Approvata dal Consiglio l’Imposta locale immobiliare autonoma. Passo verso il federalismo fiscale

Trieste – “Un importante passo avanti per l’autonomia del Friuli Venezia Giulia”. L’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, ha anticipato con queste parole l’approvazione a larghissima maggioranza (astenuto solo Furio Honsell di Open Sinistra Fvg), da parte del Consiglio regionale, del disegno di legge 174 relativo all’istituzione di quella che ora, anche alla luce di un emendamento presentato dall’Esecutivo, assume la denominazione definitiva di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia).

Il provvedimento crea con i suoi 22 articoli uno strumento legislativo paragonato, in sede di relazione introduttiva da parte della maggioranza, a una pietra miliare per il futuro dell’autonomia del Fvg e per la sua specialità, voltando pagina in maniera definitiva sul tema dell’extra gettito Imu e rendendo più liberi i Municipi regionali.

Piuttosto intensa, ma quasi uniforme nei giudizi, si è rivelata la discussione generale che ha preceduto l’esame dell’articolato nel corso del quale sono state cassate solo due istanze di Honsell e una di Mauro Capozzella (M5S).

Franco Iacop (Pd) ha esordito ricordando che “questa legge si riprende uno spazio di autonomia molto importante, occasione per poter riconsegnare questa imposta agli Enti locali, riapplicando in pieno il federalismo fiscale. Mi auguro che, partendo da qui, si possa approfondire un percorso di stabilizzazione della disciplina”.

Il capogruppo forzista Giuseppe Nicoli ha espresso il suo apprezzamento “per una norma che ridà alla Regione un ruolo per riprendersi i giusti spazi nella sua specialità. Tuttavia, non si può non pensare a un’effettiva riforma del Catasto, perché ci troviamo davanti a disallineamenti e troppe zone d’ombra”.

Anche secondo Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) “si tratta, pur nella sua estrema positività, di un primo passaggio e dell’inizio di un processo che aiuterà l’autonomia dei Comuni”.

Sul fronte autonomista, Massimo Moretuzzo ha sottolineato il valore di “un atto normativo importante per acquisire maggiori spazi di autonomia, elemento di forte positività rivolto al futuro. Come tutti i processi di cambiamento, però, emergono rischi da evitare e opportunità da cogliere, perché richiederà uno sforzo concreto a vantaggio delle comunità e dovranno seguire nuove azioni per mettere le Autonomie locali nelle condizioni di esercitare al meglio queste funzioni”.

In sede di dichiarazioni di voto, nel annunciare il parere favorevole del suo Gruppo consiliare, il dem Roberto Cosolini ha inoltre rimarcato “l’importante lavoro svolto nel corso della giornata che ha portato modifiche importanti, anche davanti alle criticità da noi preannunciate, per consentire l’apertura di una stagione forte per l’autonomia dei Comuni”.

Oltre al semaforo verde concesso alla decina di emendamenti di ispirazione giuntale, sono state promosse anche le proposte dello stesso Cosolini sul termine massimo per la determinazione del valore venale delle aree fabbricabili e di Nicoli sulle modalità per offrire supporto agli uffici dei Comuni in fase di valutazione delle aree fabbricabili.

Tra le principali novità introdotte dall’Esecutivo vanno altresì evidenziati il limite temporale per la determinazione del valore venale delle aree fabbricabili, nonché la differenziazione della struttura delle aliquote con riferimento al primo fabbricato abitativo diverso dall’abitazione principale o assimilata e agli altri fabbricati.

Viene anche ridotta (da fino a 1,06% a fino 0,96%) l’aliquota massima per i fabbricati strumentali all’attività economica. Inoltre, si provvede alla copertura degli effetti finanziari in termini di minor gettito, concorrendo nella misura del 70% a vantaggio dei Comuni davanti alla perdita derivante dall’eventuale riduzione (dallo 0,96% fino allo 0,86%) dell’aliquota con 80mila immobili e altrettanti contribuenti potenziali per un beneficio economico a vantaggio di 110 municipalità. Una scelta che richiede l’accantonamento di 24 milioni di euro complessivi per il triennio 2022-24.

Ai Comuni sarà infine riconosciuta la possibilità di esentare gli immobili oggetto di ordinanza di inagibilità, e non utilizzati per motivi legati a fattori naturali, fino al perdurare dello stato (tema caro al leghista Boschetti), mentre viene specificato che non rientrano tra i fabbricati strumentali all’attività economica quelli rurali a uso strumentale.

Prima dell’espressione conclusiva da parte dell’Assemblea legislativa, la Giunta ha accolto tutti i 6 ordini del giorno presentati dai consiglieri, suggello a una seduta mattutina d’Aula che aveva evidenziato comunione d’intenti, pur nella diversità di vedute.

Via libera, dunque, alle istanze (talvolta con l’aggiunta di numerose firme trasversali) proposte da Di Bert con i colleghi del Progetto Fvg/Ar (su Periodicità della revisione dei valori venali e anche su L’applicazione imponibile del valore venale anche per gli edifici commerciali industriali inutilizzati), Giuseppe Ghersinich (Lega, Estensione dell’abbattimento dell’Ilia dei parenti entro il terzo grado del proprietario che possiedono l’immobile a titolo di comodato d’uso), Marco Pisani (Ssk, Esentare dal pagamento dell’Ilia gli agricoltori che conducono terreni dati loro in comodato gratuito da parenti di primo grado), Honsell (Predisposizione di pagine web dedicate per le informazioni ai cittadini sull’Ilia) e, pur con alcune modifiche, Andrea Ussai (M5S, Esenzione dall’Ilia per gli immobili ubicati nelle aree del Porto franco internazionale di Trieste).

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