Rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente: Pordenone nella top ten italiana

Città friulane e giuliane tra piccoli progressi e criticità persistenti: è quanto emerge dal Rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Lo studio, giunto alla 32ª edizione, analizza le performance ambientali di 106 capoluoghi italiani attraverso 20 indicatori che spaziano dalla qualità dell’aria all’acqua, dai rifiuti alla mobilità, dall’energia all’uso del suolo.

Nel Friuli Venezia Giulia, Pordenone si conferma la più virtuosa, conquistando il 5° posto nazionale, seguita da Trieste (24ª), Gorizia (32ª) e Udine, che arretra fino al 50° posto, segnando un passo indietro rispetto all’anno precedente.

Secondo Sandro Cargnelutti, presidente di Legambiente FVG, “gli indicatori rappresentano un’occasione per amministratori e cittadini di approfondire le cause dei risultati e programmare politiche più sinergiche. Le città devono prepararsi agli effetti sempre più evidenti del riscaldamento globale”.

Per Mauro D’Odorico, referente regionale di Ecosistema Urbano, “i dati confermano le stesse emergenze: aria che non migliora, motorizzazione in aumento, rete idrica colabrodo e una produzione di rifiuti che sfiora i 500 chili per abitante. Servono politiche urbane più incisive per affrontare la crisi climatica”.

Aria: sotto i limiti di legge ma lontani dagli obiettivi 2030

Le città del FVG rispettano i limiti attuali per biossido di azoto e PM10, ma restano distanti dai valori più severi fissati per il 2030.
A Pordenone il NO₂ si attesta a 27 µg/mc, a Udine a 20 e a Gorizia a 17, già entro il futuro limite europeo. Le concentrazioni di PM10 e PM2.5 restano stabili, ma solo Pordenone supera i valori obiettivo previsti dalle nuove direttive.

A preoccupare è l’ozono, in aumento in tutte le città: Udine registra 49 giorni di superamento della soglia (35 nel 2023), Gorizia 38 e Trieste 32. Dal 2030 i limiti saranno più stringenti (18 giorni), aggravando la criticità.

Acqua: consumi e perdite in crescita

La rete idrica regionale continua a disperdere quasi un terzo dell’acqua potabile: la media è del 33,1%. Le perdite più contenute si registrano a Pordenone (16,8%), mentre Trieste raggiunge il 42%.
I consumi aumentano ovunque: la media regionale è di 150,5 litri pro capite al giorno, con punte di 158 a Pordenone e 156 a Udine.

Rifiuti: differenziata in crescita, produzione record a Udine

La produzione media di rifiuti urbani sale a 496 chili per abitante, con Udine in testa (545 kg/ab) e Pordenone più virtuosa (461 kg). Cresce anche la raccolta differenziata, che raggiunge in media il 67,2%, sopra la media nazionale.
Pordenone è quinta in Italia con l’85,6%, Udine scende al 70,2%, Gorizia sale al 67% e Trieste resta fanalino di coda con il 46%.

Mobilità: Trieste eccelle nel trasporto pubblico, Udine ferma

Sul fronte del trasporto pubblico, Trieste è l’unica città media italiana a superare i 300 viaggi per abitante all’anno (319 nel 2024). Udine cala a 59 passeggeri per abitante, mentre Pordenone e Gorizia si attestano su valori modesti (23 e 14).
La motorizzazione privata resta elevata: 66,5 auto ogni 100 abitanti in media regionale, con Pordenone e Udine (69) tra le più automobilizzate d’Europa, mentre Trieste è più contenuta (56).

Anche la mobilità ciclabile registra una battuta d’arresto: la rete media scende a 10,87 metri equivalenti ogni 100 abitanti, con Pordenone al vertice (18,26 m/100 ab) ma lontana dalle città più virtuose come Reggio Emilia e Treviso.

Udine amplia ZTL e aree pedonali

Un dato positivo arriva dal capoluogo friulano, dove cresce sensibilmente l’estensione di zone pedonali e ZTL. La superficie pedonalizzata è passata da 5,5 a 20,9 metri quadrati ogni 100 abitanti, mentre le ZTL raggiungono i 178,6 m² ogni 100 abitanti, più del doppio rispetto al 2023.
Una scelta che riflette, secondo Legambiente, un impegno concreto nella gestione del traffico e nella riduzione dell’inquinamento urbano.

Energia e suolo: Pordenone leader nelle rinnovabili, cresce il consumo di territorio

Il Friuli Venezia Giulia segna progressi nella produzione di energia da fonti rinnovabili, con una media di 13,68 kW ogni 1000 abitanti.
Pordenone guida la classifica regionale e nazionale con 32,56 kW/1000 ab, mentre Trieste resta indietro (2,17 kW/1000 ab).

Sul fronte del consumo di suolo, i dati restano preoccupanti: solo Pordenone mostra un bilancio positivo (–1,6 m² per abitante tra 2018 e 2023). Udine registra invece il peggior dato regionale con +8,7 m² per abitante, seguita da Gorizia (+3,6) e Trieste (+2,8).

Città a prova di futuro?

Il bilancio complessivo del Friuli Venezia Giulia restituisce un quadro di stabilità più che di miglioramento. A fronte di eccellenze come il trasporto pubblico triestino, il verde urbano goriziano e le rinnovabili pordenonesi, permangono nodi irrisolti: la qualità dell’aria, le perdite idriche, la mobilità sostenibile e il consumo di suolo.

Come sottolinea Legambiente, “solo politiche urbane coraggiose e coordinate potranno rendere le nostre città davvero resilienti di fronte alla crisi climatica ormai in corso”.

(Nella foto di Lorenzo Cardin, il ponte di Adamo ed Eva a Pordenone)

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