S’inaugura “Open. Confini di luce per un mondo di pace” al Magazzino 26 di Trieste: una collettiva che si fa maestra di memoria e di pace

Trieste – E’ stata presentata, ieri mercoledì 14 maggio in anteprima per la stampa, la mostra “Open. Confini di luce per un mondo di pace”, a cura di Marianna Accerboni, nella Sala “Carlo Sbisà” del Magazzino 26 all’interno di Porto Vecchio-Porto Vivo.

Domani, venerdì 16 maggio alle ore 18 la mostra sarà aperta al pubblico e sarà visitabile sino al 13 luglio, negli orari di apertura della Sala Carlo Sbisà: giovedì e venerdì dalle 17 alle 20; sabato e domenica e festivi dalle 11 alle 21.

Il progetto espositivo multimediale di arte visiva e musica suggerisce un mondo di pace e di condivisione attraverso la multiforme creatività di sette artisti contemporanei del Nord Est.

In mostra ci sono complessivamente oltre un centinaio di opere dell’artista triestino Paolo Cervi Kervischer; dei friulani Claudio Mario Feruglio, Carlo Vidoni e Toni Zanussi; di Jasna Merkù e Luigi Spacal della comunità slovena di Trieste. Gran parte delle opere esposte sono inedite, realizzate da questi artisti viventi appositamente per questa rassegna.

Accanto a questi rilevanti artisti noti e attivi a livello internazionale, c’è una sezione apposita che propone 15 rari dipinti del pittore Zoran Music (Bukovica 1909 – Venezia 2005), protagonista originale e indiscusso della ricerca artistica mondiale del secondo Novecento.

Un’altra sezione è dedicata a Luigi Spacal (Trieste 1907 – 2000), grande maestro dell’incisione, che partecipò più volte alle Quadriennali Romane e alla Biennale di Venezia anche con delle mostre personali, nel cui ambito fu ripetutamente premiato. Le opere Zoran Music e Luigi Spacal esposte sono rare, poco note, selezionate all’interno della prestigiosa collezione di Lia e Maurizio Zanei.

Molteplici i linguaggi e le tecniche presenti in mostra: dalla pittura a olio, acrilico, tempera e acquerello alla tecnica mista, collage e incisione, dalla scultura all’installazione, interpretati attraverso un taglio espressionista, concettuale, minimalista, simbolista o neoromantico, permeato a volte da suggestioni oniriche, poetiche, fantastiche, metafisiche e surreali.

Tali variegate ma coerenti esperienze artistiche vengono sottolineate in mostra dalla musica, fil rouge dell’esposizione e della maggior parte degli eventi collaterali, con brani inediti e nuovi arrangiamenti composti per l’occasione.

A sottolinearne il valore della mostra le parole dell’assessore Giorgio Rossi che è intervenuto all’anteprima: “Tra le opere esposte quella che maggiormente mi hanno colpito raffigura il lento lavorio degli insetti xilofagi comunemente detti tarli. In passato nel settore dell’edilizia ho avuto modo di osservare personalmente la loro opera di logoramento del legno e trovo che costituisca una perfetta metafora di qualcosa di subdolo. Oggi esistono tarli che tentano di divorare i nostri cervelli, di farci credere che i valori della vita e dell’umanità sono diventati desueti. Il ruolo degli artisti sta nel dissuaderci dal dare retta a questi tarli.

Inoltre, oggi alle nostre latitudini i confini sono aperti, grazie ai sacrifici delle generazioni che ci hanno preceduto, che non possono essere dimenticati –  ha continuato l’assessore Giorgio Rossi – Trieste, il Friuli Venezia Giulia, i territori confinanti sono intrisi della grande storia così come delle storie dei nostri genitori, dei nostri nonni, che hanno attraversato due guerre mondiali e diverse occupazioni straniere. Un artista come Zoran Music ha testimoniato queste storie con la propria autobiografia e con la propria opera attraverso il Novecento.

Conclude, oggi è una grande emozione vedere i suoi quadri esposti accanto a quelli degli artisti qui presenti che ne raccolgono il testimone. Il titolo Open. Confini di luce per un mondo di pace trasmette un fondamentale messaggio di speranza per il futuro. Non c’è bisogno di aderire alla Chiesa cattolica per comprendere che anche il messaggio di Papa Leone XIV va nella direzione della luce e della speranza per le terre martoriate dalla guerra, proprio come lo fu la nostra nel secolo scorso. Siamo molto più vicini di quello che sembra”.

Evidenziamo  i tanti eventi collaterali tutti a cura di Marianna Accerboni, da sabato 31 maggio alle ore 18.30 alla Sala Lelio Luttazzi, con la presentazione ufficiale del video “Un uomo, un castello, un incontro” (39’, in italiano e tedesco) con musiche inedite del compositore Silvio Donati e voci recitanti dedicate a Rainer M. Rilke e alle “Elegie duinesi”, composte dal grande poeta austriaco di origine boema – uno dei più importanti di lingua tedesca del XX secolo – durante il suo soggiorno al Castello di Duino, da cui trasse ispirazione, ospite della principessa Marie di Torre e Tasso.

Il venerdì 6 giugno alle ore 19.00 alla sala espositiva Carlo Sbisà sarà la volta dell’incontro con lo scrittore Diego Marani sul tema “Com’è cambiata oggi la percezione del confine?”

Continuano sabato 21 giugno alle ore 18.30 con la visita guidata con Andro Merkù in perenne crisi d’identità, critico d’arte d’eccezione con commento sonoro alle opere di Daniele Mastronuzzi (live electronics) e PCK (sax)

E venerdì 4 luglio alle ore 18.30 ci sarà la presentazione, con la partecipazione dell’autore, di “È notte sul confine” (Guanda), ultimo libro dello scrittore e giornalista Pietro Spirito.

Infine, domenica 13 luglio alle ore 18.30, il finissage con la premiazione del concorso dedicato al tema dei Confini liquidi e premiazione delle opere realizzate durante i laboratori artistici. Musica blues, jazz e fusion con il Trio S’paz(Diego Zotti al piano, Edy Supp batteria e PCK sax)

A conclusione di ogni appuntamento, visita guidata alla mostra e brindisi con i vini pregiati di Azienda Agricola Zidarich (Prepotto, Duino Aurisina)

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