Vicino/lontano 2025: successo oltre le attese per il festival che mette al centro il presente
Udine – Si è chiusa domenica 11 maggio con un bilancio più che positivo la 21ª edizione del festival vicino/lontano, che ha animato per cinque giorni il centro di Udine con oltre cento eventi, richiamando più di duecento protagonisti del pensiero, della cultura, della scienza e dell’informazione, dall’Italia e dall’estero. Tema portante di quest’anno, lo “scarto”, inteso come frattura e cambiamento, ma anche come occasione per cercare nuove chiavi di lettura della realtà.
Sold out in tutte le sedi, lunghe code ai principali incontri e una partecipazione online da record – con oltre 3,2 milioni di contatti sui social e più di 350 mila accessi al sito ufficiale – confermano una volta di più il legame forte fra il festival e la città, che ha risposto con entusiasmo e attenzione. Un successo che premia il coraggio degli organizzatori nell’affrontare questioni complesse e attuali, senza reticenze.
Ad aprire la manifestazione, le lezioni inaugurali di Tomaso Montanari e Paola Caridi. Tra gli ospiti anche Lucio Caracciolo, Marco Damilano, Francesca Mannocchi, Vittorio Lingiardi, Pier Aldo Rovatti, Helena Janeczek, Carlo Cottarelli, Wu Ming 1, Maura Gancitano e Alessandro Aresu. Emozione e partecipazione straordinaria sabato sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, dove Wael Al Dahdouh e Safwat Al Khalout, giornalisti di Al Jazeera Gaza, hanno ricevuto il Premio Terzani in nome dei colleghi uccisi nella Striscia: 219 i giornalisti palestinesi morti dall’inizio del conflitto. L’applauso del pubblico ha accompagnato il loro appello, lanciato da Udine, per una presa di coscienza morale e umanitaria sulla crisi in corso a Gaza.
«Questa edizione ha mostrato la voglia delle persone di ritrovarsi e confrontarsi su ciò che ci interroga profondamente» ha commentato Paola Colombo, presidente dell’associazione vicino/lontano. Per Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico, il festival ha saputo «uscire dalle categorie stantie, aprendo il pensiero a nuovi orizzonti». Franca Rigoni ha parlato di una manifestazione vissuta come forma di resilienza collettiva, mentre Álen Loreti ha sottolineato il valore di un festival che “nomina i problemi” e per questo invita alla partecipazione attiva, anche delle nuove generazioni.
Intanto lo sguardo è già rivolto ai prossimi appuntamenti. Il 31 maggio (alle 20.30) nella Basilica di Aquileia andrà in scena in prima nazionale lo spettacolo Aquilee, coproduzione internazionale firmata da Mattia Cason. Un solo di corpo, voce e movimento, ispirato a Pier Paolo Pasolini, che proprio ad Aquileia si recò nel 1958 con l’amica Maria Seccardi. Lo spettacolo è una coproduzione vicino/lontano ed En-Knap Productions, in collaborazione con Balletto Civile, la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, Fondazione Aquileia e la Società per la Conservazione della Basilica, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.
L’estate porterà anche il ritorno di vicino/lontano Mont, la rassegna tematica dedicata alla montagna e ai territori interni, sempre più centrale nella riflessione culturale regionale.