Trieste, 7.000 in piazza per Gaza: cortei e presidio al porto. Tensioni con la polizia
Trieste – Giornata di grande mobilitazione quella di lunedì 22 settembre a Trieste, dove circa 7.000 persone – secondo le stime del sindacato autonomo Usb, che ha organizzato la manifestazione – hanno partecipato alla protesta a sostegno di Gaza. Un numero molto alto per la città, che ha risposto così all’appello nazionale per uno sciopero generale contro la guerra in Palestina.
La manifestazione ha visto sfilare più cortei che nel pomeriggio hanno rallentato e in alcuni punti bloccato il traffico cittadino, soprattutto tra viale Miramare e piazza della Libertà, dove i due gruppi principali si sono poi sciolti. Parallelamente, un presidio si è concentrato al Varco IV del Molo VII del porto, con un centinaio di persone ancora presenti verso sera. Nonostante la pressione dei manifestanti, l’attività portuale è proseguita quasi regolarmente grazie all’utilizzo di un accesso alternativo.
Nel corso della giornata non sono mancati momenti di tensione. La Questura ha riferito di lanci di sassi e cassonetti spostati contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con una carica e alcuni lacrimogeni per disperdere i facinorosi. Due mezzi della Polizia di Stato sono stati danneggiati e un agente ha riportato lievi ferite a seguito del lancio di oggetti. In città sono comparse scritte come “Free Gaza” e “Palestina libera” su vetrine e cassonetti.
Alla protesta hanno preso parte, oltre ai sindacati di base, anche studenti, componenti dei centri sociali e cittadini comuni. Tra i manifestanti è stata segnalata anche la presenza della cantante monfalconese Elisa, che ha voluto esprimere solidarietà alla popolazione palestinese.
La Polizia di Stato, tramite il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) ha espresso vicinanza agli agenti in servizio colpiti: «I colleghi hanno agito con professionalità, riuscendo a contenere i soliti professionisti del disordine che cercano lo scontro indipendentemente dalle motivazioni della manifestazione» ha dichiarato Lorenzo Tamaro, segretario regionale SAP FVG. Secondo il sindacato, le azioni violente di alcuni manifestanti hanno oscurato la protesta pacifica della maggioranza, rischiando di vanificarne le motivazioni.
La giornata si è chiusa con il ritiro dei presidi in serata e con pesanti rallentamenti alla viabilità urbana. L’eco della protesta triestina si inserisce in un più ampio movimento di contestazione diffuso a livello nazionale, che ha visto cortei e scioperi in diverse città italiane.