Premio Luchetta 2025, ecco i i finalisti. Raccontano guerre, sfruttamento minorile e diritti negati

Trieste – Dalla guerra a Gaza allo sfruttamento dei minori nelle miniere di cobalto della Repubblica Democratica del Congo, dalla crisi umanitaria in Myanmar ai bambini costretti a vivere per strada in Kosovo, fino alle giovani spose del Kenya: i reportage finalisti della XXII edizione del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta restituiscono un’immagine cruda delle condizioni di vita dei più piccoli, tra violenza, negazione dei diritti e mancanza di prospettive future.

Sono oltre 160 i lavori esaminati dalla giuria presieduta da Marco Damilano, giornalista e conduttore del programma Rai Il cavallo e la torre, che ha selezionato le terne finaliste delle sette categorie del concorso. Come ogni anno, al centro c’è la memoria dei giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo della sede Rai di Trieste, uccisi a Mostar Est nel 1994, e di Miran Hrovatin, assassinato a Mogadiscio assieme a Ilaria Alpi.

Motivazioni della giuria

«Siamo in uno dei momenti più drammatici della storia – ha sottolineato Marco Damilano –. Il Premio Luchetta ci aiuta a cambiare il punto di vista. Dai tappeti rossi dei grandi della Terra agli angoli meno illuminati del mondo: i bambini di Gaza e del Congo, le giovani spose del Kenya, i minori negli istituti di pena italiani, gli invisibili senza nome. Lavori straordinari, che testimoniano la necessità dell’informazione e il valore del giornalismo che continua a raccontare il mondo partendo dai più indifesi».

I reportage finalisti

Le sette categorie del Premio comprendono tv news, reportage, radio, stampa italiana, stampa internazionale, rotta balcanica e fotografia. Tra i servizi selezionati figurano inchieste sulle condizioni disperate dei bambini a Gaza, documentari sul lavoro minorile in Congo, testimonianze sulla guerra civile in Myanmar e reportage dedicati alle carceri minorili italiane, alle adozioni internazionali irregolari e ai flussi migratori che attraversano i Balcani fino a Trieste.

Per la sezione fotografica sono stati scelti gli scatti di Haitham Imad e Mohammed Saber (EPA), capaci di raccontare con immediatezza la guerra in Medio Oriente e le paure quotidiane della popolazione civile.

La cerimonia di premiazione

La cerimonia conclusiva, con l’assegnazione dei riconoscimenti, è in programma a novembre a Trieste, nell’ambito delle Giornate del Premio Luchetta. L’appuntamento riunirà ancora una volta giornalisti, operatori dell’informazione e pubblico per dare voce a chi troppo spesso rimane invisibile: i bambini vittime di guerre, sfruttamento e ingiustizie.

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