Al via la Stagione del Teatro Miela sotto il segno di “Uno spazio per immaginare”
Al via la Stagione 2025/2026 del Teatro Miela, che si apre sotto il segno di “Uno spazio per immaginare”, un tema che attraversa l’intera programmazione come filo conduttore e ne orienta le scelte artistiche e culturali.
Immaginare significa aprire prospettive, attivare sguardi, creare connessioni: il teatro diventa così un terreno condiviso dove sperimentare possibilità e costruire nuove forme di relazione culturale con la città e il territorio.
La proposta si distingue per la varietà e per l’attenzione alla qualità dei contenuti: teatro, cinema, musica e arti visive convivono con momenti di approfondimento, laboratori e pratiche partecipative. Un intreccio che non riduce l’arte al solo intrattenimento, ma la riconosce come strumento di pensiero critico e di trasformazione culturale.
La rassegna Miela Danza inaugura il 14 ottobre con la celebre compagnia Kataklò, pioniera dell’athletic theatre in Italia, che presenterà Seasons – Oltre le Stagioni: un viaggio coreografico attraverso i cicli della vita, un’ode alla natura e alla complessità dell’esperienza umana.
Il 16 ottobre Ezio Mauro inaugura la rassegna Pequod – itinerari di letteratura e giornalismo, il progetto curato dal Presidente del Miela, il giornalista Enzo D’Antona che indaga temi di attualità politica e informativa: in programma il reading Il segreto di Lenin. Tra gli ospiti anche Antonio Caiazza, giornalista Rai, con Una storia scomoda.
Sabato 25 e domenica 26 sarà la volta dell’ensemble AiEP, diretto da Ariella Vidach, riconosciuto a livello internazionale per la ricerca sui linguaggi tecnologici applicati alla danza. In scena Hope, accompagnato dall’installazione in realtà virtuale Citizen e da un laboratorio esperienziale aperto alla cittadinanza. A completare il cartellone di ottobre, lunedì 27, due lavori di una delle realtà più vitali della coreutica contemporanea italiana: la compagnia Arearea con Locus solus e Due tentativi al secondo.
Da sempre il Miela dedica grande attenzione alla comicità. Oltre allo storico Pupkin Kabarett, curato da Alessandro Mizzi che prenderà il via con i nuovi appuntamenti il 10 novembre, la Stagione propone format di cabaret contemporaneo come Non è uno show – Odissea 2526 di Omar Makhloufi e Laura Bussani e le serate di stand-up del collettivo triestino Betaverso, punto di riferimento per il pubblico giovane.
Sul frontedella stand-up comedy nazionale, attesa Aurora Leone, un pilastro del collettivo “The Jackal”, con Tutto scontato (27 novembre) e altri nomi in via di definizione. Dal 18 al 21 novembre la storica rassegna S/paesati, dedicata al tema delle migrazioni e dei confini, rinnova la sinergia con il Premio Luchetta e propone quattro spettacoli: Pazi Snjper, A come Srebrenica, Sulle tracce di Alex e Odissea Minore.
A novembre e dicembre tornano anche le Nuove Scritture, rassegna dedicata a drammaturgie inedite e progetti originali. Tra gli appuntamenti: il 5 e 6 novembre la compagnia Artifragili debutta con Che ne sarà di noi, nuova creazione che esplora i disastri del presente con ironia feroce, oltre a riproporre i seguitissimi speed date teatrali. Dall’1 al 3 dicembre nel rinnovato Ridottino si potrà vivere un’esperienza sensoriale interamente uditiva con Un uomo che dorme, tratto dal romanzo di Georges Perec – regia di Davide Rossi, con Giacomo Segulia.
L’attenzione ai pubblici di ogni età si conferma con la rassegna Clownerie – Teatro per tutti, che porterà a Trieste per la prima volta la leggendaria Gardi Hutter con Giovanna D’ArPpo, insieme a Teresa Bruno, Bergamotto e al Collettivo Clown con il tradizionale Clown Galà dell’Epifania.
Completano l’offerta altre iniziative che arricchiscono la vocazione poliedrica del Miela: il Miela Music Contest, dedicato alle giovani band del territorio e giunto alla terza edizione; le contaminazioni tra arti visive, scienza, musica e teatro; e la programmazione di Miela Music-Live, curata da Fabrizio Comel, che intercetta le nuove tendenze del panorama musicale contemporaneo mantenendo un alto profilo artistico.
Ad aprire la stagione musicale saranno i concerti dei Mellow Mood (+Vitowar Djset e Kwalaman), di Massimo Zamboni e dei Tre Allegri Ragazzi Morti con “Pasolini, concerto disegnato”,un appuntamento che si intreccia anche con la rassegna che il Miela dedica quest’anno al poeta, scrittore e intellettuale friulano a cinquant’anni dalla morte.
Per i più piccoli, confermato il seguitissimo programma Miela Bimbi, 14 matinéedomenicali a cura de La Luna al Guinzaglio, mentre gli spettatori più maturi troveranno in Note in Caffè, cabaret musicale ideato da Alessio Colautti, un’occasione di svago intelligente e raffinato.
Tra le iniziative più identitarie del teatro, da gennaio tornerà la rassegna Protagoniste, dedicata ad artiste donne e giunta alla quarta edizione, ideata e curata da Massimo Navone.
L’apertura sarà affidata a una delle produzioni di punta della Stagione, Babe The Show, progetto multimediale di Sara Pennacchi, con la drammaturgia di Stefano Dongetti, i video di Giulio C. Ladini e la regia di Massimo Navone.
I Laboratori del Miela completano l’offerta, con un ampio ventaglio di proposteche spaziano dalla recitazione alla scrittura, dalla danza alla musica, offrendo la possibilità di esplorare nuovi linguaggi e coltivare talenti in un ambiente accogliente e stimolante. In programma: uno stage di clownerie con Teresa Bruno, un workshop di danza contemporanea guidato da Ariella Vidach, un laboratorio di linguaggiofonia con Roberto Dibitonto, il laboratorio di scrittura teatrale con Donata Forlenza e Antonio Rota, e il progetto Lettere da un mondo smart ideato da Annalisa Perini.
L’ormai consolidata vocazione interdisciplinare del Miela si rafforza attraverso la rete di collaborazioni con realtà locali e nazionali, confermandolo come spazio capace di accogliere linguaggi diversi e di generare un dialogo costante con il presente.
Il Miela assume con sempre maggiore chiarezza la funzione di “Terzo luogo”: non semplice contenitore di eventi, ma contesto in cui la cittadinanza trova occasioni di incontro, confronto e partecipazione attiva, confermandosi come spazio polivalente dove vivere la cultura a 360°, completamente accessibile in piena autonomia anche alle categorie più fragili.
Il futuro che immagina per sé e per la città è quello di un vero hub di comunità: un luogo sempre aperto, dove incontrarsi, condividere interessi, costruire rapporti sociali e generare un modello di cultura dinamico, partecipato, capace di restituire senso e prospettiva al nostro tempo.
“Uno spazio per immaginare” diventa così la cornice di una Stagione che invita a vivere l’arte come pratica collettiva, capace di restituire complessità e di aprire possibilità di futuro.
Informazioni sul programma completo al https://www.miela.it/