49 anni fa il terremoto che sconvolse il Friuli. Commemorazioni ed eventi in occasione dell’anniversario
Il 6 maggio 1976 la regione del Friuli Venezia Giulia fu colpita da un terremoto devastante, il quinto più grave del Novecento in Italia. Alle ore 21:00 una scossa di magnitudo 6.4, con epicentro tra Gemona e Artegna, sconvolse la regione. La terra tremò per 59 secondi, lasciando dietro di sé distruzione, morte e paura. Il bilancio fu drammatico: 965 vittime, migliaia di feriti, oltre 100 mila sfollati. Più di 18 mila abitazioni furono rase al suolo, altre 75 mila risultarono gravemente danneggiate. Le scosse proseguirono per mesi, con nuovi eventi sismici significativi l’11 e il 15 settembre. Interi paesi sparirono dalla carta geografica.
Quella notte le scosse sismiche causarono immense perdite umane e danni materiali, lasciando un’impronta indelebile nelle vite delle persone colpite e nella memoria collettiva. In questa giornata si ricordano le vittime del sisma e viene onorato il ricordo di quanti, a vario titolo, contribuirono alla gestione dell’emergenza e alla ricostruzione del territorio colpito. La risposta immediata di solidarietà, a livello nazionale e internazionale, insieme all’azione coordinata delle autorità competenti, permise di avviare tempestivamente le operazioni di soccorso e successivamente quelle di ricostruzione.
A quarantanove anni di distanza, la memoria di quella tragedia è ancora viva. Il Friuli Venezia Giulia può oggi vantare i frutti di un’opera di ricostruzione che non solo ha restituito il patrimonio architettonico e storico della regione, ma ha anche rafforzato la coesione sociale e la resilienza delle comunità locali, segnando un esempio straordinario di rinascita. La ricostruzione, affidata in larga parte agli stessi comuni colpiti, fu rapida, partecipata e rigorosa: un modello che avrebbe fatto scuola anche altrove. Il territorio seppe rialzarsi con dignità, trasformando il dolore in una spinta collettiva verso il futuro.
Numerosi i momenti di commemorazione previsti oggi. A Forgaria nel Friuli sarà deposta una corona in Piazza Tre Martiri; a Udine, al monumento dedicato ai Vigili del Fuoco, si renderà omaggio agli operatori intervenuti nei giorni dell’emergenza; in numerosi comuni, alle 21:00 in punto, risuoneranno 49 rintocchi “a martello”, uno per ogni anno trascorso, in memoria di quei 59 secondi che cambiarono la storia della regione.
A Venzone, uno dei comuni più colpiti ma anche protagonista della ricostruzione, le commemorazioni inizieranno alle ore 18:00 con un omaggio ai cimiteri delle frazioni. Alle 20:00, nel Duomo, sarà celebrata una messa in suffragio delle vittime, presieduta dal vescovo mons. Riccardo Lamba. Alle 21:00, le campane suoneranno 49 rintocchi per ricordare i 49 anni trascorsi dal terremoto.
Anche Gemona del Friuli, tra i centri più devastati dal sisma, ha organizzato una serie di eventi commemorativi. Le celebrazioni sono iniziate alle ore 9:00 con la deposizione di una corona al cippo degli Alpini presso la sede dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) in via Scugjelars. A seguire, alle 9:30, l’alzabandiera e l’omaggio al monumento dedicato alle vittime del terremoto e ai soccorritori in piazzale Chiavola.
Per le 10:30, la Brigata Alpina Julia ha organizzato una messa di commemorazione nella caserma Goi-Pantanali, luogo simbolo della tragedia, dove persero la vita 29 militari di leva a causa del crollo di una palazzina.
Il momento conclusivo si terrà alle 19:45 con il ritrovo sotto la loggia comunale e il trasferimento in Duomo per l’eucarestia. A seguire, si formerà un corteo che raggiungerà il cimitero comunale, dove il coro ANA accompagnerà l’ultimo omaggio alle vittime.
In tutta la Regione scuole, associazioni e parrocchie organizzano momenti di riflessione, proiezioni e incontri con i testimoni dell’epoca. Perché la memoria, come la solidarietà, è un dovere collettivo.