Botti di Capodanno, l’allarme del WWF: causano morte e shock negli animali, i Comuni li vietino e i privati rispettino

I botti di Capodanno non sono solo una tradizione rumorosa, ma una causa documentata di morte, shock e stress per migliaia di animali, selvatici e domestici, oltre a rappresentare un fattore di rischio per l’ambiente e la sicurezza delle persone. A ribadirlo è il WWF, che alla vigilia del nuovo anno lancia un appello ai Comuni affinché vietino, con apposite ordinanze, l’uso di petardi e fuochi pirotecnici nella notte di San Silvestro, invitando al tempo stesso i cittadini a festeggiare in modo responsabile.

Secondo l’associazione ambientalista, i fuochi d’artificio provocano negli animali selvatici traumi immediati, disorientamento e fughe caotiche che spesso si concludono con esiti fatali. Gli effetti non si esauriscono nella notte di Capodanno: sono stati osservati anche danni a lungo termine, come alterazioni del comportamento e conseguenze negative sul sistema riproduttivo. Per cani e gatti, il bilancio è fatto di panico, ansia e stress intenso, che in molti casi persistono anche diverse ore dopo la fine delle esplosioni.

L’impatto non riguarda solo gli animali. I botti possono danneggiare la vegetazione urbana, innescando incendi o causando bruciature a tronchi e chiome degli alberi. I residui chimici ricadono poi sul suolo, compromettendo la salute di aiuole e aree verdi, mentre l’aria si carica di sostanze inquinanti come metalli pesanti, particolato fine e perclorati. Un inquinamento tutt’altro che trascurabile, che si somma ai rischi per l’incolumità delle persone: ogni anno, infatti, i notiziari riportano casi di feriti gravi e incidenti legati all’uso improprio di fuochi pirotecnici.

Il WWF ricorda episodi emblematici, come quanto accaduto a Roma nel Capodanno 2021, quando, dopo una notte particolarmente “esplosiva”, i cittadini si svegliarono davanti a un tappeto di uccelli morti sull’asfalto, soprattutto passeri e storni. Scene simili si sono ripetute anche nel 2023. Un fenomeno che trova riscontro negli studi scientifici: una ricerca condotta a Valencia ha dimostrato che il rumore dei fuochi d’artificio può avere effetti ecologici duraturi, influenzando negativamente il ciclo riproduttivo dei passeri. Uno studio austriaco, invece, ha monitorato 20 oche selvatiche nella notte di Capodanno, rilevando un forte stress fisiologico: il battito cardiaco medio è quasi raddoppiato e la temperatura corporea è aumentata, con effetti prolungati fino al mattino successivo.

Anche gli animali domestici pagano un prezzo elevato. Un’indagine Weenect del 2024, condotta su 652 cani e gatti, ha rilevato che il 26% degli animali si nasconde durante i botti, il 20% tenta la fuga e tra il 16% e il 24% manifesta stress persistente anche ore dopo la fine dei fuochi. Reazioni spiegabili con la maggiore sensibilità uditiva rispetto all’uomo: il cane può percepire suoni fino a 60.000 Hz e il gatto fino a 70.000 Hz. Effetti gravi si riscontrano anche negli animali da allevamento, come mucche e cavalli, nei quali lo spavento improvviso può causare traumi, forte stress e, nei casi più estremi, aborti.

Il rischio ambientale è tutt’altro che teorico. Nel 2022, a Napoli, fuochi d’artificio non autorizzati esplosi da una villa privata hanno provocato un incendio che ha distrutto circa 40 ettari di bosco tra l’Oasi WWF Cratere degli Astroni e il Parco regionale dei Campi Flegrei. I responsabili sono attualmente sotto processo per disastro ambientale.

«Ogni inizio anno i notiziari raccontano di ferimenti e incidenti causati dai botti. Le sofferenze degli animali difficilmente vengono raccontate, ma sono ormai documentate», sottolinea Eva Alessi, responsabile Sostenibilità WWF Italia. «Basta osservare i nostri animali domestici, terrorizzati, con il cuore che impazzisce mentre cercano rifugio sotto letti o tavoli, per immaginare cosa accade alla fauna selvatica. Per molti la fuga improvvisa si conclude con la morte. Per questo chiediamo ai Comuni di emanare con anticipo ordinanze di divieto e di vigilare per prevenire situazioni di pericolo».

Secondo le stime, ogni anno in Italia migliaia di animali muoiono a causa dei botti di fine anno, e circa l’80% sono selvatici, in particolare uccelli. Spaventati dalle esplosioni, perdono l’orientamento, si schiantano contro ostacoli o abbandonano improvvisamente i loro dormitori invernali. Costretti a volare al buio e al freddo, in un periodo di scarsità di cibo, molti non riescono a sopravvivere. Da qui l’invito del WWF a ripensare le modalità di festa, puntando su alternative a basso rumore o su spettacoli di luci, per accogliere il nuovo anno senza provocare traumi e sofferenze inutili.

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