Prima seduta telematica del Consiglio regionale. La relazione del governatore

Trieste – Si è svolta il 30 marzo in modalità telematica la seduta del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. La videoconferenza si è svolta sulla piattaforma Cisco Webex Events.

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia presieduto da Piero Mauro Zanin entra così nella storia come prima Assemblea legislativa d’Italia a utilizzare il voto elettronico on line a distanza. La scorsa settimana, infatti, era stato il Piemonte ad attivare la modalità telematica per l’Aula ma il voto era poi stato espresso per chiamata nominale.

“Da una situazione di estrema emergenza come quella che stiamo vivendo – commenta Zanin – siamo riusciti a costruire un’ulteriore opportunità di crescita tecnologica a vantaggio della democrazia, garantendo così a tutti la possibilità di partecipare anche in occasione di situazioni ostative alla presenza fisica”.

“Avendo testato con successo sia la seduta del Consiglio in videoconferenza sia l’espressione del voto elettronico a distanza – prosegue il presidente del Cr Fvg – potremo ora programmare celermente il prosieguo dell’attività del Consiglio regionale a tutto vantaggio delle pressanti richieste di una comunità territoriale messa a dura prova sotto il profilo sociale ed economico”.

La seduta si è aperta con un minuto di silenzio “online”, con cui Zanin ha voluto ricordare le tante vittime della Covid-19 e le loro famiglie “che in tantissime non hanno potuto neppure dare l’ultimo addio al proprio caro” e in segno “di vicinanza verso tutti quegli operatori sanitari che non si stanno risparmiando, letteralmente a costo della loro stessa vita, per tutti noi”.

Prima dell’inizio dell’esame del ddl 85 che prevede misure straordinarie per far fronte all’emergenza Coronavirus, si è tenuta l’informativa del presidente Fvg Fedriga.

La relazione del governatore

“Le misure di contenimento sono quelle di maggior successo per contrastare il virus e, nella nostra regione, pur con tutte le cautele del caso, stanno funzionando. Il rapporto fra positivi al Covid-19 rispetto alla popolazione e la mortalità dà evidenza di come il Fvg sia fra le regioni del Nord quella che ha una situazione migliore. I rapporti standardizzati di incidenza e di mortalità regionali sono inferiori alla media nazionale”.

Così in Consiglio il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che ha ripercorso gli step dell’emergenza Covid-19.

“La nostra Regione ha sempre agito affinché fossero messe in atto misure contenitive forti perché allo stato attuale le uniche azioni di contrasto al virus sono quelle di carattere restrittivo – ha indicato Fedriga -; non esiste, oggi, alcuna evidenza scientifica sull’efficacia di altri strumenti”.

Il governatore ha evidenziato la necessità di continuare ad agire per tutelare la popolazione con le misure contenitive e con l’isolamento delle persone positive “ma – ha detto – stiamo valutando anche l’isolamento dei familiari dei positivi perché c’è un’alta percentuale di asintomatici che possono contagiare senza avere evidenza della propria condizione virologica”.

“La grande collaborazione dei cittadini nel rispettare le misure messe in campo e le scelte restrittive possono portare dunque ad un risultato importante per superare l’emergenza – ha rimarcato il governatore – evidenziando come “l’obiettivo sia quello di ridurre sempre di più il numero dei contagiati da positivo per uscire nel più breve tempo dall’epidemia”.

“Mettere in atto ulteriori strumenti per abbassare l’indice di contagio comporterà anche un riflesso economico – ha proseguito -. Sarà una risposta reale, al di là degli aiuti immediati, per far ripartire l’economia che potrà concretizzarsi quanto prima riusciremo a superare l’emergenza. Si tratta di un aspetto correlato anche alle misure che saranno adottate da altri Paesi ma è importante che noi continuiamo a fare la nostra la parte”.

Nel dare conto degli step messi in campo per gestire l’emergenza, Fedriga ha ricordato la richiesta della Giunta regionale di entrare fin da subito nelle ordinanze di contenimento. “Siamo partiti – ha detto il governatore – con le ordinanze restrittive prima di avere qualsiasi evidenza di contagio” e l’assunzione di responsabilità nel siglare un’ordinanza della Giunta che prevedeva la continuità della chiusura delle scuole e delle università. “Noi avevamo già messo in campo le misure contenitive che poi sono entrare in vigore a livello nazionale” ha chiarito Fedriga.

Il governatore ha poi informato sul tema riguardante i tamponi: “siamo in dialogo costante con l’Istituto superiore della sanità che certifica l’impossibilità di effettuare tamponi a tutti; non è una procedura possibile per mancanza di disponibilità dei kit, le aziende che li producono non riescono ad aumentarne la capacità produttiva vista l’esigenza mondiale. Il tampone in sé ha un’affidabilità che va dal 75% al 80%; ciò significa che un test su 5 può risultare negativo quando invece è positivo e la stessa incubazione del virus può far emergere delle discrepanze”.

Per Fedriga i tamponi “una tantum” possono rischiare di creare falsi negativi e false certezze; pertanto è meglio effettuare tamponi ripetuti da riservare però a categorie più a rischio “in primis quella dei sanitari che affrontano l’emergenza in prima linea”.

Approvvigionamento di attrezzature e di dispositivi individuali di sicurezza (dpi) sono le due stringenti necessità evidenziate da Fedriga, che ha condiviso la scelta del rifornimento a livello nazionale, sottolinenando poi la carenza di materiali alla quale la Regione ha sopperito in autonomia. “È quanto mai indispensabile – ha detto – avere un capacità produttiva a livello nazionale per dare risposte alle esigenze del sistema sanitario, tenuto conto che la richiesta di forniture di dpi e di strumentazioni è ormai necessaria a tutti i Paesi”.

Pronto il piano per l’ulteriore ampliamento di un centinaio di terapie intensive dedicate al Covid-19 con risorse regionali “per il quale – ha concluso Fedriga – è necessario l’approvvigionamento di ventilatori per attrezzarle e di caschi che consentirebbero di liberare spazi trasferendo le persone nella terapie sub intensive”.

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