L’agroalimentare FVG nel report di Crédit Agricole FriulAdria a Vinitaly: settore effervescente

Verona – Crédit Agricole FriulAdria e Community Media Research (CMR) hanno presentato il 10 aprile al Vinitaly di Verona il Monitor sull’industria agroalimentare del Veneto e Friuli Venezia Giulia, un report annuale che racconta lo stato dell’arte del comparto ed offre proiezioni sul futuro.

Ciò che emerge dalla relazione è il ritratto di un settore poliedrico ed effervescente.

L’indagine si è svolta in due periodi, a luglio 2016 – con interviste a 557 imprese –  e tra gennaio e febbraio 2017 – con un campione di 591 imprese, appartenenti ai settori della lavorazione delle carni e del pesce, frutta-ortaggi, bevande, oli-grassi, lattiero-caseario, granaglie, prodotti da forno, alimenti animali e altri prodotti alimentari, con sede in Veneto e Friuli Venezia Giulia.

La presentazione si è svolta all’interno del convegno “Alimentare la Qualità” presso Vinitaly, che ha visto protagonisti, tra gli altri, Roberto Ghisellini (direttore generale di Crédit Agricole FriulAdria), Riccardo Illy (Presidente Gruppo Illy), Matteo Zoppas (Acqua Minerale San Benedetto, Presidente Confindustria Veneto) e l’On. Paolo De Castro (Primo Vice Presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo).

 

“L’agroalimentare, insieme alla moda, rappresenta uno dei settori trainanti del Made in Italy – ha dichiarato il direttore generale di Crédit Agricole FriulAdria Roberto Ghisellini – Il nostro Gruppo si propone come partner bancario e finanziario di riferimento per gli operatori della filiera attraverso un servizio specialistico e innovativo”.

“Solo in Friuli Venezia Giulia e Veneto, le due regioni dove opera Crédit Agricole FriulAdria, abbiamo raggiunto il miliardo di impieghi con una quota di mercato che negli ultimi 4 anni è cresciuta del 25%. Attualmente i due terzi degli impieghi riguardano il Veneto e il 40% viene assorbito dalla filiera vitivinicola”.

“Nel 2016 – ha proseguito il direttore – abbiamo erogato alle aziende del comparto 336 milioni di nuovi finanziamenti e abbiamo acquisito quasi 700 nuovi clienti, il 30% dei quali ha meno di quarant’anni. In un mondo dove il tasso di inserimento e il ricambio generazionale sono molto bassi riteniamo importante essere riconosciuti come la banca capace di sostenere i progetti di crescita dei giovani imprenditori anche nel settore agroalimentare. In questo senso, il Monitor sull’agroindustria è un ulteriore e qualificato strumento che vogliamo mettere a disposizione del settore come bussola per orientare le strategie e gli investimenti aziendali”.

Nel dettaglio, le imprese del comparto dell’industria agroalimentare dimostrano un rilevante miglioramento rispetto al primo semestre 2016: il saldo di opinione sul fatturato (ovvero la differenza fra le voci “aumento” e “diminuzione”) è pari a +33,3 (contro +12,4 nella prima parte dell’anno); il saldo migliora al crescere della dimensione aziendale, raggiungendo un +47,8 per le imprese con oltre 50 addetti, e per le imprese con apertura flebile (export ≤ 20%) e sostenuta (export >20%), attestandosi rispettivamente a +52,0 e +50,8.

Trainano il settore l’industria delle bevande, del lattiero-caseario, della frutta e ortaggi: proprio il comparto delle bevande è quello più esposto sui mercati internazionali (80,3%), mentre lattiero-caseario (71%) e prodotti da forno (70,4%) sono quelli maggiormente legati al mercato interno. L’84,9% delle vendite dell’intero settore agroindustriale sono destinate all’Italia (e registrano un saldo pari a +22,3 rispetto al primo semestre 2016), mentre i prodotti destinati all’estero vengono indirizzati per il 10,1% ai Paesi UE e per il 5% extra UE (con un saldo che si attesa a quota +36,8).

Stabile l’occupazione per il 73,9% degli intervistati, mentre complessivamente l’indicatore di performance IPER per il secondo semestre 2016 è positivo per il 43,6% delle imprese (era il 29,8% nel primo semestre), stazionario per il 46,5%, negativo per il 9,9% (18,7% nel primo semestre), con un saldo totale di +33,7 (+11,1 nel primo semestre).

Per il primo semestre 2017, le previsioni sono improntante a segni tendenzialmente positivi ma più contenuti rispetto alla chiusura del 2016. Il fatturato conosce un saldo di +16,5, con le imprese più grandi (oltre 50 addetti) a contribuire maggiormente alla crescita (+25). Stabile l’occupazione per l’81,1% degli imprenditori interpellati, con un saldo leggermente positivo (+3,3). Decisamente favorevoli gli ordinativi dall’estero (+20,1) e si registra un’attesa positiva verso i consumi interni (+13,2); trend positivo anche per gli investimenti, con un saldo di opinione a +22,6.

 

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