Nuove aggressioni contro i giornalisti ai cortei pro Palestina, solidarietà ai colleghi
Nelle ultime settimane diverse città italiane hanno visto svolgersi numerose manifestazioni a sostegno della Palestina, con da cortei, presidi e blocchi stradali. La maggior parte dei partecipanti ha manifestato per la pace e il riconoscimento dello Stato palestinese. Purtroppo però non sono mancati momenti di tensione che in alcuni casi hanno portato a scontri con le forze dell’ordine.
Parallelamente si è registrato un incremento di aggressioni e intimidazioni ai danni di giornalisti impegnati a documentare le proteste. A Trieste, un cronista di Trieste Prima è stato aggredito e privato del cellulare, poi distrutto dai manifestanti. Nella stessa città, a Ronchi dei Legionari (Go), e pure a Roma e Bologna, altri cronisti hanno denunciato minacce, ostacoli al lavoro di cronaca e danneggiamenti agli strumenti di lavoro.
Ai colleghi vittime delle aggressioni va la solidarietà dei redattori e del direttore de ilfriuliveneziagiulia.it
Gli episodi hanno suscitato reazioni da parte dei professionisti e delle istituzioni. Il giornalista Nicolò Gilardi (Trieste Prima) ha descritto sui social la frustrazione e l’ostilità crescente nei confronti di chi svolge il proprio lavoro sul campo.
Anche Gianpaolo Sarti, redattore de Il Piccolo, ha richiamato l’attenzione sulla gravità delle intimidazioni subite da giovani croniste e operatori, ricordando che simili episodi si erano già verificati in passato durante i cortei No Green Pass:
Anche il Sindacato autonomo di Polizia (SAP) ha espresso solidarietà ai giornalisti, descrivendo le aggressioni “metodi tipici degli squadristi” e chiedendo che tali comportamenti vengano perseguiti con fermezza.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha condannato le violenze definendole “ignobili” e un attacco alla libertà di stampa, ribadendo che il diritto di manifestare non deve mai trasformarsi in aggressione nei confronti di chi informa l’opinione pubblica.
Ribadiamo che il lavoro dei giornalisti è essenziale per garantire il diritto all’informazione, e denunciamo il fatto che sempre più spesso la professione è esposta a rischi, intimidazioni e atti di violenza.