Gioco responsabile, intervenire sugli under 25 per far crescere la consapevolezza
Tra i giovani adulti italiani la conoscenza e l’applicazione di strategie di gioco responsabile risultano ancora deboli. A dirlo è il recente studio dal titolo «Gioco responsabile e giovani under 25: motivazioni, contesti e strategie di intervento», realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il sostegno della Fondazione FAIR. Uno studio che mette in risalto soprattutto n dato: circa 1,9 milioni di ragazzi tra i 18 e i 25 anni, vale a dire il 41% della fascia d’età hanno dichiarato di aver scommesso o giocato denaro almeno una volta negli ultimi tre mesi.
“Questa statistica ci dice che il gioco è una pratica diffusa trasversalmente, senza differenze significative tra aree geografiche o contesti sociali. Ciò che desta preoccupazione è però la scarsa consapevolezza rispetto alla dimensione della responsabilità”, – spiegano ai nostri microfoni gli esperti della redazione di Giochidislots.com. Solo la metà degli under 25 intervistati, infatti, afferma di conoscere il concetto di gioco responsabile, mentre un terzo lo considera addirittura inutile o inefficace. Ancora più bassa è la quota di coloro che adottano misure concrete di prevenzione: appena il 18% dichiara di fissare limiti di spesa o di tempo.
Lo studio mette quindi in luce una forte sottovalutazione dei rischi legati al gioco, oltre a un deficit di conoscenza degli strumenti di tutela disponibili. “I dati di questa ricerca lanciano un allarme chiaro ed evidente. È evidente infatti la necessità di avviare percorsi educativi e campagne di sensibilizzazione che rendano il gioco responsabile non un concetto astratto, ma un insieme di pratiche quotidiane di protezione”, continuano da Giochidislots.com. Un discorso particolarmente urgente soprattutto per il sud Italia: la Sicilia si conferma sul podio delle regioni per gioco d’azzardo online, con una spesa di oltre 2.260 euro a persona, davanti alla Calabria con poco più di 2.200 euro pro capite.
Un altro dato significativo della ricerca riguarda poi le preferenze di gioco: oltre la metà dei giovani predilige le piattaforme online, soprattutto per l’immediatezza e la garanzia di anonimato. Il gioco terrestre resta comunque presente, con il 24% degli intervistati che preferisce recarsi in luoghi fisici. “Alla base della scelta non c’è solo la comodità – concludono dal team di Giochidislots.com – ma spesso c’è la percezione del denaro come possibile leva di riscatto sociale: una visione che rischia di spingere a comportamenti poco prudenti, alimentando false aspettative di guadagno”.
Per questo anche il presidente della Fondazione FAIR, Matteo Caroli, ha sottolineato l’urgenza di rendere più visibili e accessibili gli strumenti di protezione, promuovendo trasparenza e sicurezza. La Fondazione intende farsi promotrice di dialogo tra istituzioni, concessionari e società civile, affinché la cultura del gioco responsabile diventi un pilastro concreto di prevenzione. Un cambio di passo auspicato anche dal Direttore Centrale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, Mario Lollobrigida, che ha sottolineato l’importanza delle nuove regole che entreranno in vigore entro il 2026: limiti più stringenti di spesa e deposito per i giovani adulti, oltre all’uso dell’intelligenza artificiale per individuare tempestivamente comportamenti problematici. Misure che devono accompagnarsi necessariamente, però, a un approccio educativo e informativo.