Per la seconda giornata del TFF: l’omaggio Wild Roses alle cineaste tedesche

Trieste – Intensa la prima giornata del Trieste Film Festival segnata da un doppia proiezione con l’ultimo film di Radu Jude, maestro del cinema romeno ed europeo, tra i più incisivi del nostro tempo: “Non aspettarti troppo dalla fine del mondo” / Do Not Expect Too Much from the End of the World) a concludere in musica ad Hangar Teatri con il concerto/spettacolo di Sahareya anticipata da un warm-up con Antares Color. Il #TSFF, Hangar Teatri e Kino Šiška di Ljubljana uniscono ancora una volta le forze per portare a Trieste la musica più nuova, più fresca, più coraggiosa che l’Europa centro orientale abbia da offrire

La seconda giornata di proiezioni, sabato 20 gennaio, del Trieste Film Festival al Teatro Miela si concentra principalmente su Wild Roses – la sezione del Trieste Film Festival che ogni anno fa il punto sulle cineaste di un Paese dell’Europa centro-orientale: dopo Polonia, Georgia e Ucraina, dunque, ecco una selezione – a cura della Executive Director della Berlinale Mariëtte Rissenbeek – degli sguardi femminili più interessanti della Germania contemporanea.

In programma 13 titoli di altrettante autrici: film spesso premiati in giro per il mondo, ma anche opere meno universalmente note, in grado di svelare nomi, ancora, da scoprire per il pubblico italiano, che – spiega Nicoletta Romeo, direttrice artistica del Trieste Film Festival – «ci mostreranno un Paese moderno, inclusivo, multiculturale e lontano dagli stereotipi».

Si comincia alle 14.00 con Western di Valeska Grisebach (D – BG – A, 2017, col., 119’) calato nella campagna bulgara dove un gruppo di muratori tedeschi viene mandato a lavorare in un posto sperduto. La terra straniera risveglia il senso di avventura degli uomini, ma allo stesso tempo li costringe a confrontarsi con pregiudizi e diffidenze, dovuti alle barriere linguistiche e alle differenze culturali. Western è stato presentato nel 2017 a Cannes nella sezione “Un Certain Regard” e nel 2018, come Evento Speciale, al Trieste Film Festival .

“Diversi gli spunti che hanno contribuito alla realizzazione di questo film… Uno era il genere western. Sono cresciuta con i film western negli anni ‘70, li guardavo seduta davanti a un televisore nella Berlino Ovest … [anche] il tema della xenofobia latente era qualcosa che desideravo da tempo esplorare in un film … Mi è piaciuta l’idea di uomini tedeschi che, con la loro pretesa superiorità tecnica, arrivano in Bulgaria e condividono l’esperienza del comunismo con gli abitanti del posto.” (V. Grisebach).

Alle 18.00 vediamo invece ANIŞOARA di Ana-Felicia Scutelnicu (Anishoara, D – MD, 2016, col., 106’) storia di una quindicenne che abita in un piccolo villaggio in Moldavia. D’estate, durante la raccolta dei meloni, s’innamora per la prima volta. L’autunno seguente, un turista tedesco giunge al villaggio e, per un breve momento, entra nella sua vita. Durante l’inverno Anişoara va al mare per la prima volta assieme a Dragoş, il giovane uomo di cui è innamorata. La primavera successiva Dragoş torna da lei con una sorpresa. È l’ultimo anno dell’adolescenza di Anişoara e l’età adulta è alle porte. Film di diploma per il quale la regista ha vinto nel 2013 il “When East Meets West Development Award” a Trieste. Il film è stato poi presentato al festival nel 2017, durante la 28a edizione.

Alle 20.00 è il momento della prima grande ospite internazionale. Margarethe Von Trotta viene infatti a presentare il suo film Ingeborg Bachmann – Reise in die Wueste Ingeborg Bachmann – Viaggio nel deserto (CH – D – L – A – HKJ – I, 2023, col., 111’ v.o. tedesca – francese – italiana). Quando Ingeborg Bachmann e Max Frisch si incontrano a Parigi nell’estate del 1958, sono già celebrità internazionali del mondo letterario. Il loro amore è appassionato, ma gli attriti professionali e personali iniziano a turbarne l’armonia. Diretto da una delle registe più importanti del cinema europeo, il film era in concorso all’ultima Berlinale.

Chiude la rassegna Wild Roses 3 Tage Quiberon di Emily Atef (3 giorni a Quiberon, D – A – F, 2018, b-n, 115’, v.o. tedesca – francese) in anteprima italiana. Romy Schneider, la più grande star europea della sua epoca, rilascia la sua ultima intervista in un hotel termale a due giornalisti. Nell’arco di tre giorni l’attrice parlerà di desiderio, ambizione professionale e voglia di vivere. Il film è stato presentato in concorso alla Berlinale nel 2018.

Nel pomeriggio invece ci sarà un altro importante momento con la proiezione di fuori concorso di 50 Anni di Clu – Lavoratori uniti Franco Basaglia Cooperativa Sociale di Erika Rossi (I, 2024, col & b-n, 58’, v.o. italiana) in anteprima assoluta. 50 anni fa nasceva la prima cooperativa sociale al mondo: questa è la storia di come tutto fu possibile nella Trieste di Franco Basaglia, e di coloro che la rendono possibile ancora oggi.

Si svolgono anche altri eventi come la passeggiata di domani, sabato 20 ore 11.00, avrà come leitmotiv, come anima narrante, la scoperta di Trieste attraverso i suoi contrasti, sapientemente mescolati per cogliere una città con un “territorio geograficamente sloveno, che ebbe un’amministrazione austroungarica ma dal sentire italiano” (cit. Fabio Cusin), a cura di Marzia Arzon, guida turistica. Luogo di partenza sarà la Casa del Cinema, Piazza Duca degli Abruzzi 3. A pagamento, prenotazione obbligatoria: prenotazionitsff@gmail.com

Inoltre in esclusiva per il pubblico del Trieste Film Festival, una visita guidata a cura di La Cappella Underground presso il Bastione Fiorito del Castello di San Giusto. Domenica 21 alle 11.00 alla mostra “Alabarde Spaziali. 60 anni di festival e fantascienza a Trieste” al Castello di San Giusto, uno speciale focus sul cinema di fantascienza dell’Europa dell’Est a cura del Trieste Science+Fiction Festival. Un viaggio nei multiversi della fantascienza cinematografica, con scatti d’epoca e fotobuste originali dei film che hanno fatto la storia della manifestazione triestina. Scoprirete una ricca galleria video, costumi di scena, memorabilia e altre sorprese. Mostra e visita incluse nel biglietto d’ingresso del Castello di San Giusto.

A cura di Fulvio Rogantin il tour di domenica 21 alle ore 16.00 vi farà scoprire la vita di James Joyce, vissuto per oltre dieci anni a Trieste, attraverso una passeggiata per la città: partendo dalla sua statua, attraversando via San Nicolò e fino in Cavana, dove Joyce frequentava bordelli e osterie. Nel tour vi verrà raccontata la storia del suo arrivo, da Dublino a Trieste, nell’ottobre del 1904, le sue lettere, i suoi libri ed il suo dialetto triestino. Ed infine la risposta ad una domanda “Era amico di Italo Svevo?” Luogo di partenza sarà la Casa del Cinema, Piazza Duca degli Abruzzi 3. A pagamento, prenotazione obbligatoria: prenotazionitsff@gmail.com

Per i più piccoli a cura di La Collina Cooperativa Sociale sempre, sabato 20 (ore 15:30, 16:30, 17:30) e domenica 21 (ore 10:30, 11:30, 16:00) al Teatro Miela vieni a scoprire la magia del cinema nel laboratorio delle meraviglie: quattro postazioni per sperimentare gli effetti speciali e le illusioni del cinema, giocare con i suoni e le musiche delle colonne sonore, cimentarsi nel montaggio delle scene dei cartoni animati e smascherare le illusioni ottiche. Per bambini dagli 8 agli 11 anni.
A pagamento, prenotazione obbligatoria: prenotazionitsff@gmail.com)

Ricordiamo inoltre che nel weekend torna un grande e gradito appuntamento con il cinebrunch. Domenica 21 gennaio dalle 9:00 alle 12:00 si ripete la tradizione del brunch da 040 Social food: specialità classiche e qualche novità direttamente dai Paesi del Nord Est Europa, in perfetta sintonia con il Trieste Film Festival.
A pagamento, prenotazionitsff@gmail.com

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