DDL per una nuova normativa della Protezione Civile: più tutele e chiarezza su responsabilità e contratti
Roma – Passo avanti importante per il sistema della Protezione Civile italiana. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro Nello Musumeci, un disegno di legge che introduce nuove tutele per operatori e volontari, riconoscendone la professionalità e chiarendo i confini della responsabilità penale in caso di interventi durante le emergenze.
Il provvedimento si articola su tre assi principali: riconoscimento contrattuale, definizione della responsabilità penale e formazione specializzata. In particolare, viene istituita una sezione dedicata alla Protezione Civile all’interno della contrattazione collettiva nazionale per il personale di Regioni e Comuni. L’obiettivo è distinguere le funzioni degli operatori e dei volontari da quelle dei dipendenti pubblici ordinari, offrendo un quadro giuridico più adeguato alle esigenze di chi opera in contesti di emergenza.
La norma chiarisce anche il regime di responsabilità penale per lesioni o omicidio colposo: l’operatore non sarà punibile se ha agito nel rispetto delle procedure e delle buone pratiche previste. La responsabilità resterà solo nei casi di colpa grave, tenendo conto del contesto operativo e delle risorse disponibili. Una misura che, pur non costituendo uno “scudo penale”, mira a garantire interventi tempestivi senza il timore di sanzioni sproporzionate.
Soddisfazione in FVG, ma con riserva
Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha ringraziato il Governo per l’impegno, ricordando che la proposta era partita proprio dalle Regioni: «Ora leggeremo il testo per capire se copre tutti i casi, perché è fondamentale tutelare i volontari e i sindaci. È allucinante che chi si mette a disposizione della popolazione rischi conseguenze penali per aver agito nell’interesse della collettività».
Sulla stessa linea la deputata Dem ed ex governatrice del FVG Debora Serracchiani, che ha definito l’approvazione del disegno di legge «un primo risultato atteso» dopo la tragedia di Preone (Ud), che aveva evidenziato un vuoto normativo. «Il lavoro di Regioni, Parlamento e mondo del volontariato – ha affermato – ha spinto il Governo a depositare un testo che finalmente riconosce e tutela gli operatori della Protezione Civile. Ora serve un iter rapido e un confronto costruttivo per arrivare in aula con la migliore versione possibile».
Il disegno di legge rappresenta dunque un primo segnale politico importante, ma restano da verificare i tempi e le modalità di attuazione. Solo dopo l’esame parlamentare e i decreti attuativi si potrà capire se le nuove regole riusciranno davvero a coniugare tutela, responsabilità e prontezza operativa, senza appesantire un eccellente sistema di volontariato che necessita di regole d’ingaggio certe per operare in serenità e sicurezza in contesti ad alto rischio.

