Link Media Festival a Trieste, bilancio positivo per una tre giorni di incontri, dibattiti e premi
Trieste – Si è chiusa con un bilancio positivo l’undicesima edizione del Link Media Festival, tenutasi a Trieste dal 16 al 18 maggio. Un appuntamento che si conferma tra i principali nel panorama italiano dedicato al giornalismo e alla comunicazione, rafforzando al contempo il profilo culturale e internazionale della città e della regione Friuli Venezia Giulia.
Tema portante di questa edizione è stato il rapporto tra informazione e intelligenza artificiale. Il festival ha acceso i riflettori sul fenomeno delle fake news e sulla crescente difficoltà, per i cittadini, di distinguere tra contenuti autentici e contenuti manipolati o generati dalle nuove tecnologie. Un nodo cruciale per la democrazia e il dibattito pubblico.
Oltre trenta eventi – tra talk, dibattiti, interviste e focus editoriali – hanno analizzato le trasformazioni del giornalismo digitale, la disinformazione, i nuovi scenari geopolitici, il ruolo dell’Europa, i temi economici, scientifici e la sicurezza internazionale.
Il format, ormai consolidato, ha puntato su accessibilità e partecipazione, con eventi in presenza e in streaming dalla Link Arena, allestita in Piazza Unità d’Italia, cuore simbolico e logistico della manifestazione.
Ospiti e riconoscimenti
Tra gli ospiti più gettonati: Fabio Tamburini, Maria Concetta Mattei, Domenico Quirico, Massimo Gaggi, Beppe Severgnini, Alberto Matano, Lirio Abbate, Lina Palmerini, Francesco Cancellato, Toni Capuozzo, Margherita Granbassi, Andrea Margelletti e Vittorio Emanuele Parsi.
Nel corso del festival sono stati consegnati due riconoscimenti: il Premio “Testimoni della Storia 2025”, conferito a Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, e il Premio UNICEF/LINK 2025 a Nello Scavo, inviato di Avvenire.
«Dedico il premio ai giovani che si affacciano alla professione con passione e a quanti lavorano per la pace», ha dichiarato Tamburini. E ha aggiunto: «È un riconoscimento che mi fa straordinariamente piacere. Lo dedico anche ai miei familiari, a cui ho sottratto molto tempo per fare questo mestiere. Ma soprattutto ai giovani, con un consiglio: conservate la passione, è la condizione indispensabile per restare giornalisti. Infine, dedico il premio a chi lavora per la pace: il mondo ha perso la bussola, ed è bene che la ritrovi, in fretta».
La motivazione del premio sottolinea l’autorevolezza e la chiarezza con cui Tamburini ha saputo rendere accessibili al grande pubblico i temi dell’economia e della finanza, mantenendo competenza, equilibrio, indipendenza e spirito critico.
Molto seguito il panel “Sos giornalismo”, con Alessandra Costante (Fnsi) e Maarten Van Aalderen (De Telegraaf), dedicato alla crisi della professione e alla difesa della qualità dell’informazione.
Giovani e formazione
Ampio spazio è stato riservato alla formazione con il Progetto Academy, che ha coinvolto studenti universitari in seminari e incontri riservati. Un’opportunità per dialogare con i protagonisti dell’informazione e approfondire le diverse sfaccettature del mestiere, dal reportage ai nuovi media digitali.
Il progetto ha rinsaldato il rapporto tra il festival e il mondo accademico. L’Università di Trieste ha sottolineato l’urgenza di promuovere contenuti basati sul rigore scientifico come antidoto alla disinformazione.
Un festival in crescita
L’edizione 2025 ha segnato un raddoppio degli eventi rispetto agli anni precedenti, superando quota 30 appuntamenti. Il pubblico, ampio e variegato, ha spaziato dai professionisti dell’informazione ai giovani in formazione.
Il Link Media Festival si è confermato come una “grande inchiesta collettiva” sulle sfide dell’informazione e della società, offrendo prospettive e riflessioni su temi urgenti e complessi.
Le istituzioni locali e regionali hanno ribadito il ruolo di Trieste come crocevia del pensiero critico e del dialogo tra informazione, innovazione e cittadinanza.