Gorizia e Pordenone pronte per la sperimentazione della nuova reta 5G, i dubbi

Gorizia – È di lunedì 16 novembre l’annuncio del colosso di telecomunicazioni WindTre (nato dalla recente fusione tra Wind e Tre, con l’assorbimento della prima) per l’avvio della sperimentazione della nuova rete 5G in numerose città italiane.

Terminata la fase sperimentale quest’estate 2020, parte ufficialmente la prima copertura 5G anche a Pordenone e Gorizia.

La tecnologia attualmente usata da WindTre e da altri operatori come ad esempio Vodafone, è il protocollo DSS (Dynamic Spectrum Sharing) che consente all’operatore di utilizzare le antenne già impiegate per il 4G tale da permettere un passaggio fluido e senza svuotare lo spettro della rete che utilizziamo tutti i giorni.

I sindaci di Gorizia e Pordenone hanno dato così il loro assenso per una sperimentazione che fa discutere e preoccupa non poco buona parte della popolazione.

Le regole UE e il far west delle antenne nei comuni

La stessa UE, su questo delicato tema, ha fatto marcia indietro di recente ritenendo indispensabile una ricerca approfondita sulle possibili conseguenze per la salute delle persone e sui danni per l’ambiente dall’introduzione di questa nuova tecnologia, rinnovando l’invito alla “massima precauzione”. Perché, al di là degli aspetti tecnici, dati parziali e rassicurazioni di vari enti locali di protezione ambientale, c’è un principio fondamentale che non può essere trascurato, il Principio di Precauzione a tutela della persona.

Un altro aspetto da considerare è che in quasi tutte le città italiane manca un piano regolatore urbanistico che indichi numero, qualità, posizione, non solo per le future antenne 5G ma già per quelle 3 e 4G già installate. Si tratta di una proliferazione di apparati che costituisce un vero “far west” delle antenne.

Possibili implicazioni per la salute

La regolamentazione – ad oggi inesistente – dovrebbe tenere conto anche delle possibili patologie legate all’elettro-sensibilità. A livello istituzionale, la questione delle ripercussioni sulla salute dell’elettrosmog è finora in un limbo, anche se esistono studi indipendenti che hanno rilevato delle problematicità legate all’ipersensibilità ai campi elettromagnetici.

Interessi internazionali

Dietro a tanta fretta ci sono interessi giganteschi che coinvolgono strategie geopolitiche sul controllo del settore delle comunicazioni. Queste vanno ben oltre i poteri locali e le raccomandazioni UE. Forze e capitali che spingono prepotentemente.

Si ricorderà tra gli altri il fatto di cronaca dell’arresto della figlia del patron di Huawei a fine 2018, in Canada, su mandato dell’intelligence americana, con l’accusa di spionaggio internazionale.

Il potere dei sindaci

I sindaci di Udine e Trieste non hanno ancora deciso su questo tema. L’ultima parola spetta a loro in qualità di garanti non solo della sicurezza ma anche della salute dei propri cittadini. E quando si parla di sicurezza e salute pubblica l’attenzione dev’essere molto alta e l’informazione dev’essere ampia ed affidabile, predominante rispetto a qualsiasi altro interesse.

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