Trieste, raccolta fondi per il progetto di salute mentale “Alzati Andiamo Assieme” in Tanzania

Trieste – È stata presentata nella mattinata di mercoledì 24 settembre al Circolo della Stampa di Trieste la raccolta fondi per sostenere il progetto di salute mentale “Alzati Andiamo Assieme”, nato dall’incontro tra padre Stefano Visintini, missionario in Tanzania, e la Conferenza Basaglia. Al centro dell’iniziativa, la comunità di accoglienza Tupo di Mwanza, che offre sostegno e autonomia a persone con sofferenza psichica in un contesto segnato da stigma e isolamento.

È iniziato tutto con una mail, quella che padre Stefano Visintini, canossiano missionario in Tanzania da 15 anni, ha inviato all’associazione Copersamm-Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo Franco Basaglia nel 2021: un messaggio con cui chiedeva aiuto per affrontare il disturbo mentale in quel particolare contesto.

La risposta dell’associazione e della sua presidente Giovanna Del Giudice è stata immediata e da quel momento è iniziato un percorso di formazione per i volontari e le volontarie che stavano fornendo assistenza di base a delle persone segregate in condizioni di deprivazione presso il campo di Karwande. Persone fortemente stigmatizzate in un Paese dove le persone con sofferenza mentale sono ancora considerate indemoniate o stregate e quando la sofferenza aumenta vengono portate dal mago o dal sacerdote anziché dal medico.

Nel 2022 è stata costituita l’associazione Amka Twende Pamoja (Alzati Andiamo Assieme), che ha avviato la costruzione della comunità di accoglienza Tupo (in swahili vuol dire “Ci siamo”) nel quartiere di Kashishi alla periferia di Mwanza, la seconda città più grande della Tanzania che conta un milione e trecentomila abitanti: sono state costruite tre casette con quattro letti ciascuna e a novembre di quell’anno sono state accolte le prime due persone; ora gli ospiti sono una dozzina e altrettanti vengono seguiti a domicilio.

Secondo un approccio tipicamente basagliano l’attenzione non è alla malattia ma alla persona nella sua globalità, pertanto negli anni sono state messe in campo varie iniziative — agricoltura, allevamento, laboratorio di cucito — per favorire il percorso verso l’autonomia e l’autosostentamento della comunità, ma anche per sensibilizzare la cittadinanza su questi temi e fare cultura.

Tutto questo e molto altro è stato raccontato da padre Stefano Visintini, responsabile del progetto e per qualche settimana in Italia, e da Giovanna Del Giudice, presidente di Copersamm, e Luca Pilat e Fulvia Ferri, volontari dell’associazione, che hanno seguito sin dall’inizio il percorso, un percorso che continua attraverso un incontro di formazione mensile a distanza e che a detta dei volontari triestini è uno dei progetti più istruttivi che l’associazione finora ha portato avanti, perché ha aiutato a cambiare la prospettiva. L’incontro di stamattina è stato anche l’occasione per lanciare la raccolta fondi a servizio del progetto: un’opportunità per contribuire anche con un’offerta minima (si parte dai 10 euro) a sostenere le spese quotidiane della comunità (farmaci, cibo, bollette, trasporti).

A questo link una descrizione più articolata e le indicazioni per donare (l’offerta è deducibile):

https://www.retedeldono.it/progetto/sosteniamo-la-comunita-tupo

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