Allianz Trieste si riscatta all’ultimo game con la Dinamo Sassari. Galleria fotografica

Trieste – Allianz Trieste-Dinamo Sassari 83 a 82. A 14 secondi dalla fine il Sassari era avanti di 3 punti e di solito Trieste a questo punto aveva già perso; ieri sera invece è arrivato il tanto atteso segnale di una squadra che ha cambiato mentalità e trovato energie da spendere nell’ultimo game.

Ho ancora nelle orecchie il fragore dei 5500 scatenati fans Triestini che hanno fatto letteralmente esplodere l’Allianz dome e credo che gli errori dalla lunetta e da sotto di Sassari siamo anche merito di questo incredibile pubblico che si esalta ad ogni minima possibilità di arrivare alla vittoria.

Un fantastico tiro da 3 di Fernandez, frutto di tutta una squadra che ha creduto fin all’ultimo secondo di poter vincere, ha regalato una vittoria insperata e di prestigio.

Si comincia con un caldo e sincero applauso al coach Pozzecco (Poz per i triestini) e subito dopo, l’amorevole tributo al campione Kobe Bryant e a sua figlia Gianna, morti tragicamente la scorsa settimana.

Poi è subito battaglia con Sassari che lentamente prende il largo (arriverà a +14). Gli ospiti dimostrano che sono i vicecampioni d’Italia e per 3 game sono sempre avanti.

Allianz Trieste è lì però, non molla e appena può si riporta sotto. È nel 4° game che succede quello che non si vedeva dall’altra stagione: Allianz aggredisce la Dinamo e la tiene sotto pressione, inducendola a fare errori tali da non riuscire a fare che solo 18 punti contro i 30 dell’Allianz.

Una grande difesa e un buon attacco, anche se non precisissimo, sono sufficienti a dare la sesta vittoria stagionale ad Allianz Trieste e sperare almeno di salvarsi dopo una prima metà del campionato completamente disastrosa.

La vera mossa di questa squadra è stata l’arrivo del nuovo sponsor Allianz, che ha portato sicurezza e fondi da investire per il proseguo in questa stagione e questa sarà una certezza a giugno: la squadra infatti, ieri ha mostrato la mentalità vincente e il carattere per evitare la retrocessione.

(Testo e foto di Stefano Savini. Tutti i diritti riservati)

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