Aggiornamento dati Covid-19: vaccinazioni a quota 13.822, positivi a 12.885

FVG – Aggiornamento dati Covid-19 al 10 gennaio: diminuiscono se pur di poco le persone positive, dalle 12.890 del 9 gennaio alle 12.885 di oggi. Le vaccinazioni hanno raggiunto quota 13.822 e procedono al ritmo di circa 2-3000 al giorno.

Su 4.573 tamponi molecolari sono stati rilevati 532 nuovi contagi ai quali si aggiungono 110 casi già risultati positivi al tampone antigenico nei giorni scorsi e confermati da test molecolare, con una percentuale di positività del 14%.

Sono inoltre 914 i test rapidi antigenici realizzati e in cui sono stati rilevati 132 nuovi casi (14,44%).

I decessi registrati sono 21, a cui si aggiunge una morte pregressa avvenuta il 2 gennaio. I ricoveri nelle terapie intensive salgono a 64 da 62 mentre quelli in altri reparti salgono a 703 da 690. I clinicamente guariti salgono a 1.107, mentre le persone in isolamento sono 12.118.

Nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati dieci casi di positività tra le persone ospitate nelle strutture regionali; altrettanti sono gli operatori sanitari risultati contagiati.

Nell’ambito del Sistema sanitario regionale (Ssr) da registrare nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale le positività al Covid di un infermiere, un medico, un Oss, un terapista della riabilitazione; nell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale di un infermiere e un Oss. Da rilevare inoltre il caso di un medico al Cro di Aviano.

Corrono le vaccinazioni tra il personale sanitario

13.822 le persone vaccinate, di cui 10.581 tra il personale sanitario e 971 tra gli ospiti delle RSA.

Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardiha fatto sapere che la quota di dipendenti del sistema sanitario pubblico del Friuli Venezia Giulia che ha aderito alla campagna vaccinale ha raggiunto il 70 per cento della sua popolazione potenzialmente vaccinabile. Le agende prevedono che quella vaccinazione sia completata nei prossimi giorni.

“La platea dei soggetti individuati dai criteri della gestione commissariale, sottratti i positivi, si attesta a 46 mila persone; di queste, quasi 30 mila – rende noto Riccardi – hanno aderito alla campagna, raggiungendo così il 63 per cento del totale”.

Scendendo poi nei dettagli, di questo 63 per cento, il personale dipendente del Sistema sanitario regionale che ha aderito alla vaccinazione ha superato quota 70 per cento.

“Nel dettaglio, di questi – spiega Riccardi – aderiscono alla campagna il 96 per cento dei medici. Per quanto riguarda gli operatori socio sanitari, laboratoristi e professioni sanitarie, il valore è pari al 76 per cento mentre per gli infermieri il rapporto è del 58 per cento. È importante poi evidenziare – conclude Riccardi – anche il valore di adesione raggiunto dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, che non sono dipendenti del Ssr, pari al 74 per cento”.

Le vaccinazioni nelle RSA

Sul fronte delle RSA, nella casa di riposo di Cividale ha preso il via quest’oggi la campagna vaccinale anti Covid rivolta agli ospiti delle residenze. Alla presenza del vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi, le squadre di vaccinatori della Regione hanno provveduto a somministrare la prima delle due dosi.

Riccardi ha dapprima ringraziato il personale della Asp che, in particolar modo in questo periodo, ha intensificato la propria attività a favore e in supporto degli anziani residenti nella struttura cividalese. Quindi l’esponente dell’esecutivo ha voluto rivolgere un pensiero anche alle persone e ai familiari degli ospiti residenti nella casa di riposo, duramente colpiti dalla pandemia e dall’isolamento richiesto per tutelare la salute dei pazienti presenti nell’Asp.

“Dopo il superamento del problema legato alla raccolta del consenso informato degli ospiti – ha detto il Vicegovernatore – la campagna di vaccinazione nelle case di riposo del Friuli Venezia Giulia sta procedendo speditamente, raggiungendo oggi Cividale. La nostra intenzione è quella di arrivare, nel minor tempo possibile e secondo quanto previsto dal piano nazionale, alla massima copertura possibile di quanti vivono nelle nostre case di riposo

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