Nuove aggressioni contro i giornalisti ai cortei pro Palestina, solidarietà ai colleghi

Nelle ultime settimane diverse città italiane hanno visto svolgersi numerose manifestazioni a sostegno della Palestina, con da cortei, presidi e blocchi stradali. La maggior parte dei partecipanti ha manifestato per la pace e il riconoscimento dello Stato palestinese. Purtroppo però non sono mancati momenti di tensione che in alcuni casi hanno portato a scontri con le forze dell’ordine.

Parallelamente si è registrato un incremento di aggressioni e intimidazioni ai danni di giornalisti impegnati a documentare le proteste. A Trieste, un cronista di Trieste Prima è stato aggredito e privato del cellulare, poi distrutto dai manifestanti. Nella stessa città, a Ronchi dei Legionari (Go), e pure a Roma e Bologna, altri cronisti hanno denunciato minacce, ostacoli al lavoro di cronaca e danneggiamenti agli strumenti di lavoro.

Ai colleghi vittime delle aggressioni va la solidarietà dei redattori e del direttore de ilfriuliveneziagiulia.it

Gli episodi hanno suscitato reazioni da parte dei professionisti e delle istituzioni. Il giornalista Nicolò Gilardi (Trieste Prima) ha descritto sui social la frustrazione e l’ostilità crescente nei confronti di chi svolge il proprio lavoro sul campo.

Anche Gianpaolo Sarti, redattore de Il Piccolo, ha richiamato l’attenzione sulla gravità delle intimidazioni subite da giovani croniste e operatori, ricordando che simili episodi si erano già verificati in passato durante i cortei No Green Pass:

“Giorni fa – scrive tra l’altro Sarti su Facebook – una giovane collega è stata presa di mira da due individui con il volto coperto. Si sono buttati addosso per strapparle di mano il telefono con cui stava filmando il tentativo di assalto alla stazione ferroviaria di Trieste. Una ragazza indifesa, esile e alle prime esperienze. L’hanno terrorizzata, tanto che aveva paura di raccontare cosa le era successo”.
“Un gesto gravissimo – prosegue il collega – perché contro una giornalista che stava facendo il suo lavoro, peraltro in un momento molto pericoloso. Ancora più grave perché parliamo di due uomini contro una giovane donna. E mascherati”.
“Nella stessa serata [sono stati] aggrediti anche un altro nostro collega cameraman e un fotografo.
Ieri a un altro collega hanno strappato di mano il telefono lanciandolo a venti metri di distanza. E lo hanno minacciato”.

Anche il Sindacato autonomo di Polizia (SAP) ha espresso solidarietà ai giornalisti, descrivendo le aggressioni “metodi tipici degli squadristi” e chiedendo che tali comportamenti vengano perseguiti con fermezza.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha condannato le violenze definendole “ignobili” e un attacco alla libertà di stampa, ribadendo che il diritto di manifestare non deve mai trasformarsi in aggressione nei confronti di chi informa l’opinione pubblica.

Ribadiamo che il lavoro dei giornalisti è essenziale per garantire il diritto all’informazione, e denunciamo il fatto che sempre più spesso la professione è esposta a rischi, intimidazioni e atti di violenza.

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