Quando territorio e istituzioni entrano in conflitto: i casi Santoianni e D’Agostino in FVG

FVG – Due recenti vicende avvenute nella nostra Regione hanno evidenziato la distanza che a volte si viene a creare fra territori e istituzioni.

Il primo fatto riguarda Alessandro Santoianni, direttore generale ASP Casa degli operai vecchi ed inabili al lavoro “Matteo Brunetti ” di Paluzza (Ud).

In occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli aveva conferito l’onorificenza di Cavaliere.

Santoianni tuttavia ha rifiutato l’onorificenza, motivando il rifiuto riferendosi alle polemiche che ci sono state sulla gestione della casa di riposo di Paluzza (Ud), dove molti anziani sono rimasti vittima del coronavirus.

In un comunicato stampa, Santoianni ha reso noto di aver ricevuto il telegramma del Quirinale il 4 giugno al quale ha risposto, con una rinuncia, “pur con rammarico”, il giorno dopo.

Alessandro Santoianni parla di “profondo rispetto e apprezzamento” per il Presidente e, di contro, di “sterili e strumentali polemiche sorte attorno al riconoscimento alla mia persona”.

Santoianni fa anche riferimento alle “necessarie verifiche giudiziarie che affronterò, se del caso, con la serenità di chi sa di aver adempiuto ai propri obblighi nel rispetto delle disposizioni ricevute e delle norme vigenti”.

Di segno opposto il secondo fatto, svoltosi a Trieste; una vicenda che ha tra l’altro importanti ripercussioni economiche e commerciali a livello regionale e nazionale.

Qui, per un problema di incompatibilità fra incarichi, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino è stato dichiarato decaduto dalla sua carica da parte dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) con una sentenza del 16 marzo scorso, notificata tuttavia solo nei giorni scorsi a causa del coronavirus.

Zeno D’Agostino ricopriva il ruolo di presidente del Porto dal 2016, ma quel mandato è ora risultato essere stato “inconferibile” a causa del precedente incarico dello stesso D’Agostino ai vertici della Trieste Terminal Passeggeri, di cui l’Autorità di Sistema Portuale detiene il 40% delle quote.

L’ormai ex presidente Zeno D’Agostino ha raccolto grandi attestazioni di stima – che lui stesso ha definito “commoventi” – non solo da donne e uomini politici ed esponenti istituzionali, ma anche e soprattutto da tutti gli operatori portuali, che hanno dato vita ad una manifestazione di protesta protrattasi per più giorni, interrotta solo dallo stesso D’Agostino, il quale ha invitato gli addetti alla calma.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli nel frattempo ha nominato Mario Sommariva commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale, confermando continuità e stima dell’operato di D’Agostino.

Sommariva – attuale Segretario Generale del porto di Trieste – ha già provveduto a firmare un decreto di convalida di tutti gli atti deliberati dal 2016 ad oggi confermando la validità ed efficacia di tutti gli atti fino ad ora adottati sotto la gestione D’Agostino.

I legali di Zeno D’Agostino hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro la sentenza dell’ANAC.

Il 9 maggio dovrebbe essere depositato allo stesso Tribunale amministrativo un analogo atto da parte dell’Autorità di Sistema portuale, e forse un terzo da Assoporti.

Il Tribunale dovrebbe esprimersi in merito in un periodo di circa due mesi.

L’auspicio per entrambi i casi è che venga stabilita al più presto la verità dei fatti.

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