Viva il Verdi! Concerto conclusivo per l’estate lirica a Trieste

Un concerto come da anni non se ne sentivano al Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste! Un grande evento che conclude le aperture straordinarie di questa estate con una programmazione rivisitata a causa del protrarsi della situazione pandemica.

“Viva il Verdi!” è il titolo dell’evento andato in scena ieri sera, 8 agosto, dove l’omaggio al compositore di Busseto si trasforma in un inno alla musica stessa e al patron titolare del Teatro della nostra regione che è una delle quattordici Fondazioni liriche e sinfoniche presenti sul territorio nazionale. Omen nomen, azzarderebbe qualcuno… e questa volta è stato proprio così. È stato un Verdi come da tempo il pubblico non sentiva intonato sul palcoscenico del capoluogo giuliano, rivolto a spettatori triestini, a friulani giunti per l’occasione e a turisti stagionali che di rotta nella città, hanno scelto di passare una serata in teatro secondo l’inveterata tradizione asburgica di Trieste.

Le regole del green pass finalmente sembrano poter garantire la continuità del lavoro artistico e della frequentazione del teatro: così esibendo la certificazione, la sala può riempirsi fino al limite consentito dalle attuali disposizioni e la magia della musica per troppo tempo relegata ad un’’intermittenza anestetica, può riaccendersi!

Orchestra e coro della Fondazione lirica hanno seguito il gesto di Jordi Bernàcer. Il giovane maestro concertatore proveniente dalle scuole di Valencia e di Vienna, ha diretto bene la compagine, forse con qualche mancanza di colore, ma che gli è stata perdonata anche perché il pubblico ha potuto apprezzare il ritmo vivace della serata e alcuni emozionanti momenti per sola orchestra con la sinfonia dalla “Luisa Miller” e il preludio de “I Masnadieri” in apertura delle due parti del concerto e il Ballet de la Reina da “Don Carlo”. Divertente e molto ben riuscito anche il noto Fuoco di gioia da “Otello”, dove si è particolarmente distinto il coro della Fondazione del Teatro lirico preparato da Francesca Tosi, giunta ormai alla conclusione del suo percorso come Direttore del coro tergestino. Il Va’ pensiero è mera retorica, come il Libiamo del bis finale, ma in questo contesto comunque apprezzabili.

Veniamo ora ai veri protagonisti della serata assieme alla compagine del Teatro lirico. Tre importanti nomi italiani della scena operistica internazionale, impegnati assieme ad altri astri della musica lirica in questo periodo all’Arena di Verona e che hanno intriso di fragranze emotive il pubblico triestino.

Si tratta del tenore Fabrizio Sartori, dalla voce possente e dal timbro cristallino, che se a prima vista sembra mettersi in
evidenza principalmente per la sua potenza, dimostra subito di conoscere bene anche la retorica delle emozioni in canto, riuscendo a convincere del tutto il pubblico con la propria interpretazione dei brani a lui affidati. Suggestiva l’interpretazione di O Inferno! … Cielo pietoso rendila da “Simon Boccanegra”.

 

Santo di Patria da “Attila” è stato il brano di apertura di Anna Pirozzi, che ha fatto scendere una lacrima a molti anche con la Vergine degli angeli da “La forza del destino”. Molto piacevole, a tratti intrigante risulta l’ascolto del soprano: capace di un grande volume, ma pure di destreggiarsi con espressività anche nei filati, ha dimostrato competente controllo in una tessitura vasta e completa.

 

Per Ambrogio Maestri ogni commento risulta quasi superfluo. La sua presenza scenica anche in un semplice concerto, cattura il pubblico e lo coinvolge. Ciò accade a tal punto che il personaggio di volta in volta interpretato appare come un fumetto onirico, ma del tutto convincente, capace di spazzare via l’immagine di una serata al leggio, restituendo allo spettatore rapito il vivido frammento di quella certa narrazione verdiana. Così è per Macbeth, così per lo Iago di “Otello”, Si tratta di una rimemorazione attivata non solo dalla partitura e dalla voce intensa, precisa, potente del baritono pavese, ma da semplici sguardi, da un piccolo, significativo gesto, dal suo riuscire a giocare abilmente con la sua incomparabile presenza scenica.

Tre voci in grado di riaccendere lo scintillio negli occhi del pubblico del Verdi, che con Tace la notte! da “Il Trovatore”, hanno trovato insieme l’occasione per porre la firma sul successo del riuscito concerto.

Così, tutti gli spettatori all’uscita si sono scambiati l’augurio che la prossima stagione operistica possa esordire con lo stesso livello e qualità pregustati in questa calda emozionante serata d’agosto.

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