“Scarto” è la parola chiave per leggere il presente al Festival vicino/lontano di Udine
Dal 7 all’11 maggio, Udine ospita la 21ª edizione del festival vicino/lontano, che anche quest’anno propone un ricco programma di incontri, dibattiti, mostre e spettacoli, chiamando a raccolta più di duecento protagonisti del mondo della cultura, dell’informazione, delle scienze e delle arti. Il tema scelto per il 2025 è “scarto”, inteso non solo come esclusione o marginalità, ma anche come frattura, cambio di direzione, deviazione dagli schemi abituali.
Al centro del festival resta la volontà di indagare con lucidità e rigore il nostro tempo, cercando di offrire strumenti per orientarsi in un contesto globale segnato da guerre, crisi ambientali, incertezze economiche e mutamenti politici. Il programma, articolato in oltre cento appuntamenti, riflette questa tensione all’analisi critica e all’approfondimento, senza rinunciare a momenti di riflessione poetica e narrazione personale.
L’apertura sarà affidata a due lezioni incrociate di Tomaso Montanari e Paola Caridi, che da prospettive diverse esploreranno il significato simbolico e concreto dello “scarto” nella società contemporanea.
Seguirà, il giorno dopo, una conferenza sulla geopolitica tenuta da Lucio Caracciolo sulla crisi dell’asse euroatlantico. In programma anche un intervento del filosofo Pier Aldo Rovatti sui meccanismi che portano a rimuovere o respingere ciò che ci disturba.
Uno dei momenti centrali del festival sarà la serata del Premio Terzani, sabato 10 maggio, dedicato quest’anno alla memoria dei giornalisti uccisi a Gaza. Il riconoscimento verrà simbolicamente consegnato a due cronisti di Al Jazeera, Wael al-Dahdouh e Safwat al-Kahlout, che racconteranno la loro esperienza in un evento pubblico condotto da Marco Damilano. Durante la serata sarà proiettato un video-omaggio con i ritratti realizzati dall’artista Gianluca Costantini in collaborazione con il Committee to Protect Journalists (immagine qui sotto).
Numerosi i temi affrontati nei dibattiti: la guerra e il riarmo, il ritorno dei nazionalismi, le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale, le disuguaglianze economiche, la tenuta dei diritti umani e la salute del sistema democratico. Tra gli ospiti: Francesca Mannocchi, Helena Janeczek, Manlio Graziano, Fabio Chiusi, Marta Serafini, Marguerite Barankitse, Riccardo Noury, Laura Pepe, Vittorio Lingiardi, Anna Foa, Wu Ming 1, Luciana Castellina, Espérance Hakuzwimana.
Accanto alle conferenze ci saranno pure numerose mostre e spettacoli: fra questi, una retrospettiva fotografica dedicata a Tiziano Terzani a trent’anni dalla pubblicazione di Un indovino mi disse, e lo spettacolo teatrale L’abisso di Davide Enia, tratto dal suo libro sui naufragi nel Mediterraneo. Il festival propone inoltre una serie di proiezioni dedicate alla storia dei confini e due passeggiate guidate, una sull’accessibilità urbana e l’altra sul riuso degli spazi cittadini inutilizzati.
Rilevante anche il coinvolgimento dei giovani. Il concorso scuole “Tiziano Terzani” e il progetto “Isole nell’arcipelago della città” coinvolgeranno studentesse e studenti in attività di confronto e riflessione collettiva, mentre nell’ambito del progetto “Il piacere della legalità” saranno presentati i lavori nati da un percorso condiviso da oltre mille studenti del Friuli Venezia Giulia.
Tutti gli eventi sono gratuiti, salvo diversa indicazione, e il programma completo è disponibile su www.vicinolontano.it.
[foto: Phocus Agency]