Ambientalisti e Club Alpino contro il progetto di carrozzabile per il Rifugio Marinelli

Forni Avoltri – Il CAI FVG, la Società Alpina Friulana, ASCA, Italia Nostra FVG, Legambiente FVG e Carnia hanno partecipato il 22 agosto alla storica “Staffetta dei Tre Rifugi” con due presidi: a Collina e al Rifugio Marinelli.

Le associazioni hanno manifestato il civile dissenso contro un’opera definita “inutile”: la strada che da Casera Plotta sale, sul ripido e instabile versante, al Rifugio Marinelli, a cavallo tra la seconda e la terza staffetta, un rifugio già servito dalla strada che sale da Collina.

“Uno sfregio all’ambiente e al paesaggio di alta montagna e risorse buttate al vento. Su questo tema – dicono gli organizzatori – siamo in passato intervenuti sulla stampa, con le osservazioni alla valutazione d’incidenza, con la diffida alla Regione a procedere per manifesti vizi sostanziali del procedimento amministrativo e, molto importante, con la petizione che ha raccolto quasi 14.000 adesioni di cittadini”.

Le associazioni hanno espresso inoltre contrarietà all’ipotizzata trasformazione in “percorso ciclabile” o in strada di accesso al Rifugio Lambertenghi della storica mulattiera che sale al Passo Volaia, attraversando un geosito classificato di interesse sovranazionale, uno degli itinerari più noti e frequentati delle Alpi Carniche dove si corre appunto la prima frazione della Staffetta dei Tre Rifugi.

“Noi non siamo quelli del no – ribadiscono. – Abbiamo tanti sì da dire e che riguardano la montagna. Ad esempio le priorità e gli interventi necessari sulla viabilità sono ben altri, a partire dalla sistemazione del fondamentale collegamento con Forni Avoltri, dove da mesi si transita su un tratto a senso unico alternato o del ripristino del ponte crollato sul But, essenziale per raggiungere le abitazioni nei pressi del Cristo di Timau o la messa in sicurezza e riapertura della strada militare che dal bivio per Givigliana raggiunge Collinetta, fondamentale come accesso alternativo e soluzione di emergenza”.

Le associazioni propongono inoltre di legare strettamente la viabilità forestale a una ragionata pianificazione multilivello e di rivedere il piano di Promotur per garantire una migliore transizione dei poli turistici invernali ai rapidi effetti del cambiamento climatico.

(Foto Legambiente FVG)

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