Ritornano le residenze artistiche “Vettori” della Contrada al Gasometro di Trieste con la performance del collettivo Fuga Geografica

Trieste –  Ritornano le residenze artistiche “Vettori” della Contrada al Gasometro di Trieste il 29 luglio alle 18, questa volta con la performance del collettivo Fuga Geografica formato dai giovani artisti Adelmo Fabo, Pietro Cerchiello, Girleine Garbaccio Bogin e Sara Setti, usciti di recente dall’Accademia Nico Pepe di Udine. 

Per l’occasione presenteranno il progetto La Disputa – Semplicemente noi, tratto dal testo “La Disputa” di Pierre Carlet De Chamblain de Marivaux (prenotazione a contrada@contrada.it, ricezione di conferma per partecipare obbligatoria).

Preambolo alla performance sarà l’incontro, il 26 luglio al Teatro dei Fabbri alle 18.30 (evento ad ingresso libero, anche in streaming sui canali social della Contrada) con il Prof. Paolo Quazzolo e gli artisti di Fuga Geografica.

È dal 15 luglio che il collettivo sta studiando e mettendo in scena negli spazi della Contrada il testo di Marivaux incentrato sull’infedeltà, che indaga i meccanismi di incontro con l’altro, le nature differenti, l’animo maschile e femminile, trasportando parole e contenuti in gesti, sguardi e coreografie per quello che si preannuncia essere una restituzione di teatro-danza.

“La Disputa”, atto unico, è infatti un testo insolito su un tema classico: l’infedeltà amorosa. Marivaux affronta la spinosa questione oggetto di dibattito nei salotti dell’epoca: se il primo tradimento fu operato dall’uomo o dalla donna, chi dei due ha dato per primo il cattivo esempio? Il problema dell’infedeltà viene affrontato attraverso la favola di un principe che decide di allevare due coppie di gemelli (una di sesso maschile e una di sesso femminile) in un ambiente completamente protetto dal mondo esterno, senza alcun contatto con altri esseri umani. Nell’età dell’adolescenza, quando il desiderio d’amore può comparire, le due coppie vengono fatte incontrare con alcuni stratagemmi e naturalmente i sentimenti fioriscono all’istante. 

«L’incontro di lunedì 26 luglio – chiarisce il Prof. Quazzolo – serve per spiegare chi era Marivaux, raccontare il contesto in cui viveva e gli autori che come lui scrivevano in quegli anni, il suo linguaggio, fortemente sensuale, il suo interesse verso la scoperta del sentimento, e il testo: drammatico, molto filosofico, completamente antiteatrale, non a caso lo spettacolo messo in scena nel 1744 fu sonoramente fischiato. L’autore utilizza il teatro per fare un discorso filosofico attraverso un esperimento metafisico – sociale, ma non funzionò. La filosofia utilizza armi diverse dal teatro».

Si ritorna dunque giovedì 29 luglio in un luogo “proibito”, di grande fascino, il Gasometro di Trieste, grazie anche alla collaborazione di Acegas/Comune, per vedere le residenze artistiche della Contrada, un progetto possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste.

Il collettivo Fuga Geografiva intende restituire il testo attraverso gesti, sguardi, senza l’utilizzo di parole, ecco il perchè di quel “Semplicemente Noi”,  rispettando i vari passaggi del testo di Marivaux: la scoperta dell’altro sesso e del proprio sesso anche attraverso scaramucce.

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