Con “Charlotte, la principessa di Miramar” di Bellopede si svela la personalità complessa e volitiva della giovane principessa

Trieste – Domani, venerdì 28 novembre alle 18 all’Antico Caffè San Marco, verrà presentato “Charlotte, la principessa di Miramar” (MGS press), la prima biografia italiana di Charlotte del Belgio, sfortunata moglie di Massimiliano d’Asburgo-Lorena. A dialogare con l’autrice Serena Bellopede la storica dell’arte Rossella Fabiani – per 35 anni direttrice del Castello di Miramare -, Rebecca Sandrigo, che ha tradotto diversi libri della collana che la Mgs Press ha dedicato agli Asburgo, e l’editore Carlo Giovanella.

Nel libro Serena Bellopede svela la personalità complessa e volitiva della giovane principessa che vive un tragico destino in nome della ragion di Stato e ripercorre la sua esistenza grazie ad un’attenta analisi delle lettere indirizzate, in particolare, a Massimiliano. E qui si scopre che il loro rapporto, in apparenza sereno, nascondeva le debolezze di un uomo che sfuggiva ai suoi impegni, delegandola troppo spesso a ricoprire incarichi di governo in Messico e non solo.

Considerata una delle più affascinanti principesse del suo tempo, ambiziosa e determinata, segue il consorte prima nel Lombardo Veneto e poi in Messico. Da qui, quando l’impero sta per crollare, rientra in Europa – a Parigi, alla corte di Francia e a Roma, in Vaticano – per chiedere gli aiuti promessi. Purtroppo però né Napoleone III né Papa Pio IX le daranno ascolto. Charlotte si sente tradita e comincia a manifestare i primi segni di squilibrio mentale. Viene dapprima rinchiusa a Miramar e poi convinta dalla regina Maria Enrichetta a tornare in Belgio, dove morirà nel 1927, lontana e dimenticata dal mondo. Gli unici momenti di felicità Massimiliano e Charlotte li trascorsero a Miramar dopo il matrimonio celebrato nel luglio 1857. Il castello e il parco diverranno così memento della loro vicenda, e quei luoghi che hanno creato ci ricordano ancora oggi gli interessi artistici di Carlotta e la passione per il mondo naturale di Massimiliano, a testimoniare che la bellezza può sconfiggere l’oblio.

 

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