Non accolta richiesta di chiarimenti sulla crisi di Giunta, le opposizioni lasciano l’Aula del Consiglio
Trieste – Seduta concitata oggi 20 maggio in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dove tutte le forze di opposizione hanno abbandonato l’Aula all’inizio della discussione sul disegno di legge multisettoriale, dopo che non è stata accolta la richiesta di un’informativa urgente da parte del presidente della Regione Massimiliano Fedriga. Le minoranze chiedevano chiarimenti in merito alla crisi interna alla Giunta, esplosa nei giorni scorsi con la restituzione delle deleghe da parte di alcuni assessori.
Secondo i gruppi di opposizione, si tratta di una crisi politica evidente, causata da tensioni interne alla maggioranza e legate in particolare alla questione del terzo mandato di Fedriga. “Il Consiglio regionale non può essere ridotto al ruolo di spettatore passivo davanti a dinamiche di potere e lotte personali”, hanno dichiarato i capigruppo Diego Moretti (Pd), Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica FVG) e Rosaria Capozzi (Misto). “Chiedevamo un’informativa chiara da parte del presidente o di un suo vice, ma ci è stata opposta solo indifferenza e risposte burocratiche”.
Anche il vicepresidente del Consiglio, Francesco Russo (Pd), ha criticato il comportamento della presidenza dell’Aula, accusando il presidente Mauro Bordin di voler “nascondere le contraddizioni della maggioranza” e di non garantire un confronto politico trasparente in Aula. “La politica regionale – ha detto – si discute a Trieste, non in incontri riservati a Roma”.
Le opposizioni hanno parlato di una giunta “zoppa” e di “teatrino politico” legato al tentativo di Fedriga di ottenere un terzo mandato nonostante il pronunciamento della Corte costituzionale. Durante una conferenza stampa convocata subito dopo l’uscita dall’Aula, hanno ribadito di non voler essere complici di una situazione definita “grave e non rispettosa delle istituzioni”.
La maggioranza ha replicato parlando di strumentalizzazione. Il capogruppo di Fedriga Presidente, Mauro Di Bert, ha definito “incomprensibile” la decisione delle opposizioni e ha ricordato che “nessun assessore ha formalmente rinunciato alle deleghe”, sottolineando che il Consiglio opera nel pieno delle sue funzioni. “Avrebbero fatto meglio a restare in Aula e a fare opposizione nel merito”, ha aggiunto, esprimendo solidarietà al presidente Bordin.
Sulla stessa linea anche il capogruppo della Lega, Antonio Calligaris, relatore della legge in discussione, che ha parlato di “triste teatrino” e di “irresponsabilità” da parte delle opposizioni. Calligaris ha evidenziato il contenuto del provvedimento multisettoriale, che prevede tra l’altro incentivi per il fotovoltaico su tetti in amianto e misure a favore delle coppie separate per il mantenimento del contributo sulla prima casa. “Questa legge – ha affermato – contiene norme concrete per i cittadini e il territorio. Noi andiamo avanti”.
La seduta è poi proseguita senza la presenza delle minoranze, in un clima di forte tensione istituzionale.