Giugno 2025 da record anche in Friuli Venezia Giulia, temperature oltre 3° in più del 2024
FVG – Giugno 2025 è stato tra i mesi più caldi mai registrati in Italia, con temperature medie superiori di circa 3°C rispetto allo stesso mese del 2024. Un’anomalia climatica che, secondo i dati nazionali e le analisi regionali di ARPA FVG, ha coinvolto in pieno anche il Friuli Venezia Giulia, confermando la tendenza al riscaldamento osservata negli ultimi anni.
A livello nazionale, le temperature massime hanno spesso superato i 35 gradi, con notti tropicali sempre più frequenti soprattutto nelle pianure e lungo le coste. L’assenza quasi totale di precipitazioni, insieme alla presenza costante di un anticiclone subtropicale africano, ha reso il clima particolarmente stabile, caldo e secco, con uno zero termico sopra i 5.000 metri, valore del tutto inedito per il mese di giugno. Un quadro che ha richiamato alla memoria il celebre giugno del 2003, uno dei più caldi della storia climatica europea.
Situazione in Friuli Venezia Giulia
Anche nella nostra regione il mese si è chiuso con temperature marcatamente sopra la media. Le pianure e le aree costiere hanno registrato massime oltre i 30°C per molti giorni consecutivi, con minime spesso superiori ai 20°C, mentre nelle zone montane si sono alternati periodi stabili e episodi di instabilità pomeridiana, con brevi rovesci o temporali localizzati. ARPA FVG ha confermato un’anomalia termica simile a quella nazionale, con un incremento medio di circa 3°C rispetto al giugno 2024.
Dal punto di vista delle precipitazioni, il mese è stato nel complesso asciutto, soprattutto se confrontato con maggio, che si era invece chiuso con piogge abbondanti nelle aree montane, pedemontane e nella bassa friulana. Questa discontinuità ha aggravato la condizione di stress idrico per le colture, con effetti già visibili su alcuni comparti agricoli, in particolare in pianura.
Mediterraneo bollente
Secondo gli esperti, la combinazione tra alte temperature, scarsità di piogge e mari molto caldi – con il Mediterraneo che ha segnato valori superiori di circa 5°C rispetto alla media stagionale – è un campanello d’allarme da non trascurare. Giugno 2025 rappresenta un nuovo punto di svolta nel processo di surriscaldamento globale, con impatti rilevanti sull’ambiente, sulla salute e sul sistema produttivo.
Il confronto con il 2024, anno già con condizioni meteo estreme, mette in evidenza un ulteriore salto climatico, una situazione che potrebbe diventare sempre più frequente. Le prospettive per l’estate in corso restano quindi all’insegna della cautela, con la necessità di monitorare l’evoluzione delle condizioni meteorologiche e i potenziali effetti sulla gestione delle risorse idriche e sui settori più esposti, come l’agricoltura.
Scenari imprevedibili ed eventi estremi
In Friuli Venezia Giulia, le condizioni climatiche della primavera e dell’inizio estate 2025 confermano la crescente complessità nella gestione del territorio. Dopo un aprile caldo e molto piovoso sui monti, un maggio instabile ma complessivamente nella norma e un giugno dominato dal caldo, le istituzioni e gli operatori del settore primario sono chiamati a fare i conti con scenari sempre più difficili da prevedere e rischio di eventi estremi, come la grandine grossa caduta nel pordenonese alcuni giorni fa.
Le analisi in corso da parte di ARPA e OSMER saranno fondamentali per valutare con maggiore precisione i bilanci idrici, l’andamento delle colture e le eventuali misure da adottare nei prossimi mesi. Intanto, giugno 2025 entra nei registri meteorologici come uno dei mesi più caldi mai osservati, anche in FVG.