Un manifesto evocativo per la 35^ Edizione del Trieste Film Festival

FVG – Annunciate le date della 35^ Edizione del Trieste Film Festival, dal 19 al 27 gennaio 2024, che accompagnerà il pubblico in un nuovo percorso di conoscenza e di avvicinamento al cinema dell’Europa orientale e non solo. Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il Trieste Film Festival è il primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale: da oltre trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”.

In programma 13 titoli di altrettante autrici: film spesso premiati in giro per il mondo, ma anche opere meno universalmente note, in grado di svelare nomi tutti da scoprire per il pubblico italiano, che – spiega Nicoletta Romeo, direttrice artistica del Trieste Film Festival – «Ci mostreranno un Paese moderno, inclusivo, multiculturale e lontano dagli stereotipi».

Protagonisti del manifesto sono i più piccoli, capaci di uno sguardo che spesso noi adulti non riusciamo più ad avere; uno sguardo che trova gioia anche dove non esiste, spontaneamente capace di resistere e dotato della magia dell’unico ‘filtro bellezza’ davvero importante.
Il fotografo ucraino Oleksii Furman, ritrae due bambini, Angelina e Vadym di Karpylivka, un paese a soli 2 km dal confine della zona contaminata e off limits di Chernobyl, mentre giocano spensierati nel fiume sotto casa, guardando naturalmente al cielo, verso l’alto, e in qualche modo verso il loro e nostro futuro.

L’immagine di Oleksii Furman – al suo attivo molti lavori pubblicati da TIME, New York Times, Washington Post, Al Jazeera America, 6MOIS, Der Spiegel, The Guardian, De Standaard e Financial Times – ha subito colpito per la sua preziosa componente di fiducia e speranza, uno scatto che coglie l’inesorabile e potente richiamo all’energia e alla vita e che ha la forza di sprigionarsi naturalmente, il più delle volte a dispetto dal contesto, come sottolineano gli organizzatori (Concept by Claimax, foto: Oleksii Furman).

A guidare la delegazione tedesca sarà Margarethe von Trotta, ospite a Trieste per presentare il suo nuovo film, “Ingeborg Bachmann – Journey Into the Desert”, presto nelle sale italiane distribuito da Movies Inspired. Un’autrice simbolo del Neuer Deutscher Film, Leone d’oro a Venezia nel 1981 con Anni di piombo, testimone insieme a Ulrike Ottinger (di cui si vedrà Paris Calligrammes) di una generazione di maestre ancora in piena attività.

Altri nomi familiari al pubblico dei festival internazionali: Maren Ade, la rivelazione di Cannes 2016 che col suo Vi presento Toni Erdmann fece conoscere al mondo un’attrice straordinaria come Sandra Hüller; Valeska Grisebach e Angela Schanelec, con i loro lavori più recenti (rispettivamente Western, visto sulla Croisette nel 2017, e Music, migliore sceneggiatura all’ultima Berlinale); Maria Speth, Orso d’argento per Mr. Bachmann and His Class, e Maria Schrader, Premio del pubblico agli European Film Awards con Stefan Zweig: Farewell to Europe; Emily Atef con il suo ritratto di un’inedita Romy Schneider in 3 Days in Quiberon. E ancora, il talento cosmopolita di Ana-Felicia Scutelnicu (Anishoara) e Ayşe Polat (In the Blind Spot), e l’audacia di Nicolette Krebitz (Wild), Nora Fingscheidt (System Crasher) e Frauke Finsterwalder (Sisi & I).

Spiega Rissenbeek: «Wild Roses rappresenta una vera ispirazione a pensare a cineaste anticonformiste e coraggiose, e a film che mi stimolano, divertono ma che trovo anche difficili o scomodi. Non c’è rosa senza spine».

Il focus Wild Roses è realizzato con il sostegno di German Films, Goethe-Institut Rom e DeutschZentrum Triest. Tutte le informazioni sul sito www.triestefilmfestival.it Il festival sui social Facebook: TriesteFilmFest; Instagram: triestefilmfestival; Twitter: TriesteFilmFest; Il festival su YouTube.

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