, ma anche cultura, visione e partecipazione».

 

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