“Trieste Occulta. Storie nere ai tempi degli Asburgo” atterra alla terrazza del Museo Revoltella

Trieste – Ci sono libri che leggi e rileggi, che risfogli, che conservi sopra il comodino con un insolito rispetto, scaramanticamente li tieni vicini, una sorta di talismano che tieni a portata di mano, che ti introducono in mondi nuovi che impari a temere di meno. Perché è vero si riesce a leggere quello che non si riuscirebbe mai a vivere e più si conosce una cosa meno ci spaventa. “Trieste Occulta. Storie nere ai tempi degli Asburgo” (Ed. MGS Press) è uno di questi. A firma di Lisa Deiuri e Francesca Pitacco, con la prefazione critica della scrittrice Mary Barbara Tolusso, cavalca da sette settimane la pole position , al primo posto, fra i libri più venduti in città.

Una nuova occasione per ascoltarne la presentazione sarà offerta, giovedì 28 luglio dalle 19.15 alla terrazza del Museo Revoltella, dove le autrici dialogheranno con la giornalista e scrittrice Mary Barbara Tolusso.

La penna della Deiuri si dipana in una narrazione rapida e fluida e ci introduce nei misteri della città, corredati dagli approfondimenti storici, letterari, economici e sociali nonché architettonici degli inserti della Pitacco, che inquadrano l’epoca e i  luoghi degli accadimenti, dando  voce alla Trieste misteriosa e occulta, dove prendono corpo dame bianche  e dame nere, fantasmi, cavalieri dalla testa mozzata, sartine troppo ingenue, vampiri “triestini”, la fantesca e l’arciduca beffati dal destino e ghost story sconosciute.

Come ben ricorda la quarta di copertina: “Trieste occulta” racconta di case infestate da spiriti, e spiriti che vagano per le vie strette di Cittavecchia; case del diavolo e case dove invece gli spiriti vengono evocati; […] sono molteplici le occasioni per incontrare un mondo nascosto, che non sembra appartenere a una città vivace di traffici e attività artistiche, eppure sta lì, proprio sotto la superficie, o più in profondità, in sotterranei ancor più inquietanti quando vi si accede da una chiesa…Un racconto sostenuto da una documentata bibliografia che attesta un lungo lavoro di approfondimento e da un valore intrinseco alla materia dove il folclore intreccia il riferimento di tipo religioso e scarta le ipotesi che non hanno fondamento.  Un testo che introduce al lato oscuro di Trieste in cui pregevoli personalità come Svevo, Burton e la spiritista Nella Doria Cambon non ne sono stati esenti.

Infatti: “Nei racconti di fantasmi spesso l’unico sistema per dare riposo allo spirito inquieto è trovarne i resti e seppellirli in terra consacrata. Tema ricorrente nel folclore, non è difficile rintracciarne l’origine: anche in questo caso il riferimento è di tipo religioso. Fin dalla notte dei tempi e pressoché in tutte le culture, lo scopo del culto dei morti è sempre e stato quello di evitare ritorni graditi dei defunti dal mondo dei vivi”, forse e non solo, con questo referente avvertimento che i tanti lettori hanno provato interesse per la lettura, un modo saggio per non farsi cogliere impreparati ai riti di passaggio.

 

Print Friendly, PDF & Email
Condividi