Montagna Teatro Festival 2025: quattro giornate per restituirle voce, visibilità e futuro al Teatro Verdi di Pordenone

Pordenone – Presentato oggi, martedì 18 novembre, al Teatro Verdi di Pordenone il Montagna Teatro Festival, in programma l’11-12-13-14 dicembre.

C’è una montagna che non si lascia raccontare da lontano, né catturare solo da un punto di vista panoramico. Non vive soltanto nei luoghi da cartolina, nelle vette innevate dei dépliant turistici o nelle foto social da vacanza breve: è la “montagna di mezzo”, quella che resiste con tenacia tra boschi, paesi e vallate, dove la vita quotidiana continua nonostante lo spopolamento, la chiusura delle botteghe e la distanza dai grandi centri. Una montagna che porta i segni della fatica, ma anche della cura, dell’ingegno e della bellezza silenziosa di chi la abita.

A questa montagna – fragile e produttiva, concreta e necessaria – il Teatro Verdi di Pordenone, in collaborazione progettuale con il CAI Club Alpino Italiano nazionale, dedica il Montagna Teatro Festival 2025. Quattro giornate,  per restituirle voce, visibilità e futuro. Dal cuore della pianura, Pordenone si fa ancora una volta porta delle Dolomiti friulane e dei territori che le circondano: luoghi vivi, capaci di raccontarsi attraverso le persone che li abitano e li fanno rinascere ogni giorno. Il festival è un racconto collettivo che intreccia arte, natura, scienza e comunità, unendo teatro, musica, danza, poesia, letteratura e incontri per restituire alla montagna di mezzo la sua funzione più autentica: essere spazio di dialogo, pensiero e relazione tra esseri umani e ambiente.

«Il Montagna Teatro Festival – afferma il Presidente del Teatro Verdi Giovanni Lessio – nasce da una riflessione sul valore della montagna come luogo di vita, cultura e sostenibilità. In un tempo segnato dai cambiamenti climatici e dallo spopolamento, il festival diventa spazio di dialogo e consapevolezza, dove arte e comunità si incontrano per custodire e rilanciare i territori. Le montagne non sono solo paesaggio o risorsa turistica, ma ambienti vitali che necessitano della cura dell’uomo per mantenere equilibrio e identità. Con questo progetto vogliamo contribuire ad aumentare la sensibilità sulle problematiche della montagna e creare un ponte tra gente di pianura e di montagna attraverso la cultura. È un impegno che il Teatro porta avanti da anni, e che oggi, nel cammino verso Pordenone Capitale Italiana della Cultura, trova nuova forza e significato: le nostre valli devono tornare a essere voce viva del futuro».

Attorno alla Giornata Internazionale della Montagna, l’11 dicembre, il Teatro Verdi apre il festival con uno spettacolo alle ore 20.30 che è già dichiarazione d’intenti: “Notte Morricone”, firmato da Marcos Morau per la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, sulle musiche immortali di Ennio Morricone, dirette da Maurizio Billi. La danza incontra il cinema in un vortice di immagini e memorie collettive: un tributo all’immaginario e alla sua capacità di unire epoche, generazioni e geografie diverse, proprio come la montagna unisce terra e cielo.

Il giorno seguente, il festival  entra nel vivo della riflessione con una tavola rotonda alle ore 18.00 nella Sala Ridotto che inaugura anche il nuovo ciclo di R-Evolution Green. La rassegna, articolata in sei incontri tra dicembre 2025 e maggio 2026, sarà interamente dedicata al tema del cibo come chiave privilegiata per esplorare la montagna attraverso i suoi prodotti e come prezioso antidoto all’omologazione alimentare del nostro tempo. Perché una corretta educazione alimentare passa anche da una nuova educazione alla montagna e alle sue risorse, spesso scarse ma di eccellente qualità.

L’appuntamento di venerdì 12 dicembre, dal titolo “Montagne di cibo o cibo di montagna? Dai perimetri alle relazioni”, porta la firma del curatore della rassegna, Mauro Varotto, geografo dell’Università di Padova. Con lui interverranno Davide Papotti, Marialaura Felicetti e Pier Giorgio Sturlese, per approfondire come scegliere il cibo di montagna significhi sostenere una montagna abitata, curata e vitale, dove cultura e territorio si intrecciano in modo virtuoso.

A chiudere l’incontro, una degustazione a cura di Agrifood che offrirà ai partecipanti un’esperienza sensoriale che traduce in sapore questa alleanza tra conoscenza, tradizione e territorio

In serata alle ore 20.30 sala Palco, la musica diventa viaggio e mappa poetica con “Dagli Appennini alle Madonie”, concerto del Barga Jazz Ensemble guidato dal contrabbassista Bruno Tommaso. Jazz e tradizione popolare si incontrano in un percorso che attraversa l’Italia e le sue montagne, da nord a sud, tra improvvisazione, memoria e invenzione. È un omaggio alle radici e all’ironia, al respiro della terra e al ritmo dell’altitudine, che sarà introdotta da Alessandro Taverna.

Sabato 13 dicembre il festival si apre al dialogo con i più giovani grazie al convegno nella Sala Ridotto alle ore 11.00 “Montagna pordenonese: visioni future”, che coinvolge gli studenti dell’IIS Il Tagliamento insieme a Confcooperative e all’Università di Udine: un confronto su impresa, sostenibilità, rigenerazione ambientale e modelli di sviluppo per le aree interne.

Nel pomeriggio alle ore 17.00 Sala Ridotto, la fotografia e la letteratura si intrecciano nell’incontro di presentazione del volume edito da Marsilio Arte “Dolomiti. Un paesaggio tutelato” che racconta questo territorio unico al mondo, mosaico fatto di vette imponenti e al tempo stesso fragili, attraverso il rapporto profondo e delicato tra uomo e montagna. Le fotografie di Manuel Cicchetti affiancate al testo di Antonio G. Bortoluzzi mostrano l’equilibrio possibile tra la grandezza della natura e la presenza umana, guidando il lettore in un viaggio visivo e narrativo dove paesaggio e cultura si intrecciano in un’armonia sempre in evoluzione.

Alle 18.30, sempre al Ridotto, attesa la poetessa Azzurra D’Agostino, in dialogo con Roberto Cescon, per un appuntamento dedicato alla poesia di montagna, in collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge. Nata e cresciuta sull’Appennino tosco-emiliano, D’Agostino porta al Verdi un viaggio poetico e visivo che trasforma il paesaggio in creatura viva, in “famiglia allargata” fatta di alberi, animali e stagioni. Nei suoi Canti di un luogo abbandonato e Cosmic latte la montagna non è nostalgia ma soglia: luogo di metamorfosi e di ascolto, in cui la parola diventa gesto di cura e resistenza.

La sera, alle 20.30, la sala Palco del Verdi si trasforma in spazio sacro e laico insieme con “Montagna – Se non mente chi dice che Dio qui non è lontano”, ideato e interpretato da Christian Poggioni, con Clara Zucchetti alle percussioni e al canto. Attraverso le parole di Petrarca, Mann, Buzzati, Levi, Dickinson, Pozzi, Rigoni Stern ed Erri De Luca, la voce e il suono si fondono in un cammino che esplora la verticalità della montagna come metafora dell’animo umano. Le percussioni evocano il respiro dell’altitudine, il battito del cuore, il ritmo della salita: un rito di ascolto e meraviglia, di tensione e raccoglimento, in cui la parola si fa eco della pietra e del vento.

Domenica 14 dicembre, alle 11.30, il cammino diventa protagonista con lo scrittore e viaggiatore Enrico Brizzi: classe 1974, ha esordito ancor prima di compiere i vent’anni con il romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo che, stampato originariamente in appena 200 esemplari, si è poi trasformato in uno dei massimi casi editoriali della narrativa italiana del XX secolo. Lo scrittore bolognese sarà in dialogo con Enrico Cereghini in “Lezioni di cammino”, in collaborazione con il Premio ITAS del Libro di Montagna. Brizzi, che da oltre vent’anni racconta l’Italia passo dopo passo, invita a riscoprire la lentezza come forma di conoscenza e la strada come maestra di libertà. Dopo l’incontro, una degustazione con la Pizza Roncadin con i sapori di montagna.

Nel pomeriggio (ore 16), lo Spazio Due si anima con il laboratorio per bambini La montagna incantata, a cura di Chiara Dorigo e Marcella Basso, che avvicina i più piccoli al paesaggio attraverso la creatività e l’immaginazione.

A chiudere il Festival, alle 20.30, è lo spettacolo “Lunga vita agli alberi” – tra gli eventi di punta del cartellone del Teatro Verdi – di e con Stefano Mancuso e Giovanni Storti, per la regia di Arturo Brachetti (partner evento Confcooperative). Scienza e teatro si incontrano in un dialogo ironico e illuminante sul mondo vegetale: Storti è il viaggiatore curioso, Mancuso la guida sapiente, Brachetti la voce visionaria che trasforma la conoscenza in poesia visiva. Lo spettacolo accompagna il pubblico alla scoperta delle radici, del fusto e della chioma, tre tappe simboliche per comprendere la straordinaria intelligenza delle piante. Un viaggio tra stupore e consapevolezza, che restituisce alla natura la sua dimensione di maestra e custode del mondo.

Il Montagna Teatro Festival si conferma come un originale progetto di comunità,  coinvolge, accanto al Teatro Verdi: CAI Nazionale- Club Alpino Italiano, il Comune di Pordenone, la Regione Friuli Venezia Giulia, il socio del Teatro BCC Pordenonese e Monsile, i sostenitori del Montagna Teatro Festival Fondazione Friuli, Camera di Commercio Pordenone-Udine, Confcooperative Pordenone, Banca 360, Comunità di Montagna delle Prealpi Friulane Orientali, Magnifica Comunità di Montagna delle Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio e Rotary.

Il Montagna Teatro Festival gode della collaborazione di Premio ITAS Libro di Montagna, Università degli Studi di Udine, Fondazione Agrifood, NIP – Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione della provincia di Pordenone, L’Altra Montagna, Libreria Giavedoni, Sviluppo e Territorio, Pordenone Turismo, Ristorante Sostansa, Ristorante Moderno, Osteria All’Ombra, Caffè Arbat, Istituto IIS Spilimbergo Il Tagliamento, Accademia Italiana di Cucina, Fondazione Pordenonelegge. Partner Tecnici: Acqua Dolomia, Pizza Roncadin, Pastificio Felicetti. Il patrocinio di Parco Naturale Dolomiti Friulane, UNCEM, Montagna Leader, Fondazione Dolomiti UNESCO, del Club Alpino Italiano del Friuli Venezia Giulia e delle sezioni di Cimolais, Claut, Maniago, Pordenone, San Vito al Tagliamento Sacile, Spilimbergo e dei Comuni di Andreis, Barcis, Caneva, Castelnovo del Friuli, Claut, Clauzetto, Frisanco, Meduno, Tramonti di Sopra, Vito d’Asio.

Info e prenotazioni: www.teatroverdipordenone.it

Ingresso gratuito per gli incontri e agli eventi con prenotazione obbligatoria Online e in Biglietteria. Biglietti per gli spettacoli dell’11 e 14 sera sono disponibili online e in Biglietteria.

 

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