Per la Società dei Concerti si esibirà il Quartetto Stradivari al Teatro Verdi di Trieste

Trieste – In arrivo oggi, lunedì 13 settembre alle 20.30 al Teatro Verdi di Trieste, nel’ambito della 89^ stagione della Società dei Concerti Trieste, realizzata grazie al contributo della Regione Autonoma FVG e grazie al main Sponsor Rolex – Bastiani,  il Quartetto Stradivari, formato da quattro musicisti di livello internazionale e considerato uno degli ensemble più interessanti del momento. Il concerto è reso possibile anche grazie a Civibank e con l’hospitality di Starhotel.

Lo Stradivari Quartett formato da Xiaoming Wang (violino),  Maya Kadosh (violino), Lech Antonio Uszynski (viola) e Maja Weber (violoncello) ricerca, in ogni sua esecuzione, il miglior risultato possibile; il solo, secondo l’intento dei suoi musicisti, in grado di rendere omaggio al celeberrimo liutaio a cui s’ispira il nome del gruppo. Per l’occasione suoneranno musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy (Quartetto per archi n. 6, in fa minore, op. 80) e di Franz Schubert (Quartetto per archi n. 14 in re minore, D. 810, “Der Tod und das Mädchen”).

Dal 2007, anno della sua fondazione, l’ensemble ha conquistato l’attenzione internazionale, esibendosi in importanti sale da concerto quali l’Elbphilharmonie di Amburgo, la Wigmore Hall di Londra, la Berlin Philharmonie, la Vienna Konzerthaus, il New York Metropolitan Museum of Art, la Kioi Hall di Tokyo, la Oriental Hall di Shanghai, il National Center for Performing Arts di Pechino e il Seoul Arts Center. Lo Stradivari Quartet è stato chiamato ad esibirsi in occasione di festival di particolare prestigio, quali il Festival di Lucerna, il Bad Kissingen Summer Festival, il Rheingau Music Festival, il Rubinstein Piano Festival di Łódź, lo Schleswig-Holstein Music Festival e lo Stradivari Festival di Cremona.

Il programma si aprirà con il Quartetto per archi n. 6,  l’ultimo dei lavori per questo organico composto da Mendelssohn, scritto in un periodo in cui il compositore era già provato dalla malattia che l’avrebbe portato alla morte ed ancor più provato dalla scomparsa della sorella Fanny venuta a mancare quattro mesi prima. I quattro movimenti sono infatti struggenti e intrisi di dolore, pervasi di irrequietezza e senso di affanno, frutto del tormento d’un’anima prostrata. Anche il Quartetto per archi n. 14, in re minore, di Schubert appartiene all’ultimo periodo dell’esistenza del compositore. Il sottotitolo “La Morte e la fanciulla” deriva da uno dei più celebri Lieder schubertiani, composto nel 1817 su testo di Matthias Claudius, il cui tema viene utilizzato come elemento portante del secondo movimento; dal primo movimento al finale è però un clima tragico a pervadere l’intero lavoro, dando a questo quartetto un profondo colore drammatico.

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