“Esercizi di stile” di Queneau: una sfida d’interpretazione per Emanuela Pistone,  Francesco Foti e Agostino Zumbo alla sala Bartoli del Politeama

Trieste – Il racconto di un fatto semplice modulato in numerosissime variazioni: una sfida d’interpretazione per Emanuela Pistone  – anche regista –  Francesco Foti e Agostino Zumbo in “Esercizi di stile” di Raymond Queneau versione italiana di Umberto Eco, debutta giovedì 6 alle ore 21.30 e resterà in scena sino a domenica 9 novembre alla Sala Bartoli, con una replica straordinaria aggiunta l’8 novembre. Lo spettacolo è ospite della stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

«È stato il gioco la mia chiave di lettura per questa messa in scena» spiega la regista. «Ho ‘visto’ uno spettacolo a metà tra un circo e un Varietà, dove si susseguono numeri diversi tra loro, pezzi comici, canzoni, danze, qualche magia perfino, senza un filo conduttore che li unisca. In questo nostro circo della parola, in questo Varietà del linguaggio, gli interpreti si muovono su un’immaginaria pagina bianca dove, da un cumulo di lettere che mutano continuamente posizione, prendono vita le 40 variazioni che proponiamo. Anche i titoli di ogni variazione sono proposti in forma di gioco, attraverso la proiezione animata che introduce e chiude lo spettacolo. Insieme a me sul palco Francesco Foti e Agostino Zumbo, i migliori compagni di lavoro che potessi desiderare. Una grande sintonia, la giusta dose di divertimento, le molte improvvisazioni che hanno caratterizzato le nostre prove, hanno dato vita ai personaggi che interpretiamo.

Ma attenzione, bisogna seguire regole ferree per giocare sul palcoscenico la partita di questo testo ardito e stuzzicante. Una sfida per qualunque attore voglia cimentarsi nella sua interpretazione, ma anche un invito rivolto al nostro pubblico ad abbandonarsi a giocare il gioco del teatro insieme a noi».

“Esercizi di stile” basa la sua costruzione sul modello delle fughe di J.S.Bach costituite da un tema principale che viene poi declinato in diverse variazioni. Nel testo di Queneau, come nella versione italiana dell’‘83 di Umberto Eco, un fatto banale, di poche righe, viene riproposto 99 volte scritto con un particolare e diverso genere stilistico, ognuno con il proprio bagaglio retorico e registro linguistico. Il risultato è un’opera dall’innovazione e genialità strepitose, al limite del surreale.

Pubblicato nel 1947, “Exercices de style” di Raymond Queneau è un testo precursore di quel movimento letterario francese degli anni ’60 conosciuto con l’acronimo OiLiPo (Ouvroir de littérature potentielle – Laboratorio di letteratura Potenziale) che raggruppava matematici, letterati e appassionati, che si divertivano a giocare con la struttura dei testi per esplorare il “potenziale” del linguaggio.

Finalista al premio “Le Maschere del Teatro Italiano 2024” come “Migliore Spettacolo” e vincitore per la categoria “Migliori luci”, lo spettacolo è un assoluto divertimento, che coinvolge grazie alla bravura e al virtuosismo degli interpreti che danno prova di grande capacità attoriale. Si muoveranno su una sorta di pagina bianca dove, da un cumulo di lettere che mutano continuamente posizione, prenderanno vita 40 variazioni delle 99 proposte da Queneau, ognuna delle quali introdotta da una proiezione animata.

Lo spettacolo va in scena giovedì alle 21.30, venerdì alle 19.30, sabato alle 19 e alle 21, e domenica la pomeridiana è alle ore 17. Gli ultimi biglietti sono disponibili presso presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

 

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