Scossa di terremoto nei pressi di Verzegnis con magnitudo 3.3, nessun danno
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata alle 22.52 di lunedì 21 luglio nel comune di Verzegnis, in Carnia. Il sisma, con ipocentro localizzato a circa 4–5 chilometri di profondità, è stato chiaramente avvertito in diversi comuni dell’area montana, in particolare a Tolmezzo e nei paesi limitrofi. Non si segnalano danni a persone o cose.
L’evento è stato rilevato dal Centro di Ricerche Sismologiche dell’OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), che ha effettuato una localizzazione manuale, individuando l’epicentro a circa un chilometro a ovest-nord-ovest di Verzegnis (Lat. 46.39 – Long. 12.98) e a una profondità compresa tra i 4 e i 5,2 chilometri.
La scossa è stata percepita distintamente in una parte significativa della Carnia. Numerosi residenti hanno riferito di aver avvertito il terremoto, ma non sono stati segnalati disagi rilevanti. Né la Centrale unica di emergenza NUE 112 né la Sala operativa regionale della Protezione civile di Palmanova hanno ricevuto segnalazioni di danni. Anche dai Comuni e dai Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco non sono giunte comunicazioni critiche.
Come da prassi, il sistema di localizzazione automatica ha inviato, entro un minuto dall’evento, notifiche via mail a tutti i soggetti del Sistema regionale integrato di protezione civile e agli organi di informazione, garantendo una diffusione tempestiva dei dati utili ai cittadini.
Subito dopo la scossa sono entrati in azione i volontari dei Gruppi comunali di protezione civile, che hanno compilato le schede di risentimento sismico, strumento fondamentale per valutare gli effetti locali del sisma. I dati raccolti sono stati utilizzati per costruire una mappa di sintesi, che contribuisce a definire meglio la risposta del territorio e delle strutture al fenomeno sismico. Un’attività preziosa anche in ottica preventiva, per prepararsi a eventuali scosse di intensità maggiore.
Il terremoto si inserisce in un contesto geologico particolarmente attivo. Secondo i bollettini dell’OGS, solo nell’ultima settimana sono stati registrati altri tre eventi sismici entro 30 chilometri dall’epicentro, tutti di magnitudo inferiore a 1. Nell’ultimo mese i terremoti localizzati nella stessa fascia sono stati 19 (massimo 1.5), mentre nell’arco dell’ultimo anno si contano 442 eventi, tra cui quello di magnitudo 3.9 avvenuto il 12 gennaio scorso nei pressi di Raveo.
La causa primaria di questa elevata sismicità risiede nella collocazione dell’area all’interno del sistema alpino, in una fascia montuosa in cui da milioni di anni agiscono potenti forze tettoniche. Queste forze sono originate dalla continua collisione tra la placca africana e quella europea, che genera compressione, sollevamenti e fratture nella crosta terrestre.
Il territorio è attraversato da numerosi sistemi di faglie, tra cui la linea But–Chiarsò, una delle più attive dell’area. Qui si sviluppano sia faglie inverse (legate alla compressione) sia faglie trascorrenti (con movimento orizzontale), che accumulano energia nel tempo e possono rilasciarla in forma di terremoti quando lo sforzo supera la resistenza delle rocce.
Nella zona di Verzegnis è stata individuata una densità elevata di faglie attive, che rende probabile il verificarsi di eventi sismici anche a breve distanza gli uni dagli altri. La zona rientra infatti nella classificazione sismica nazionale come “zona 2”, ovvero a elevata pericolosità. La Carnia ha una lunga storia di terremoti, alcuni anche distruttivi, documentati fin dal Settecento e, in tempi più recenti, con i sismi del 1928 e del 1976.
Al momento non si segnalano repliche significative dell’evento del 21 luglio. L’OGS riporta un’unica replica di magnitudo 1.1, avvenuta alle 23.28.
Eventuali aggiornamenti relativi alla magnitudo o ai parametri ipocentrali saranno pubblicati sul sito dell’OGS, nella sezione dedicata al monitoraggio sismico: terremoti.ogs.it.