Giornali storici del Nordest, il Gruppo Gedi in trattativa con Banca Finint per la cessione

Trieste – Il gruppo Gedi ha ufficializzato nel pomeriggio di lunedì 27 marzo l’apertura di una trattativa in esclusiva con Banca Finint per la cessione delle sei testate del Nordest: Il Piccolo di Trieste, Messaggero Veneto di Udine, Nuova Venezia, Mattino di Padova, Tribuna di Treviso e Corriere delle Alpi di Belluno.

Da adesso a fine giugno, è stato spiegato ai Comitati di redazione in una riunione convocata con 40 minuti di anticipo, Gedi e la cordata di imprenditori coordinata da Banca Finint condurranno approfondimenti preliminari all’entrata nel vivo di una trattativa vera e propria, la cui conclusione non avverrà prima dell’autunno, qualora la due diligence in corso abbia esito positivo.

Banca Finint, nelle vesti di sottoscrittore diretto, ha presentato per conto di una newco un’offerta a Gedi.

Oltre a Finint, fanno parte della cordata Alessandro Banzato (Acciaierie Venete), Enrico Carraro (Gruppo Carraro), Federico De Stefani (Sit Group), le famiglie Nalini (Gruppo Carel) e Zanatta (Tecnica Group), Videomedia (società attiva nel campo televisivo con TvA e TeleChiara).

Nel rendere pubblica l’operazione, il presidente di Banca Finint Enrico Marchi ha dichiarato di voler coinvolgere nelle prossime settimane “anche rappresentanti della migliore imprenditoria del Friuli Venezia Giulia”, aggiungendo che le redazioni coinvolte “sono il fulcro fondamentale, da valorizzare e integrare nel lungo periodo”.

I Comitati di redazione auspicano che queste intenzioni siano confermate, qualora la newco appena costituita decida davvero di rilevare le sei testate oggetto della trattativa. Positivo per i Cdr è che l’annuncio di ieri metta un argine alle indiscrezioni sull’esistenza di tre diverse cordate interessate all’acquisto, ma preoccupa che i tempi indicati dai vertici di Gedi prevedano un percorso di almeno sei mesi di sospensione, che segnerà la vita e il lavoro delle redazioni e dei giornalisti che vi operano.

L’attuale editore ha assicurato che l’iter comprenderà i dovuti confronti sindacali sul mantenimento dei livelli occupazionali, rimandando tuttavia ogni garanzia alle decisioni della società che subentrerà nel controllo delle testate, a cui i Cdr si appellano affinché venga presentato un piano industriale ed editoriale solido, capace di mantenere i livelli occupazionali attuali e di puntare in prospettiva a un rafforzamento delle redazioni e dunque della qualità dell’informazione. I Comitati di redazione sono pronti fin da ora a incontrare il presidente di Banca Finint Enrico Marchi, per ascoltare le intenzioni della cordata da lui rappresentata e auspicano che questo passaggio possa avvenire il prima possibile.

Resta forte la perplessità per l’approccio editoriale del gruppo Gedi, che dopo aver negato ogni volontà di cessione a dicembre, ha repentinamente mutato i propri piani e che ora ufficializza l’entrata nel vivo della cessione. In questo difficile frangente dà animo ai giornalisti la solidarietà che parlamentari e membri di governo tutte le forze politiche del Fvg, da Fratelli d’Italia al Pd, dalla Lega al Movimento 5 stelle, da Forza Italia al Terzo polo, hanno espresso ai rappresentanti di Piccolo e Messaggero Veneto nell’incontro tenutosi nella mattinata di ieri nella sede di Assostampa.

Le richieste dei Comitati di redazione dei sei giornali

Con l’ufficializzazione delle trattative per la cessione di sei quotidiani del nord est da Gedi a Banca Finint, a sua volta perno di una cordata di imprenditori locali, si apre una fase nuova per l’informazione nazionale.

La vecchia Finegil, già compromessa da cessioni di altre testate in questi anni, ufficialmente non esiste più.

Chiediamo accanto ai comitati di redazione del Piccolo, del Messaggero Veneto, della Nuova Venezia, del Mattino di Padova, della Tribuna di Treviso e del Corriere delle Alpi che siano valutati con attenzione durante la trattativa gli impatti sull’occupazione, sul ruolo delle testate, sulla diffusione dei quotidiani e sulla tutela della loro singola e specifica identità.

Siamo sorpresi dalle modalità con cui Gedi ha convocato i comitati di redazione per comunicare in tutta fretta l’avvio di una nuova fase e chiediamo alla famiglia Elkann di dire una parola chiara e definitiva sul perimetro del gruppo.

Le associazioni di Lombardia, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Molise e Calabria continueranno a seguire con grande attenzione le trattative e le vicende di Gedi non ritenendo per niente conclusa la storia professionale e giornalistica delle testate del gruppo.

(Assostampa FVG)

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