Inflazione stabile in Italia a luglio, in FVG Trieste sopra la media nazionale e Udine in calo
FVG – A luglio 2025 l’inflazione in Italia si è attestata all’1,7% su base annua, invariata rispetto a giugno, mentre l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC) ha segnato un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente. Lo evidenziano i dati definitivi diffusi dall’Istat.
L’andamento complessivo riflette dinamiche contrastanti tra i diversi comparti: accelerano i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +4,2% a +5,1%), dei beni alimentari lavorati (da +2,7% a +2,8%), dei servizi vari (da +1,6% a +2,2%) e di quelli legati ai trasporti (da +2,9% a +3,3%). Decelerano invece i prezzi dei beni energetici regolamentati (da +22,6% a +17,1%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +2,7%); si accentua inoltre la flessione di quelli dei beni energetici non regolamentati (da -4,2% a -5,2%).
Trieste, spinta dai servizi ricettivi e ristorazione
Nel capoluogo giuliano la variazione tendenziale dell’indice dei prezzi è stata del +2,1%, superiore alla media nazionale, mentre quella mensile ha raggiunto il +0,6%. A trainare gli aumenti su base annua sono stati in particolare i servizi ricettivi e di ristorazione (+5,1%), i prodotti alimentari e bevande analcoliche (+4%) e l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+3,1%).
Al contrario, alcuni comparti hanno registrato cali su base tendenziale, come le comunicazioni (-4,6%) e i trasporti (-0,9%). Nel dettaglio alimentare, le crescite più marcate hanno riguardato frutta (+9,9%), latte, formaggi e uova (+5,8%) e carni (+5,3%), mentre sono in calo oli e grassi (-6,7%) e vegetali (-0,3%).
Udine, inflazione in moderato rallentamento
Nel Comune di Udine a luglio la variazione annua è stata del +1,9%, in lieve calo rispetto al +2,1% di giugno. L’incremento mensile si è attestato al +0,5%, inferiore rispetto al +0,6% del mese precedente.
Un quadro regionale diversificato
Il confronto tra le due città evidenzia un’inflazione più alta a Trieste, spinta soprattutto dai servizi legati al turismo e da alcuni comparti alimentari, mentre Udine mostra una dinamica più contenuta. A livello nazionale, l’inflazione “di fondo” (al netto di energetici e alimentari freschi) resta stabile al +2%, segno di una crescita moderata dei prezzi, pur con differenze significative tra settori e territori.