Aiuti comunitari all’agricoltura, nasce un ente regionale per agevolare l’erogazione dei fondi

Trieste – La Regione si rende indipendente per il pagamento degli aiuti comunitari per l’agricoltura destinati al Friuli Venezia Giulia. Il nuovo organismo su base locale sarà operativo per effettuare i pagamenti dal 2024 e consentirà all’Amministrazione regionale di staccarsi dalla gestione dell’organismo pagatore nazionale Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura).

Lo ha riferito il 14 dicembre durante la II Commissione consiliare l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, Stefano Zannier, che ha illustrato le motivazioni che hanno portato a questa scelta e le modalità che la Regione intende adottare per avviare l’iter di costituzione del nuovo organismo.

“Il ritardo nei pagamenti da parte di Agea è ormai strutturale – ha riferito Zannier -, tanto che venerdì 17 dicembre si terrà un incontro tra il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, tutti gli assessori regionali competenti e i vertici di Agea per fare il punto su alcune criticità. Nel frattempo altre Regioni tra cui Marche, Abruzzo e Campania, stanno uscendo dal sistema Agea che ad oggi gestisce solo 13 Regioni su venti e domani potrebbe gestirne nove”.

Come ha spiegato Zannier la prima ipotesi, ovvero l’adesione del Friuli Venezia Giulia all’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura (Avepa) risultava preferibile, ma è stata poi abbandonata a fronte di alcuni approfondimenti tecnico-amministrativi.

“Abbiamo deciso così di costituire un organismo pagatore interamente interno al Friuli Venezia Giulia con una dotazione organica propria” ha dichiarato Zannier.

L’Agenzia veneta resta comunque un punto di riferimento per la costituzione di un organismo proprio del Friuli Venezia Giulia.

Ulteriori valutazioni tecniche hanno portato alla decisione di costituire una componente interna all’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia (Ersa), con una direzione a sé stante distinta da quella di Ersa che ne garantisca l’autonomia e una struttura amministrativa simile a quella del Veneto ma proporzionalmente adeguata alle procedure di cui l’organismo pagatore si dovrà fare carico.

“Attualmente stiamo ancora valutando se portare in carico al nuovo organismo sia la gestione del primo che del secondo pilastro della Programmazione comunitaria o se affidargli inizialmente solo una gestione parziale. Di certo il passaggio avverrà gradualmente e valuteremo in corso d’opera se sia più opportuno abbandonare del tutto Agea o lasciare in capo ad essa alcune gestioni, almeno provvisoriamente” ha aggiunto Zannier.

Per rendere operativa la struttura verranno avviati percorsi assunzionali specifici per dotarsi di una pianta organica attualmente stimata in 53 addetti, con un costo medio nei prossimi anni attorno ai 3 milioni di euro l’anno.

“È una scelta ambiziosa e complessa – ha rimarcato Zannier -, ma divenuta necessaria se si considera che l’attuale capacità di pagamento è di alcuni mesi, mentre il Veneto con Avepa impiega 45 giorni a liquidare i beneficiari”.

L’attuale Programmazione agricola comunitaria (Pac), prorogata a causa del Covid fino al 2023, conta su una dotazione finanziaria del solo PSR di 398 milioni di euro; la prossima programmazione, che abbraccerà l’arco temporale 2023-2027 dovrebbe assegnare al Friuli Venezia Giulia una dotazione ancora incerta ma comunque del medesimo ordine di grandezza rapportata alle sole cinque annualità.

Le osservazioni dell’opposizione

Sergio Bolzonello (Pd), pur concordando sull’assoluta necessità di procedere con il progetto, ha evidenziato però una diversa visione sulle cifre fornite. A partire da quelle legate al personale (Zannier aveva parlato di una pianta organica di 53 addetti, utilizzando anche alcune professionalità già presenti nella direzione Agricoltura), stimate invece “in un centinaio di soggetti. L’operazione è molto complessa e serve un quadro economico certo. Non è irrealistico pensare di arrivare a spendere tra i 6 e gli 8 milioni all’anno. La mia paura, dunque, è che queste cifre non reggano e portino a un naufragio”.

Lo stesso Bolzonello ha fatto sue anche le parole del collega di partito Cristiano Sharli che aveva auspicato “la chiusura di Agea con le singole Regioni, attraverso una scelta condivisa, forti di organismi pagatori autonomi. Serve una macchina che funzioni, ma con la garanzia che continui a farlo anche nel tempo. Costituire un nuovo ente regionale non è una banalità per questa Maggioranza e neppure per quella che verrà dopo”. Entrambi hanno quindi suggerito che “il Cr Fvg possa dar vita a un’operazione bipartisan solida, convinta e all’unanimità, iniziando una battaglia nazionale sul tema Agea”.

Cristian Sergo (M5S) ha citato la mozione tematica da lui stesso presentata nel 2017, aggiungendo che “ben venga un organismo pagatore regionale con la speranza che possa funzionare, anche se dovremo comunque pagare anche Agea. L’importante è tuttavia l’efficienza”.

Ha suggerito inoltre di “far scegliere il futuro direttore dell’ente alle imprese della regione”.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi