“Pasolini America”: quindici esperti e accademici da tutto il mondo al convegno internazionale di Casarsa
FVG – Venerdì 7 e sabato 8 febbraio 2025, a Casarsa della Delizia al Centro Studi Pier Paolo Pasolini, ospiterà il convegno internazionale “Pasolini America”, organizzato dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini. L’evento esplorerà il rapporto tra Pasolini e il mondo americano attraverso storia, letteratura, cinema e arte, con un parterre di studiosi da Stati Uniti, Russia, Francia, Spagna, Irlanda e Italia.
Curato da Alessandro Del Puppo, Andrea Zannini (Università di Udine) ed Elisabetta Vezzosi (Università di Trieste), il convegno vedrà anche la partecipazione di Ara H. Merjian (New York University), esperto internazionale dell’opera pasoliniana, che analizzerà il legame tra Pasolini e le culture alternative americane, dalla Beat Generation alla Queer culture.
Pasolini visitò l’America nel 1966, trovandovi una realtà in fermento, tra la guerra in Vietnam, le lotte per i diritti civili e la contestazione. Il suo legame con la cultura statunitense, però, era già radicato: dal dopoguerra si confrontò con la letteratura, l’arte e il cinema americani, incontrando figure come Allen Ginsberg e Jack Kerouac e scrivendo pagine illuminanti su Andy Warhol.
Il convegno si articolerà in tre sessioni: venerdì 7 febbraio (9-13): Pasolini e l’America sul piano storico e sociale, con interventi su movimenti culturali, Vietnam, antiamericanismo e consumismo. Venerdì 7 febbraio (14.30-18.30): Pasolini e la letteratura americana, con focus su Pound, la Beat Generation e il suo rapporto con New York. Sabato 8 febbraio (9-13): Pasolini, il cinema e l’immaginario americano, esplorando il confronto con Orson Welles, Oriana Fallaci e il N.Y. Film Festival, con l’intervento di Merjian.
L’evento sarà anche occasione per presentare il catalogo della mostra “Pasolini America Warhol”, in corso al Centro Studi fino al 23 febbraio.
Infatti, “Pasolini America Warhol”: è il titolo della mostra che si può visitare fino al 23 febbraio 2025 nel Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa (Pordenone), inserita nel più ampio progetto “Pasolini/America.
Curata da Alessandro Del Puppo, autore fra l’altro del volume “Pasolini Warhol 1975” (Mimesis, 2019) e Giada Centazzo, la mostra, fra fotografia, letteratura, arte e cinema, esplora il complesso rapporto di Pier Paolo Pasolini con l’America. Partendo da influenze letterarie giovanili come l’antologia “Americana” di Vittorini (1941), il percorso espositivo ripercorre i due viaggi di Pasolini negli USA, nel 1966 e nel 1969, tra New York e i fermenti sociali dell’epoca, raccontati da fotografie di autori come Duilio Pallottelli e Duane Michals e dalla nota intervista a Oriana Fallaci pubblicata sull’Europeo, dove Pasolini, marxista convinto, descriveva il suo controverso fascino per New York. Presenti anche le edizioni americane delle sue opere, a testimonianza di un dialogo duraturo con il pubblico statunitense.
L’interesse di Pasolini per gli Usa si intrecciò con le contraddizioni della società americana e culminò nella sua analisi del consumismo e della pop art, incarnata da Andy Warhol. Un momento chiave della mostra è il confronto fra il docufilm “La Rabbia” (1963), con la poesia “In morte di Marilyn”, e la famosa “Marilyn” serigrafata di Warhol. Il dialogo simbolico tra i due artisti, mai incontratisi di persona, si riflette nel testo che Pasolini scrisse nel 1975 (e fu uno degli ultimi testi scritti prima della morte) per la serie “Ladies and Gentlemen” di Warhol, dedicata alla comunità queer di New York. La mostra propone le serigrafie di Warhol e le parole di Pasolini come anticipazione di temi oggi centrali, quali identità, marginalità e cultura LGBTQ+.
“Pasolini – sottolinea il curatore, Alessandro Del Puppo – vide nell’America delle proteste e nei travestiti di Warhol il potenziale rivoluzionario delle marginalità”.